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Gino e l'alfetta

Gino e l'alfetta

SILVES

Vado di fretta
vado di fretta
non ho più tempo
datemi retta
Gino mi aspetta
dentro un’Alfetta
piena di muffa

Vado di corsa
vado a una festa
piena di gente
molto entusiasta
ora non posso
vado di prescia
forse ritorno
ma non è una promessa

Vado di fretta
vado di corsa
quello che serve è tutto dentro alla borsa
e per adesso mi basta

Maria sei sempre mia
sei l’unica possibile
ma di Gino io mi fido un po’ di più
lui mi conquista
e mi rilassa
Gino ha i miei stessi punti di vista
e per adesso mi basta

Ehi ehi
sono gay sono gay
non sono gay, no non sono gay
sono gay sono come vuoi
oggi sono lui
da domani poi se lo vuoi
sarò lei
sarò solo lei
mi dirai: come fai
come mai non lo sai cosa sei
sei diverso da noi
ma che vuoi, sono gay fatti miei
che disturbo ne hai
quale enorme disagio ne trai
sono gay sono gay
si sono gay
No non sono gay, ma vorrei
ma lo sai quanti geni ed eroi sono gay
non lo sai?
o non vuoi ricordare
preferisci pensare
che un gay sia una sorta di errore
una cosa immorale
o nel caso migliore
un giullare, un fenomeno da baraccone
e lo tollererai solo in quanto eccezione
e lo tollererai solo in televisione
lo chiamano gay
e tu pensi ricchione

Maria sei sempre mia
sei l’unica possibile
ma di Gino io mi fido un po’ di più
lui mi conquista
e mi rilassa
Gino ha i miei stessi punti di vista
e per adesso mi
basta

La ronde

La ronde

emblema_attivoBerlusconi vuole incontrare  Napolitano per reclamare nuove elezioni.E anche  se, per sua stessa ammissione, non ricorrono condizioni per lo scioglimento delle camere e la maggioranza c’è,fa niente.Il popolo sovrano vuol votare – dice  – e da Napolitano mi aspetto di conoscere quali interventi fare per reagire a quanto succede.

Giorgio Napolitano raccomanda che sia presto varata la riforma della Giustizia   e viene immantinente bacchettato dall’ex Guardasigilli Castelli titolare, con il precedente governo, oltre che del dicastero, di provvedimenti liberticidi,discutibili e ad personam. Passi sciogliere le camere ove non ne sussista la necessità ma sollecitare il Parlamento a legiferare per ovviare ad una grave emergenza, è un’insopportabile violazione dell’autonomia delle istituzioni, prerogativa alla quale la Lega  ha sempre dimostrato grande attaccamento.

La Lega interrompe i lavori della Camera con sventolii di quotidiani e occupazione da parte dei propri esponenti dei  banchi del governo.Due sono i messaggi che con questo gesto s’intendono far pervenire alla  nazione uno è "Fuori dalle balle" riferito al governo Prodi l’altro concerne il metodo da adottarsi : la rissa e il linciaggio.

Guido Bertolaso rischia davvero il linciaggio ad Ariano Irpino, dove si è recato per conferire con la locale popolazione sulla riapertura dello sversatoio. Esponenti del solito movimento per  il Trasferimento della Monnezza Altrove, dopo aver preso a calci l’auto del commissario, hanno proclamato niente ci fermerà! (cumuli davanti alla porta di casa,a parte)

La Rappresentazione della Crisi che i pochi episodi citati esprimono,si potrebbe riassumere così : Non importa tanto la coerenza o la logicità di quel che si dice o si fa ,purchè si dica o si faccia e possibilmente ci si garantisca una permanenza sui giornali e in tv di almeno giorni tre.Che sia il popolo inferocito con le picche o il capo dell’opposizione poco conta.Quando tutto diventa lecito, sono le Istituzioni a rischiare.Quel che potrebbe accadere al governo Prodi, è solo robetta.

ma è la Palestina a perdere

ma è la Palestina a perdere

gaza12La probabile fine dell’identità palestinese si consuma a Gaza nel bilancio disastroso di uno scontro brutale e largamente annunciato.Al di là dei bollettini militari che danno vittoriosa Hamas, la sensazione è che sia l’idea stessa di Futuro ad essere sacrificata in nome di un’ inutile lotta per il potere.Responsabilità storiche ed immediate ,possono essere individuate: da Abu Mazen alla comunità internazionale che gli ha offerto una sponda sicura nella politica d’interdizione verso Hamas, legittimamente vittoriosa alle elezioni,dalla politica sconsiderata della Casa Bianca,all’integralismo, al mai abbandonato ricorso al terrorismo: il resto è il solito incrocio devastante che tra embargo e isolamento politico,Muro e Nuovi Insediamenti, ha creato quel caos che è il terreno naturale di ogni guerra civile.Una guerra tra poveri, tenuti in vita in gran parte dagli aiuti umanitari quelli dell’Onu che ieri ha chiuso ogni attività, è riuscito fin qui a distribuire.Ieri sono scesi in piazza simpatizzanti della Jihad islamica e del Fronte Popolare per chiedere ad entrambi i contendenti il cessate il fuoco – Basta con la guerra civile – Siamo fratelli – recitavano gli striscioni.Sul corteo hanno fatto fuoco le due fazioni provocando due morti. Al Jazeera ha rimandato le immagini della coraggiosa reazione popolare.Se ne è potuta  ricavare la netta sensazione che ne’ Fatah ne’Hamas rappresentino più il disagio e le aspirazioni del popolo palestinese.

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Anch' io avrei sognato

Anch' io avrei sognato

unipolRiuscendo,l’operazione condotta da  Unipol per l’acquisizione di  BNL, avrebbe garantito risorse al sistema cooperativo,un insieme fatto di realtà economiche  spesso sottoposte a ricatti governativi e bancari.Nessuno ha mai avuto da ridire sulla pletora di banche popolari targate ex DC che oggi annoverano al proprio interno anche la destra.Sull’operazione che avrebbe  creato un polo bancario assicurativo di tutto rispetto, rompendo monopoli e accerchiamenti,invece si è sparato a zero con lo stesso spirito con cui  Tremonti e Berlusconi avevano posto al centro delle loro attenzioni le cooperative.Consorte ha sbagliato metodo e frequentato cattive compagnie mostrando ancor di più  il fianco ai fucili spianati ma quell’operazione era valida.Ogni tanto fate sognare anche noi e oltre che sguazzare nei pettegolezzi,raccontateci fino in fondo,le cose come stanno.E già che non potete proprio fare a meno di sprofferire trascrizioni telefoniche,due paroline proprio due, di commento su Fiorani che ringrazia Berlusconi per l’appoggio ricevuto nella scalata dell’Antonveneta, non farebbero male alla libbbbertà d’informazzzione.A dirla col poeta, quella, non era precisamente roba fatta dello stesso materiale di cui son fatti i sogni.

No war – No Bush – No scemi

No war – No Bush – No scemi

George Bush 4

Fortunatamente l’azione di questo contingente di decerebrati non ha coinvolto, nemmeno dal punto di vista emotivo, il corteo, gli ultimi cordoni del quale, entravano in Piazza Navona quando un "commando" s’è staccato per sbertucciare con lancio di oggetti un reparto di poliziotti,prendere a calci la vetrina di una banca,scrivere qualcosa sulla statua di Marco Minghetti .Mezz’ora in tutto per una breve carica ,il lancio di un paio di lacrimogeni, nove feriti lievi e qualche fermo poi divenuto arresto .Un ‘ impresa praticamente irrilevante a fronte del comportamento responsabile  tenuto per tutto il percorso dal grosso dei manifestanti e dagli organizzatori concretamente impegnati ad evitare gli scontri.Più complessa la vicenda di Piazza del Popolo con la rimozione dello striscione pro Talebani per l’autodeterminazione dei popoli del movimento di Massimo Fini  ad opera della polizia, su segnalazione di uno strabiliato servizio d’ordine.La presenza di Cossiga al tavolino di uno dei bar della piazza, ha contribuito a fornire quel tocco di surreale del quale,tuttavia, non si sentiva particolare bisogno.La scelta di scindere la protesta in due distinte iniziative si è rivelata fallimentare.La spola tra le piazze rivelava presenze dei No dal Molin, della Fiom,degli statunitensi contrari a Bush in entrambi i contesti.La sinistra che non trova la sintesi continua a  mietere disastri : da una parte il vuoto e dall’altra una conclusione in termini di scontri indesiderati.Contro Bush, si poteva far di meglio.