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Spiacenti ma….

Spiacenti ma….

canalisSpiace ammetterlo ma Adrian Michaels ha ragione quando dice che in Italia c’è una stretta relazione tra la maggioranza di seni esposti dai mezzi di comunicazione e la minoranza di donne dirigenti o ministre o parlamentari.Dimentica però che il pervicace attaccamento ai ruoli istituzionali (ci sono politici che stazionano al timone dai dì della Costituente), è un problema ulteriore che le donne di questo paese devono affrontare rispetto alle loro omologhe all’estero, le quali – fortunate loro – se la devono vedere al  massimo con il comune  (e internazionale) sciovinismo.Inutile dunque che lo stesso Michaels sancisca sul Financial Times, il fatto che in Italia si è tradito il femminismo. L’ingresso delle donne in politica comporta necessariamente il farsi da parte degli uomini,per ottenere questo, non sono sufficienti  le pur dirompenti  battaglie femminili, ne’ i proclami di buona volontà maschile : servono regole, riforme e un nuovo modo d’intendere la rappresentanza e la politica.Passando poi a temi solo apparentemente più leggeri ma invariabilmente legati alla mercificazione, cioè all’utilizzo del corpo femminile fin per la vendita dei fertilizzanti in agricoltura,non si può davvero pretendere che dopo aver (faticosamente) mostrato al mondo i termini del problema,le donne si facciano anche carico del ruolo di cani da guardia , a questo punto, della pubblica morale.Pertanto, invece di chiedersi dove siano finite le femministe ogni qualvolta una giovane  mostra sui cartelloni le sue grazie, qualcuno si ponga il problema degli uomini, che saranno pure diventati taaanto bravini a cambiare il pannolino e a fare i lavori di casa, rispettosissimi del microcosmo femmile fatto di mogli, figlie,amiche,mamme, colleghe e nonne (sempre a patto che non gli rompano le palle ) che gli gira intorno ma sono rimasti in fin dei conti egualmente maschilisti.Provate a metterne insieme su di un divano, dai due in su e ad ascoltarne segretamente i discorsi,  sentirete che liberalità di argomenti,che eloquio e che esame accurato di parti anatomiche.No allupati No culi. Trattasi di senso comune prima ancora che di regola di mercato.Dunque il seno della Canalis che tanta preoccupazione desta al Financial Times, obbedisce all’immaginario maschile corrente.Qualcuno, a partire dalle menti più illuminate del proprio genere , chiede mai agli uomini di cambiare? Sta a vedere allora che la colpa è di Elisabetta o delle femministe che non fanno più le vigilantes .Aver consegnato alla società una generazione di Figlie, putative o naturali, che aspirando alla propria indipendenza economica prima ancora che al matrimonio, ne hanno scardinato le regole, è stato un traguardo importante, qui da noi.Il resto del percorso è un problema delle donne e degli uomini di questo paese.Poichè le conquiste strappate a fatica dalle donne, costituiscono un beneficio per l’intera società.Se gli uomini non si fanno carico insieme alle donne, del prosieguo, alle femministe non rimarrà che dire : Meglio Velina che Mogliettina.Date loro torto…

Il nuovo conio (che arretra)

Il nuovo conio (che arretra)

Rutelli Dirò forse una banalità, ma pare proprio che al Manifesto dei Coraggiosi – primo firmatario Francesco Rutelli  vice premier, nella qualità, quindi con tutte le responsabilità che il caso impone – manchi il requisito fondamentale, cioè il coraggio. Il Manifesto che è di pieno appoggio alla candidatura Veltroni, è articolato in sette punti corrispondenti ad altrettante aree da riformare: ambiente,etica pubblica,potere d’acquisto,giovani,esteri,imprese,servizi alle persone.Il percorso volto all’ottenimento di queste coraggiose riforme, dovrebbe essere contrassegnato dalla costruzione di alleanze fin qui inedite . In soldoni :se Rifondazione comunista e la sinistra radicale in genere, continueranno ad esercitare il proprio potere di veto, il Pd, dovrà proporre un’alleanza di centrosinistra di nuovo conio, per non riconsegnare l’Italia alle destre ma soprattutto per non essere imprigionato dal minoritarismo e dal conservatorismo di sinistra né dalla paralisi delle decisioni. Si tratta, ovviamente, di una tesi legittima che scaturisce dalle difficili  e deludenti vicissitudini della coalizione ma che comunque non tiene conto che una riforma elettorale ben congegnata già potrebbe impedire il reiterarsi di simili fenomeni. Peccato che con questo bel po’ di programma, Rutelli non si candidi a sfidare Veltroni alle primarie ma in qualche modo cerchi di ipotecarne il progetto politico . Intanto non è dato sapere se Veltroni sia d’accordo o meno con la strategia disegnata da  Rutelli e poi perchè –  e qui sappiamo bene come la pensa Veltroni –  dai sette punti, brillano per assenza i temi dei diritti e della laicità e poichè se in materia di politica estera,finanziaria,pensionistica e del welfare in genere, si è sofferto parecchio  a trovare la sintesi che consentisse di licenziare i relativi provvedimenti,altrettanto è accaduto per le unioni civili ad opera del cotè Rutelliano.Con la differenza che la sintesi faticosamente trovata dalle ministre Pollastrini e Bindi,è stata osteggiata fino a non poter vedere la luce per i veti incrociati,le sponde e i giochi di carambola interni, per non parlare delle palle incatenate provenienti dalla curia.Il problema del potere d’interdizione è dunque assolutamente speculare.Rutelli se ne faccia una ragione.

ma fate il vostro lavoro…

ma fate il vostro lavoro…

live earth

Quale vecchio arnese sia oramai la televisione, lo ha dimostrato, se ce ne fosse stato ulteriore  bisogno, il Live Earth , trasmesso integralmente da Internet,  mentre, la  TV  si è limitata al consueto salottino pastello,  con avvicendamento no stop di personaggi e personaggini a commentare selezioni d’immagini del concerto, in lieve differita . Altri ferri vecchi li ha esibiti la carta stampata, destinando ampio spazio non tanto alle polemiche a carattere scientifico (ben vengano ) quanto al gossip più rimasticato, come se le fragole fuori stagione di  Madonna  o l’illuminazione a giorno della villa di Al Gore ,sempre che ciò risponda a verità, fossero irrinunziabili ghiottonerie per i lettori o togliessero qualcosa alla bontà del messaggio di cui sono entrambi testimonial. Sono ipocriti Sting, I Genesis, Shakira? E i Foo Fighters erano lì a rimpolpare il loro conto in banca  o a diffondere metodi quali la raccolta differenziata ? Non ce ne può importar di meno. Alla  incredibile visibilità delle Star , viene affidato un messaggio contro il modello sociale dello sperpero,il problema della coerenza, ove mai ce ne fosse uno, non si può giocare sulle lampadine di casa Le Bon, ne’ in nome della purezza, si può invitare sul palco Maria Rossi che va a piedi e ha montato il fotovoltaico, pretendendo che il suo esempio sia perseguito con entusiasmo fino a Shangai .O meglio si potrebbe …se l’intero sistema della comunicazione fosse strutturato altrimenti. Mi pare un po’ tardi per preoccuparsene però .E non è certo tutta colpa del pubblico becerone dai gusti nazionalpopolari se Enrique Iglesias fa più ascolto di un Tizio Qualsiasi. Quel che servirebbe invece, è un po’ più di Buona Informazione, a meno che non si creda davvero che il petrolio duri in eterno e che nostro stile di vita ci conduca in qualche direzione .Ma perchè parte dei giornalisti non fa il proprio lavoro senza tante storie, riferendo fatti che abbiano la dignità della notizia?Perchè il moralismo e la dietrologia impazzano spacciati per Controinformazione? Un concerto è un concerto, non è una Seduta Plenaria del Consiglio di Sicurezza e gli Stadi non sono i Palazzi di Vetro. Parliamo di un megaspot a base di musica, uno dei mezzi più socializzanti che esistano, diffusa dagli strumenti della globalizzazione. Per far arrivare a tutti un invito tra i più importanti : la salvezza dell’aria ,dell’acqua e della terra dipendono anche dai nostri comportamenti. Answer the call. Scusate se è poco.

Brevi ( ma intense )

Brevi ( ma intense )

cassazione 2

Dumas e Zola : Corona che ironizza via Matrix, con il Ministro delle Infrastrutture che a sua volta coglie l’occasione per impartire spiegoni procedurali, non è stato un bel vedere, come la settimana scorsa non era stato edificante ascoltare dalla viva voce di Ricucci, le peripezie del soi disant self made men che, con accurato dispiego di specifica terminologia – flottante, cash etc – ha illustrato a tutti quelli che sudano per ottenere un mutuo consultando, con poco esito, il depliant dell’istituto di credito, quanto in fondo sia semplice costruire un discreto patrimonio immobiliare disponendo semplicemente di una faccia che ispira fiducia, qualche amico influente e i soldi delle banche.In entrambi i casi, quello che probabilmente stride, è la naturalezza con la quale la narrazione si dipana lasciando intravedere scorrettezze e  ipotesi di reato più o meno ogni tre secondi .Lì cinquantamila euro erogati senza fattura, qui un vago sentore di inside trading e poi ancora : ricatti che assurgono a ragione sociale di improbabili attività commerciali, vite che procedono a filo di codice tra un consiglio d’amministrazione, un salotto, una discoteca e – mi raccomando –  il boudoir. Così, come se tutto fosse regolare, pulito, fin banale. Insomma gli stravaganti, quelli che non hanno capito come si vive, i maleinformati, sono gli spettatori  ai quali, nel finale, vengono somministrate anche le dichiarazioni d’intenti : sputtanare i magistrati e chissà quant’altri, continuare a svolgere le reciproche professioni, recuperare i capitali sequestrati, riconquistare le mogli che giustamente , tra protervia, avvocati, arresti,  visite ai reclusi e sovraeccitazioni mediatiche ,hanno chiesto la separazione . Edmondo Dantes è tornato e qualcuno già pensa di rispolverare l’affare Dreyfus.

Accadde domani : Walter Veltroni  non è ancora il leader del Partito Democratico (ancora da fondare), tantomeno il Presidente del Consiglio (ancora da eleggere). Eppure se ne parla e se ne scrive come se questi due trascurabili eventi fossero già realtà.Tant’è che il discorso di Torino, ha sostituito  il Programma di Governo e nella confusione, qualcuno già si è apprestato a chiedere che intenzioni abbia il Virtual Leader, sulle pensioni  e come intenda regolarsi con il cotè radicale della coalizione. Questioni che, ove mai Veltroni fosse eletto, prima ad una carica e poi all’altra,si auspicherebbero, almeno per quell’epoca, evase. I passaggi democratici,insomma le consultazioni, vengono in entrambi i casi, forse non del tutto inconsciamente,rimossi.La tanto temuta reazione plebiscitaria, si invera pertanto nelle spericolatezze mediatiche, nelle fughe in avanti della stampa  sollecitamente denigratoria o celebrativa che sia.Suvvia, lasciateci dire la nostra, magari dopo aver interrogato il candidato e noi stessi , senza mediazioni, possibilmente sui progetti e non sull’Esistente . E’ possibile che sarà lui l’Eletto ma in questi casi, i confronti con altre candidature rappresentano un percorso necessario ed istruttivo ed infine la Cognizione di Causa non è un elemento da poco nelle scelte.

Masaniello è tornato : Spero vivamente che Beppe Grillo si decida a entrare in politica, spero che sia a  lui affidata la Presidenza di una Commissione Importante: Giustizia? Affari Sociali? Riforma della Pubblica Amministrazione ? . O qualcosa del genere . Il suo essere epigono, non tanto dell’antipolitica ma  della pre-politica, ha effetti deleteri sulla mia capacità di criticare classi dirigenti  e  malcostume.Quando sento lui blaterare di eletti – dipendenti del popolo e, ultima in ordine di tempo, dell’organizzazione di un  V -Day – giornata del Vaffanculo, penso al ritorno in grande stile di Cirino Pomicino e di De Mita come unica ancora di salvezza.La delegittimazione della politica è una china più perversa dei comitati d’affari,delle tangenti e delle connessioni con i Poteri Forti . L’unica maniera per liberarsi dell’Arruffapopoli è che anch’egli si decida a scendere in campo e a provare l’ebbrezza dell’Assunzione di Responsabilità.Sarà poi cura dei cittadini reperire per lui,secondo lo stile già noto, le definizioni più acconce,più colorite e più offensive. Materiale ce ne sarebbe da vendere.

Altra Pazienza (Identità di genere)

Altra Pazienza (Identità di genere)

 

transpride

 
Al contrario dell’omosessuale o della lesbica,la persona che si accorge di essere psicologicamente difforme dal proprio sesso, non conosce soltanto sofferenze derivanti dalla transfobia .Scoprire di avere un corpo che non si desidera è una sofferenza in sè  che può risolversi solo in una società che offre  la possibilità di esprimersi nel genere sentito.Di qui il cartello su in alto.Perchè è bene si sappia che,a meno di condizioni culturali ed economiche privilegiate,il quotidiano e le prospettive di queste persone sono riposti  esclusivamente  nella prostituzione.Non sono riuscita a catturare l’immagine di un altro cartello che recitava " Voglio fare la cassiera alla Coop" nell’obiettivo davvero minimale della rivendicazione indossata su foureu  con  paillettes rosse,la sintesi di una condizione.Cambiare possiamo, a patto di interrogare oltre che scienza, conoscenza,politica ed etica i nostri sentimenti di  umana solidarietà.Certo la società è incattivita, i poveri fanno la guerra a quelli ancora più poveri con l’unico tangibile risultato di  aumentare le Povertà e rafforzare i Poteri.Si può decidere di non rimuovere il Pregiudizio banalizzandone la portata,mascherandolo da Dubbio o da Distinguo,  autoassolvendosene col pretesto dell’istinto  naturale .Non c’è niente di naturale negli ostacoli che opponiamo alla conoscenza.Non c’è niente di naturale in una società che non accoglie i cittadini mettendone a profitto le capacità.Le (non) conclusioni le lasciamo a Mirella Izzo, col suo bel linguaggio :

 

Non vi sono conclusioni davvero tali quando si parla della cultura e della sottocultura umana.
Il tentativo non è quindi quello di definire "una volta per tutte" le differenze, le affinità, le conseguenze, le opportunità riguardo l’omosessualità e la transessualità. Credo però che qualsiasi azione politica, perché abbia una base ideale, deve necessariamente fondarsi su dei presupposti di comprensione profonda dei fenomeni che ci riguardano.
Transfobia, omofobia, genderismo, eterosessismo, sessismo, maschilismo sono parole che portano significati molto pesanti e che possono essere usati a sproposito se non si indaga sulle similitudini e differenze, sulle cause e sulle possibili vie d’uscita. Se non si affronta con mente sgombra da pregiudizi i pregiudizi che ci affliggono così pesantemente.
Il tentativo è quello di sgombrare un poco il cielo dalle nuvole, senza pretendere di ottenere il sereno della verità assoluta
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Mirella Izzo presidente di Crisalide Azione Trans