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Tag: zeitgeist

Il degrado degl’inquirenti

Il degrado degl’inquirenti

Parliamoci chiaro : la storia di Abdel Fami Marzouk pareva fatta apposta per  scriversi da sè.Titolo :”Uccide e brucia tre donne e un bimbo”, e nell’occhiello: “Si cerca il convivente, un tunisino scarcerato con l’indulto”, “Strage in famiglia: era fuori per indulto”, e nel sommario: “Sotto accusa un immigrato”.Per il resto poteva andare benissimo lo schema  precotto: il tunisino era un poco di buono, era stato in carcere e poi in comunità per droga, lei, la moglie, lo aveva sposato contro il parere dei suoi e poi si era pentita. E lui non si rassegnava. Venuto fuori con l’indulto, fonte di ogni guaio del nostro ordine pubblico, si è vendicato così ferocemente.

Siccome poi si scopre che non era niente vero,Sandro Curzi stamattina sul Manifesto (“La strage di Erba e il degrado della notizia”) se la prende con le condizioni disastrose in cui sono costretti a operare i media, tanto disastrose da rendere difficile lo svolgersi della professione di giornalista con una qualche dignità.Fin qui niente da eccepire, tranne il fatto che in tutta questa storia non vengono affatto nominati  gl’inquirenti, i quali sono andati a colpo sicuro, tant’è che prima è stato indagato (e consegnato al pubblico ludibrio) il “colpevole” e poi si è provveduto a verificare se poteva davvero essere stato lui. A quanto pare, le testimonianze che scagionavano Abdel sono arrivate subito, quelle per cui lui si trovava in Tunisia e perfino quelle che raccontavano tutt’altra storia sulle relazioni in quella famiglia: la moglie non si era affatto stancata di lui, lo amava e continuava a sostenerlo come aveva fatto nei momenti più duri. Lui non era mai stato violento con il figlio né con la suocera. Anche il suocero, nel suo dolore, lo scagionava.
Sarà il caso d’interrogarsi  se una tale deroga alle regole della discrezione e della presunzione di innocenza sarebbe stata mai praticata dalla polizia e dai magistrati se il sospettato fosse stato un italiano.La risposta è fin troppo ovvia,sarà il caso di evidenziare anche  questo degrado

La civiltà dell'amore

La civiltà dell'amore

Con abusata e burocratica espressione ,chiamano temi "eticamente sensibili " quelli  che riguardano i diritti di Piergiorgio Welby,delle donne infeconde e delle coppie di fatto.In spregio ed in aperta violazione, tanto dell’etica cristiana, quanto dei  valori dello stato laico,lasciamo che si oppongano muri alla sofferenza umana ,in nome della religione o della ragion di stato.Il concetto di laicità trova un significato compiuto nel punto d’incontro tra cristiani e laici  e nell’ impegno a  trovare soluzioni che restituiscano dignità a chi ne è stato privato per indifferenza,pregiudizio o  pessime leggi. Piergiorgio Welby non può aspettare che la scienza spieghi alla politica qual’è l’esatto concetto di accanimento terapeutico,le donne che desiderano un figlio,i conviventi , omosessuali o meno, non possono aspettare gli esiti di diatribe altrimenti dette Grandi Dibattiti che hanno come tema il diritto dell’embrione o che stabiliscano quali insiemi di persone siano degni di essere considerati famiglie e quali no.Ci vorrebbe un’altra statura morale per fare quel che va fatto e che è importante più di una finanziaria equa o di una buona riforma della giustizia.Basterebbe per i nostri alleati, ridicolmente chiamati teodem, lo scatto d’orgoglio,il recupero  dell’ identità e del senso da attribuire alla propria testimonianza cristiana.E’ urgente,non possiamo più aspettare.

Peggio dei Bulli

Peggio dei Bulli

Peggio del bullismo, c’è solo un dibattito on line sul bullismo con partecipazione di addetti ai lavori (scolastici) più genitori e studenti.Si fa il punto sulla scuola nei termini noti, di agenzia educativa che non riesce più a espletare la propria missione.Mentre leggo le prodezze di un insegnante che grazie alla propria costituzione atletica riesce a domare le classi e ne illustra al forum le modalità ( ma poi diventiamo amici…) continuo a pensare che la scuola ha bisogno di risorse ( e tante) ma soprattutto di risorse umane.Insomma non possiamo pensare di abilitare all’ insegnamento solo i maschi ben messi e nemmeno che per ristabilire l’ordine ci voglia la forza fisica.Altrimenti il bullismo avrebbe vinto non fosse altro per aver imposto il proprio metodo.

Mentre il forum s’infiamma, lo sguardo si posa sulla notizia del ritiro da parte degli interessati di quei video “divertenti" che su You Tube hanno provocato lo scapore..La giornalista parla di “effetto condanna”,"la Rete si ribella”- annuncia – e lancia anatemi nella sezione “commenti" così i filmaker indipendenti “rimuovono l’oggetto” dal sito.Si certo la”pubblica riprovazione”produce sempre il suo effetto ma qui mi sa che l’erede di Tarantino ha sentito puzza di sanzioni.

Già…le sanzioni.C’è molto lavoro da fare intorno a queste situazioni di disadattamento,frantumazione dei rapporti e miseria morale poichè la Formazione non è solo il nostro futuro, come amano ripetere i Retorici dell’Impotenza, posponendo all’infinito la malattia e la terapia,ma il nostro Presente. Ed è oggi, non domani che dopo aver messo a punto tutte le strategie educative possibili e aumentato stipendi ad insegnanti e creato laboratori e campi sportivi che deve saltare il tappo della frustrazione e della depressione.C’è molto lavoro da fare per chi ha il dovere di  applicare Regole che già esistono.La minaccia a mano armata è un reato,assistere senza intervenire ad un episodio di violenza è un reato, come hanno potuto quegl’insegnanti tornarsene a casa e tacere?La scuola è un grande Indicatore Sociale e un ‘indispensabile agenzia di monitoraggio.Tutta la società deve attivarsi per rimuoverne i problemi.Primo tra tutti il Tribunale dei Minori  e a seguire i servizi sociali,gli psichiatri,le comunità e tutta quella rete di strutture che hanno l’obbligo di farsi carico del disagio minorile.E tutto questo mentre on line si continua a parlare di palestre e di abolire i videogiochi.

Clichy sus bois (se questa è vita)

Clichy sus bois (se questa è vita)

Se si parla di banlieues, non si può dissociare gli immigrati di origine maghrebina dagli altri. Perché che siano maghrebini, neri africani, turchi, curdi, la situazione è la stessa, non ci sono trattamenti “di favore” per i maghrebini. Clichy-sous-Bois conta 28mila abitanti. La metà della popolazione ha meno di 25 anni. Per più di un quarto delle famiglie, il capofamiglia è disoccupato. La popolazione attiva con un lavoro – per il 71 percento impiegati e operai – è diminuita negli anni Novanta, con un calo del 14,6 percento. Un’altra caratteristica di Clichy è la sua verticalità: il 78 per cento degli alloggi sono in condomini e ospitano l’80 percento degli abitanti. Circa il 50 percento delle abitazioni si trovano in palazzi di nove piani o più. Un quarto delle famiglie di sei persone o più abitano in trilocali o appartamenti ancora più piccoli.

I problemi nelle banlieues, e in particolare a Clichy, vanno ben al di là dei problemi di comunicazione tra francesi e stranieri, anche se il razzismo è ben presente (anche in senso inverso: a Clichy i francesi sono largamente minoritari, tirate voi le vostre conclusioni…). Poi, c’è tutta una cultura (musulmana) che noi non conosciamo veramente, questa immagine della donna sottomessa, i figli maschi che sono un po’ i re della famiglia…ecco che queste cose hanno effetto anche sulla vita quotidiana: a scuola, i professori sono in grande maggioranza donne, e dato che le donne sono “meno che niente”, le professoresse perdono tutta la loro credibilità, e non sono rispettate. Come fai a imparare qualcosa se non c’è la minima considerazione per l’insegnante, tanto più che il rifiuto che ti porti dentro viene dai tuoi genitori! Non so se la ragione dei tanti abbandoni scolastici sia questa, ma certo può contribuire. Aggiungete a questo le cifre sulle condizioni degli alloggi, e vi rendete conto che ci si ritrova con degli appartamenti dove ci sono quattro o più bambini nella stessa camera, non proprio le condizioni migliori per studiare.

Poi alcune ragazzine, una volta che sanno leggere, partono in vacanza “verso quel posto lontano” ma non tornano più…alcune tra loro sanno che ritorneranno al loro paese, allora fingono di non saper leggere, e rifanno l’anno. Non so se conoscete la fierezza dei musulmani riguardo ai loro bambini (“mio figlio ha studiato!”) e spesso, una bambina che non riesce bene negli studi è una bambina picchiata, e non vi immaginate come. Non vi dico dei bambini picchiati con i cavi elettrici, o di quel ragazzino gettato dalla finestra dal suo patrigno perché aveva riso durante la preghiera, e della sorella che da quel giorno non parla più…non vi racconto di quelle bambine che dovevano fare il bagno davanti al padre e ai suoi “amici”, o di quel bambino che è arrivato a scuola con le costole rotte, né di quello che gioca nel cortile della scuola con una pistola vera, trovata nella camera del fratello…non vi racconterò la storia di quei cinque bambini, il più grande di undici anni, lasciati a se stessi sulla strada, perché “papa è tornato nel suo paese con la sua seconda moglie, e mamma è sparita”, perché la madre è in prigione, presa mentre si prostituiva per mantenere i suoi figli….o ancora quei bambini che dormono nella stessa stanza con la madre e quel signore “che non conosciamo” che dorme con lei…non mi soffermerei su questi episodi che sono la vita quotidiana a Clichy-sous-Bois ma che nessuno vede, nessuno sente…se ve lo racconto è solo per non dimenticare quelli che si dimenticano sempre, i bambini.

Si parla dei giovani che bruciano le auto, che sparano alla polizia…ad ogni modo, la polizia arriva sempre troppo tardi, quando il male è già stato fatto ed è già stato dimostrato che, quando il male non si vede, tutti se ne fottono. Può darsi che tutto questo casino nelle strade sia una sorta di appello di soccorso verso una società che se ne fotte. Ci sono sempre stati problemi del genere a Clichy-sous-Bois, ci sono sempre state macchine bruciate, ma sicuramente molti parigini hanno conosciuto questo nome solo nell’ultima settimana! Finchè può, la società tace e nasconde la miseria, e meno se ne parla più i politici si dicono che le banlieues non sono più un tema “caldo” e che si possono occupare di altre cose. Solo quando ci sono dei morti allora dicono “bisognerebbe fare qualcosa”, ed ecco che spunta “Sarko” (il ministro degli interni, Nicolas Sarkozy, ndT) a dire “beh, andiamo a ripulire tutto col karcher” (un apparecchio per la pulizia dei pavimenti, ndT). In effetti, ci sono centinaia di poliziotti che circondano la città, a poco a poco è tornata “la calma” ma tra una settimana, quando la tensione sarà scesa e i poliziotti andranno via, cosa succederà? Le reti di prostituzione infantile riprenderanno di nascosto, come il traffico di armi e di droga, sempre di nascosto dei bambini verranno picchiati…e quando, tra qualche anno, saranno davanti ad un giudice non importa quale reato,una voce dirà “non ha avuto un infanzia facile” e come al solito sarà troppo tardi.

Francia – Clichy sous Bois – 05.11.2005

Sebastien Durand