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Tag: zeitgeist

Martiri (la classe operaia va facilmente in paradiso)

Martiri (la classe operaia va facilmente in paradiso)

modellini lego per la formazioneSe il modello culturale imperante riduce il lavoro a merce disponibile e di conseguenza considera la risorsa umana come oggetto subordinato, se l’attuale modello di organizzazione del lavoro è concepito da managers e imprenditori sulla scorta del modello culturale di cui sopra, non ci saranno Testi Unici sulla Sicurezza che tengano,poichè il rischio d’infortunio è tutto inscritto in quella sorta di stortura originaria e nel suo non prevedere spazi  per la cultura della sicurezza.Penso a tutte le buone leggi che abbiamo, comprese quelle che individuano precise responsabilità in materia di sub-appalti.Penso anche di aver visto difficilmente gl’Ispettori del lavoro verificare, soprattutto in quei cantieri in cui insistono,proprio in virtù del sub-appalto,più imprese, e, manco a dirlo, nelle stesse circostanze, pochi managers preoccuparsi di coordinare l’incrocio di lavoratori e macchinari che operano senza conoscersi, condividendo un medesimo spazio produttivo.L’unica speranza per ovviare alle mutilazioni, agl’infortuni e ai decessi sul lavoro è che il Governo investa quante più risorse possibili in Ispezioni.Se i managers si accorgessero che tra mettere o meno in sicurezza un luogo di lavoro c’è una consistente differenza economica a favore di chi osserva le leggi e vitando così multe e salassi, forse si potrebbe avviare una  riflessione sui profitti che non non possono essere fondati esclusivamente sull’intensificazione dei ritmi di lavoro. La fabbrica dei martiri parte da lì.

Se non li conoscete.. (le vecchie novità)

Se non li conoscete.. (le vecchie novità)

L’ala movimentista di seconda posizione,  emanazione del partito comunista politico militare – e già qui, uno si chiede : ma come parlano?  Ce ne sta anche una situazionista di terza fila? – fa  la sua brava rentree in grande stile con bagagli di trovarobato old fashioned way : biciclette modificate,passamontagna,carte topografiche,piani d’assalto,fiamma ossidrica, documenti,timer ed elenchi di obiettivi,  ben riposti negli scantinati di abitazioni in città o modeste santabarbara in campagna ,una decina di kalashinikov,pistole e proiettili appena sufficienti, forse un mitra seppellito nell’orto del nonno.Giusto il tempo di dichiararsi prigionieri politici che si beccano subito il primo provvedimento liberticida : niente avvocati per cinque giorni.(Se non li conosceste : sono quegli intelligentoni che con le loro performances si tirano addosso le invocazioni di altri intelligentoni – più ordine,più polizia,più disciplina,più carcere etc – e questo non è che l’inizio).A seguire ,possiamo prendere atto di pubblicazioni ideologiche a tiratura limitata ed intercettazioni, e qui stendiamo un vel pietoso, perchè dopo aver scorso il periodico Aurora  e ascoltato il piano d’assalto alla redazione di Libero o alla villa milanese dell’ex premier, viene voglia di abbandonare l’aplomb garantista, costruito in anni di Studio & Sacrifici, per unirsi al coro dei paneacqua e buttalachiave.La scemenza, si sa, fa più danni dell’efferatezza e se qualcuno di loro spiegasse a noi tutti,  quali benefici effetti sul proletariato produrrebbe la distruzione della moquette del giornale di Feltri o dell’impianto di telecamere a circuito chiuso della villa di Berlusconi,si avrebbe la Gratitudine Eterna (Se non li conosceste : sono quelli meno adatti a fare proseliti,la loro mancanza di senso della realtà è tale – e meno male che si dichiarano tutti marxisti – da far cadere le braccia a schiere di dannati della terra col risultato di veder scomparire negli stessi qualunque flebile aspirazione al riscatto ).Tuttavia nonostante la modalità assolutamente farsesca è verissimo che i Combattenti Comunisti Militari etc etc sono pericolosi.Per pochi,disperati,velleitari e cialtroni che siano,hanno il potere di comparire  sempre al momento opportuno e di combinare guai,i peggiori ai danni di chi lotta per il Vero Cambiamento.Non è un caso che nel mirino dei comunisti militari di seconda posizione ci fosse Pietro Ichino,per fare di lui quel che a suo tempo  fecero con Marco Biagi,un martire (e fin qui è vero) e del suo Libro Bianco l’ispirazione di una legge intoccabile ed inemendabile.Le vittime di quella operazione  sono incalcolabili.  (Se non li conosceste sono quelli che più odiano le riforme,i riformatori,i luoghi e i momenti di aggregazione democratica,la Stampa e la Sinistra al governo di questo paese non fosse altro perchè sottrae loro terreno e forza).La Sinistra non ha bisogno di mettere confini tra se stessa e gli epigoni di una stagione morta e sepolta,tra le ali seconde o terze che siano, e i sinceri democratici ci sono muri di disprezzo e una conta dolorosa di vittime in termini di perdite umane ma anche di quello che poteva essere e hanno sempre impedito che fosse.Che restituiscano loro gli avvocati.Vogliamo che si celebrino i processi per averne ragione, nell’interesse legittimo di tutti.

La stupida perfezione del cerchio

La stupida perfezione del cerchio

Zmerinka era un grosso villaggio agricolo, in altri tempi luogo di mercato, come si poteva dedurre dalla vasta piazza centrale… ora rigorosamente vuota: solo, in un angolo, all’ombra di una quercia, era accampata una tribù di nomadi, visione scaturita da millenni lontani… Erano più famiglie, una ventina di persone, e la loro casa era un carro enorme…trainato da quattro cavalloni pelosi che si vedevano pascolare poco oltre… Chi erano, donde venivano e dove andavano? Non sapevamo: ma in quei giorni li sentivamo singolarmente vicini a noi, come noi trascinati dal vento, come noi affidati alla mutabilità di un arbitrio lontano e sconosciuto, che trovava simbolo nelle ruote che trasportavano noi e loro, nella stupida perfezione del cerchio senza principio e senza fine…

Primo Levi – La tregua.

Hanno un senso le celebrazioni della giornata della memoria solo se una delle lezioni più forti che l’Olocausto impartisce, continua ad essere la spina dorsale del nostro agire quotidiano : il rispetto per l’ALTRO, per colui o colei che è altro da noi in quanto ha altri connotati,altra storia,altre tradizioni,altri usi, altri costumi, altre religioni, altre opinioni.Solo in questo modo non sarà stato inutile il massacro degli ebrei,dei rom, dei sinti degli oppositori politici, degli handicappati,dei malati di mente e degli omosessuali nei lager nazisti.E’ facile spremere la lacrimuccia davanti ai forni di Auschwitz e Birkenau,è facile commemorare persino il Porrajmos o pubblicare documenti e immagini sulle liste di proscrizione degli omosessuali .E’ così facile che si pensa persino di promulgare leggi contro il negazionismo.Meno facile è riconoscere qui e subito, nel nostro attuale contesto,i diritti del popolo rom,degli omosessuali,degl’immigrati, dei detenuti nei manicomi giudiziari.Allora se si vuol essere credibili bisogna indignarsi davanti ai raid contro i campi nomadi ma bisogna farlo senza i ma e i però (rubano,sporcano o sciupano il panorama con i loro stracci) e da ultimo bisogna tradurre lo scandalo in provvedimenti,leggi, stanziamenti.Bisogna riconoscere agli omosessuali il diritto di essere una coppia legalmente riconosciuta e se lo desiderano di adottare figli.Bisogna chiudere i CPT,abolire la Bossi Fini,indagare sul lavoro nero,concedere cittadinanza e diritto di voto agl’immigrati.Bisogna chiudere i manicomi giudiziari.Solo così la Memoria serve, altrimenti sono film ,celebrazioni,pubblicazioni e convegni di un giorno,qualcosa di buono solo a scaricarsi la coscienza per poi tornare nei giorni successivi,di nuovo liberi di giudicare,emarginare,sorvegliare,punire,allontanare, gli ALTRI

Due coltelli e una spranga

Due coltelli e una spranga

Alla luce dei fatti , tutta intera la vicenda di Erba (premesse,contesti,epilogo), esprime la misura esatta del nostro imbarbarimento.Due coltelli e una spranga sono l’unica risposta che una donna e un uomo definiti tranquilli, hanno saputo opporre ai propri disagi interiori,tra gli altri, a quanto sembra, quello di non aver potuto avere un figlio.Non ci saranno conclavi casertani che dopo aver indagato nelle pieghe di questa storia esprimano misure adeguate.Ci vorrà tempo,pazienza e anni di buon governo per far fronte all’ansia giustizialista, alla xenofobia, al moralismo che non  sono solo il contorno dei fatti di Erba ma che, non a caso, sono anche l’asse dominante in paese che,storicamente diviso tra due tronconi culturali, cattolico e liberal progressista,dovrebbe essere la patria della solidarietà.E invece se andassi sotto le finestre della Reggia a chiedere che al centro dei pensieri dei programmi e delle tensioni di coloro i quali ci governano ci fossero politiche buone a favorire una maggiore coesione sociale,mi risponderebbero con le priorità dell’Agenda.Non m’andrebbe meglio se, nel quotidiano, cercassi di contrastare le invettive,l’astio,la competitività aggressiva, la mancanza di empatia che sono oramai il brodo in cui navigano il nostro lavoro,le nostre discussioni,la nostra vita.Sono discorsi che sembrano così distanti dall’Agenda.Così non è.La nostra sinistra, radicale o riformista che sia, dovrebbe uscire dall’immobilismo in cui si è cacciata per farci sapere come ciascuna delle riforme all’ordine del giorno, ricadendo nel problema dell’indebolimento della base culturale ed etica del paese,ne possa determinare il superamento.O questo o continueremo a parlare di Conto Economico girando a vuoto.

Queste cose i brianzoli non le fanno

Queste cose i brianzoli non le fanno

Domenica i carabinieri hanno circondato la città di Erba, data l’importanza dello spiegamento, pareva volessero portarsi via tutti gli abitanti che in fondo sono solo 17.000.Invece lo scopo era più che altro tener lontani i giornalisti e i curiosi dal luogo in cui si stanno ancora svolgendo le indagini.Penne ma soprattutto microfoni, sono in agguato un po’ dovunque e non a caso Nino Marazzita ha rilasciato  un’intervista alla Padania.Titolo: No al teatrino mediatico che fa audience sui delitti”.Bruno Vespa dal canto suo, ha già approntato gli studi per il Procedimento Parallelo, manca solo il plastico ma la giudice che oramai devolve scienza e coscienza solo se c’è un cameramen, è lì al suo posto,il criminologo pure ,lo psichiatra e la giornalista arriveranno.Sembra proprio non manchi nulla ai futuri intrattenimenti.Ma sotto accusa stavolta sono i Vicini di Casa, i signori Olindo e Rosi Romano, presunti colpevoli,e il Risentimento, quello che siamo andati a cercare, fin dalle prime ore, all’estero, tra Tunisia e Colombia e poi man mano, scartando le ipotesi, tutte poco credibili,  abbiamo ritrovato sul pianerottolo dello stesso appartamento in cui si sono svolti i fatti.E’ logico che i cittadini di Erba siano sconvolti ma fa piacere,se così si può dire, che con l’occasione abbiano scoperto il garantismo,lo stesso che hanno negato al signor Azouz, l’istantaneo colpevole, l’accusato della prima ora, grazie alle dichiarazioni di molti di loro, con la complicità degli Organi di Stampa e di una Procura che troppo in fretta ha cercato nei cassetti sbagliati.Tutti ora vogliono un giusto processo prima di buttare la croce addosso ai Signori Romano ma l’incredulità e lo sgomento arrivano talvolta a sfiorare il giustificazionismo Mi chiedo e vi chiedo dice un giovane intervistato al bar sul tema massacro  “cosa devono aver subito per reagire così, sempre ammesso che poi siano davvero stati loro? “Oppure un altro : Per trent’anni mi son svegliato alle tre del mattino per lavoro, so bene come ti girano le palle se ti vive sopra uno che fa casino tutte le notti fino a mezzanotte.”
Poi ci sono i patiti dello scontro di civiltà :”Queste cose i brianzoli non le fanno. Le gole, noi, non le tagliamo, a differenza degli islamici”;specifica un anziano signore  mentre un altro dice di conoscere il cugino di Azouz, più volte passato in tivù Sono cinque anni che è qui a non fare un cazzo, eppure ha la macchina e il cellulare, che poi chissà chi devono chiamare, questi qui, che usavano il tam tam fino all’altro ieri. E poi scusa, ma io sta storia che vogliono togliere il crocifisso dalle nostre pareti proprio non la mando giù".Un altro capannello di anziani discute, Non hanno voglia di lavorare, questi tunisini, e il Comune per di più gli dà 30mila lire al giorno ciascuno».E’ già tempo di leggende metropolitane ad Erba,  manco non si fosse passati all’Euro da quelle parti, manco ad ammazzare quattro persone fossero stato per davvero i tuninisi. Con le nostre tasse, capito ? Insiste.Certo che non sono tutti così gli erbesi, gente in buona parte impegnata nelle attività benefiche che il Sindaco Ghioni non esita ad enumerare,  che ha saputo far fronte alla crisi tessile dando vita ad una serie di imprese che hanno reso Erba non solo ricca, ma opulenta e capace di dare benessere a quasi tutti, tanto da contare addirittura 24 sportelli bancari. Un benessere che comunque oggi non basta a veder chiaro e a riflettere sul fatto che in Lombardia come altrove, il male  non ha bisogno di essere importato. A differenza della manodopera.