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Court Bouillon

Court Bouillon

Ségolène non ce l’ha fatta e Nicolas Sarkozy è stato eletto Presidente della Repubblica con i voti della destra moderata, di quella lepenista e di una parte del centro . Il risultato è consistente,netto,inequivocabile. Il nuovo presidente deve questa vittoria alla sua franchezza provocatoria a quell’idea di rottura che fa pensare al 53 % dei francesi di poter uscire da decenni di difficoltà con metodi energici .Basta con l’uguaglianza,le 35 ore,gli scioperi (a meno di un referendum tra i lavoratori),l’assistenza ai disoccupati che non accettano la seconda proposta di lavoro e poi ancora riduzione a metà del turn-over nella pubblica amministrazione,finanziamenti all’impresa che viene considerata unica fonte di sviluppo,detassazione degli straordinari (sempre per le imprese) immigrazione “scelta", identità nazionale e già che ci siamo, facciamola pure finita con la obbrobriosa eredità del maggio sessantotto.Queste dichiarazioni che hanno caratterizzato la campagna elettorale di Sarkozy non sono state contrastate da alcun movimento di protesta.La suicida litigiosità della sinistra ha lasciato passare l’ondata dei sostenitori dello sceriffo Nicolas che promette quell’ordine e quella sicurezza che quando è stato ministro degl’interni del governo Chirac non è stato in grado di mantenere,lasciando inalterate le  cifre di criminalità  e  violenze private. La vittoria di Sarkozy dimostra che la politica funziona ancora quando si tratta di contrastare l’avanzata delle forze progressiste ancorchè rappresentate da una donna, pugnace e determinata come non se ne vedevano da tempo ma.. pur sempre appartenente alla sinistra moderata.Sarkozy è un duro ma è quello che ha voluto il popolo.In conclusione nell’Europa del terzo millennio il rinnovamento intima :  a destra tutta.
Grancasse e campane a distesa per il Family Day,l’unico vero bipolarismo che ci è toccato in sorte e mentre le argomentazioni degli uni e le rassicurazioni degli altri, continuano a volare sulle nostre teste, l’inisistenza e la ripetitività rendono oramai priva di senso ogni  locuzione.Un po’ di silenzio non guasterebbe, magari  mentre il Parlamento Europeo ci intima di applicare la normativa afferente (unioni di fatto).Una bella battaglia a colpi di delibere e ammonizioni con una spolverata di  velate minacce (vi seghiamo i contributi,istituiamo la colonna infame dei paesi incivili etc etc).Potrebbe essere un modo  per non partecipare al ministeriale  gioco del se non fossi andrei.O quantomeno ottenere il gran privilegio di non ascoltare più le cavatine di chicchessia sulla Sacra Famiglia Ufficiale o Alternativa che sia.
Peppino Impastato e Giorgiana Masi dei quali (purtroppo) nei giorni addietro si è ricordato l’anniversario della morte.Due omicidi premeditati ,uno ordito lontano,l’altro qui a pochi passi da casa,un pomeriggio di un giorno da cani , in una città messa sotto assedio da Cossiga.
Mediaset,la banca d’affari Goldman Sachs e Cyrte (un fondo d’investimento in telecomunicazioni) comprano Endemol da Telefonica ,una storia che a raccontarla ci vorrebbe Dumas.Salutiamo la nascita di un sistema che tiene insieme tutto : telefoni televisioni,programmi d’intrattenimento e di qualità, garantendo profitto e spargimento a larghe mani  di Pensiero Unico in pillole gradito ai padroni politici e filtrato dal sistema finanziario.Ci sia gradita l’occasione per enumerare quanti programmi Endemol vanno in onda in Rai.(chi fondò la Endemol?…Ehhhhhh qui ci vorrebbe invece Dick)
Rai. Interessante il disegno di legge con la Fondazione plurale aperta ad un nutrito gruppo di rappresentanti della società e del mondo della cultura.Restano i partiti nel consiglio d’amministrazione  in una posizione di maggioranza (sei su undici) ma il loro ruolo è sfumato poichè la gestione aziendale è in regime di condominio.Si tende a differenziare le attività finanziate con il canone e quelle prodotte con la pubblicità analogamente tra gli operatori di Rete e i  fornitori di contenuti ferma restando l’unitarietà di RAI spa garantita dal controllo proprietario della Fondazione.Il modello è quello della BBC.Due reti si servizio pubblico ed una commerciale finanziata dalla pubblicità.Non illudiamoci: sarà battaglia per motivi fin troppo ovvi .Il disegno di legge scalzerebbe la Gasparri,una delle tante ad personam della passata gestione, ma soprattutto eliminerebbe il mostro che teneva insieme canone e pubblicità.Questa riforma del sistema di governance in RAI procede di pari passo con il disegno di legge che tende a riequilibrare il mercato  televisivo fissando un tetto antitrust alla raccolta pubblicitaria al 45 % (oggi Mediaset è al 60).Il monopolio dei colossi generalisti padroni del 95% della partita si dissolverebbe.Non siamo ancora all’optimum,persino negli USA il privato non può detenere più di una quota parte di una singola televisione.Tuttavia sembra egualmente una buona legge e una buona opportunità per la RAI.
La Sicilia vota a destra e i soliti noti fingono essere questa una novità assoluta nel panorama politico, nonchè una sonora  bocciatura per Prodi (che non era mai stato promosso da quelle parti).Quando il dibattito politico si riduce a questo,cadono le braccia.
La notizia che la Roma nel senso di squadra di calcio ha alzato la coppa nel senso di Italia,mi raggiunge in una terra straniera (stranio suolo ).Doppia e tripla felicità tra l’indifferenza degli astanti.Senza PC, ne’ Internet ,se non per una rapida connessione, rubata di notte in casa di amici,ho lavorato con carta e penna e consultato. sfogliando materialmente vere pagine.La nostalgia non è nel mio DNA.Ho fatto una fatica cane e quei fogli, quei libri e quelle penne non mi hanno trasmesso nessuna emozione.Il tasto Canc è una grande invenzione per chi è abituato a torturare le parole.Fortunatamente ora sono di nuovo a casa.
Too young

Too young

saviano a casal del principePeccato che Lidia Ravera abbia scritto "Saviano è troppo giovane per sapere che la cosa più importante per uno scrittore non  è  cosa si racconta ma come si racconta,.la letteratura percorre strade misteriose ma ogni libro è in qualche modo, comunque , indagine del nostro tempo anche se non parla di camorra ma dell’animo umano e delle relazioni tra persone" . Come dire :  sciupare un’occasione di dibattito  disponendo senz’arte più di un paletto, il troppo giovane  per sapere, per esempio, approccio vietamente maternalistico, particolarmente inappropriato in letteratura, campo nel quale  la categoria maturità  non necessariamente si coniuga con quella di efficacia .E poi  quanto detto da Roberto Saviano a Officina Italia, , merita migliore attenzione che un semplice liquidare il discorso comprimendo il problema nell’ambito del come si racconta. Se, come scrive Saviano la necessità prima dell’intellettuale è presenziare al dolore umano, coloro i quali hanno raccontato senza mediazioni ne’ deleghe (Primo Levi, Herling , Céline) ci hanno donato visioni del proprio tempo,affreschi,quadri d’insieme che sono state per i lettori invasioni più che evasioni.E’ una questione di prospettive : il dolore umano sullo sfondo di immani tragedie o le immani tragedie come vere protagoniste del racconto del dolore umano.

Non mi interessa la letteratura come vizio, non mi interessa la letteratura come debole pensiero, non mi riguardano belle storie incapaci di mettere le mani nel sangue del mio tempo, e di non fissare in volto il marciume della politica e il tanfo degli affari. Esiste una letteratura diversa, può avere grandi qualità e riscuotere numerosi consensi. Ma non mi riguarda. Ho in mente la frase di Graham Green: "Non so cosa andrò a scrivere ma per me vale soltanto scrivere cose che contano". Cercare di capire i meccanismi. I congegni del potere, del nostro tempo, i bulloni della metafisica dei costumi. Tutto diventa materia. Danaro, taglio della coca, transazioni, assessori, documenti, uccisioni, proclami, preti e capizona. Tutto è coro e materia, con registri diversi. Senza il terrore di scrivere al di fuori dei perimetri letterari, prescegliendo dati, indirizzi, percentuali e armamentari, contaminando con ogni cosa.

Roberto Saviano

Dedicato a Giuseppe Garibaldi (nel bicentenario della nascita)

Dedicato a Giuseppe Garibaldi (nel bicentenario della nascita)

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Il bicentenario della nascita di  Giuseppe Garibaldi, che cade oggi, è stato completamente oscurato dal compleanno del Pontefice e anche se diverse associazioni e centri studi  hanno ricordato il generale con pubblicazioni e convegni,così non è stato per giornali e televisione.Ecco dunque una piccola menzione al combattente della Repubblica Romana.Centocinquanta giorni che sconvolsero l’Europa.

Io  son fatto per rompere i coglioni a mezza umanità e l’ho giurato sì!Di consacrare la mia vita all’altrui perturbazione e già qualcosa ho conseguito ed è nulla a paragone di ciò che spero,se mi lasciano fare o se non possono impedirmi il farlo

A.Scirocco  : Garibaldi  Bari 2001 ( da una lettera ad un amico)

Tu es Petrus

Tu es Petrus

pasqua

Auguri Santità.Per il Suo compleanno ho scelto un’immagine della liturgia pasquale che ha sempre avuto un forte impatto su di me.Un uomo potente che si prostra dinnanzi al Dolore con tale pentimento da aderire con tutto il corpo alla terra, compie un atto di umiltà e devozione così sublimi da lasciar pensare che, rialzandosi, si senta necessariamente  migliore e pronto a qualunque gesto di amore e riconciliazione.Così sarà probabilmente stato.La stessa percezione non abbiamo potuto avere noi,forse distratti dagli appelli incessanti e dalle sollecitazioni che direttamente o per interposta persona Ella rivolge ai Fedeli.Appelli che hanno poco di conciliante nel momento in cui additano alla pubblica riprovazione, persone che pur non essendo ladri ne’ assassini,hanno deciso di vivere secondo le proprie inclinazioni,fuori dai Precetti di Santa Romana Chiesa certamente, ma non per questo meno degni di umano rispetto.Ma se è lecito che un Pontefice si rivolga ai fedeli per richiamarli ai doveri connaturati alla loro appartenenza, non è altrettanto comprensibile il fatto che in quella riprovazione sia contenuta la motivazione di una minaccia ai Valori  che la Fede suggerisce:Come Ella ben sa,due persone che si amano e devono nascondersi,una donna che non può avere un figlio e quanti desiderano una morte dignitosa,nella loro qualità di poveri cristi oberati da numerosi problemi e afflitti da tristezze cosmiche,non sono in grado di minacciare proprio nessuno.Forse a sentirsi minacciato è l’Apparato,la Struttura,la Chiesa ma quello è un altra storia,lì Le può essere riconosciuta solo la tensione tutta politica del Papa Re.Tu es Petrus etc etc ..ma su quella pietra era una comunità di fedeli che doveva sorgere,non uno Stato Teocratico con parlamentini e banche.E anche qui,romanamente,mi verrebbe da dire  –  Sacra Corona,ma chi v’ammazza? Due leggi  per restituire dignità a chi sente di averla perduta nei sotterfugi, nei viaggi all’estero  per la fecondazione assistita,in quello staccare la spina in segreto dei medici pietosi?O nell’affidare ai tribunali e ai giudici la gestione della vita di chi si vuol bene ?  –  .Ciò nonostante auguri ai Suoi ottant’anni di raffinato pensatore tedesco.Il Suo libro,su Gesù ha riempito le pagine della cultura di tutti i giornali e va già a ruba.L’idea di organizzarne la presentazione nell’aula del Sinodo con Massimo Cacciari e Daniele Garrone poi, è stata sorprendentemente laica,infatti così vorremmo procedere anche noi quando  affrontiamo questioni nodali.Mettere tutte le sensibilità  intorno ad un tavolo e ricercare la sintesi.Magari senza le conclusioni di un arbitro di parte come il Cardinale Schoenborn.

Voltiamo pagina (Château Margaux 1993)

Voltiamo pagina (Château Margaux 1993)

chateaux328Stasera potrebbe finire come niente nell’ insalata  ma con un pizzico di fortuna, esalterebbe finanche un piatto di ravanelli in pinzimonio.Dipende.Mentre "respira" nella caraffa meglio munirsi di una valida alternativa.I grandi vecchi sono bizzosi.Basta un niente …

 
Margaux tire magnifiquement son épingle du jeu difficile du millésime 1993. Quel vin!