Sfogliato da
Categoria: Uncategorized

Trattare con il nemico

Trattare con il nemico

afghanistan93948851_32e4b68e4a

Dopo trent’anni di guerra, non ce la possono fare da soli, L’Afghanistan è,  un failed state in cui è in corso una delle più gravi emergenze umanitarie della storia recente. Non solo conflitti, ma povertà, violenza, emarginazione, analfabetismo.Non ci sono soluzioni militari vincenti ne’ esibizione di muscoli che possano restituire a creature come questa, un’idea di futuro.La comunità internazionale deve sostenere con vigore la crescita di una società civile moderna, avanzata e innovativa, che per ora si trova stretta tra warlords, fondamentalismo talebano, criminalità organizzata e società tradizionale conservatrice. In quest’ottica abbiamo armato i soldati,per proteggere lo sforzo di ricostruzione.Bisogna separare in modo netto l’azione bellica della coalizione anglo-britannica contro il regime talebano (Enduring Freedom), dall’intervento di stabilizzazione e sicurezza, affidato alla Nato (Isaf). Usa e Gran Bretagna, in quanto parte in conflitto e forza occupante,non possono indossare il casco blu della forza di pace. Confondere forza belligerante con missione di pace è un errore fatale che  in Somalia nel 1992-93, e successivamente in Iraq,ha portato al fallimento.Il Consiglio di sicurezza dovrebbe decidere l’invio di una forza multinazionale più ampia della sola Nato, il nucleo anglo-americano è ormai percepito con ostilità da una parte crescente della popolazione, includendo paesi neutrali e musulmani.
Intanto tra caos fondamentalismi povertà e guerra,i talebani stanno assumendo sempre più il ruolo di “movimento di liberazione”, agli occhi di molti afgani, e controllano quasi metà del territorio. L’opzione militare, nei loro confronti appare sempre più inefficace e rischiosa per la popolazione civile che paga l’Iirresponsabilità di una parte dell’occidente con decine di migliaia di morti.La conferenza di pace,così irrisa e banalizzata, è invece una soluzione.Trattare con il nemico è la strada.Senza la presenza dei talebani, ogni negoziato sarà inefficace.L’alternativa,gli eserciti le soluzioni militari,le prove di forza, significherebbero soltanto una carneficina senza fine.

Lectio solemnis (la cina è un po' più vicina)

Lectio solemnis (la cina è un po' più vicina)

roma1La lectio solemnis che il sindaco Veltroni ha tenuto all’Università Beida di Pechino è stata intitolata al Modello Roma , il progetto politico,  culturale,  di sviluppo economico e di inclusione sociale  che ha rappresentato il criterio guida del programma di governo del centro sinistra nella Capitale.L’idea,ha catturato moltissimo l’attenzione degli studenti tant’è che  domande proprio sul Modello Roma sono state formulate nel forum virtuale di People, la versione on-line del Quotidiano del Popolo,  (centotrenta milioni di accessi al giorno) all’interno del quale Veltroni ha  dialogato  con i lettori in occasione della visita al giornale.Ma non è tutto.La delegazione romana,porta a casa un nutrito pacchetto di accordi tra economico e culturali di notevole portata.A giugno 2008, l’Auditorium ospiterà il Festival Europeo ,quindici giorni di manifestazioni dedicati alle migliori espressioni artistiche cinesi tradizionali e contemporanee, (dall’opera, alla  musica, alla danza, ai fuochi d’artificio, alla fotografia, al circo e manco a dirlo …al cinema) il tutto a ridosso delle Olimpiadi e  per un investimento di due milioni di euro interamente finanziati dalla Cina.Sarà quella l’occasione in cui la struttura verrà "cinesizzata" da scenografi e architetti di Pechino.Ma la vera notizia è l’accordo siglato per il  più grande centro d’Europa per lo sviluppo e lo scambio commerciale tra Europa e Asia. Entro la primavera 2008 aprirà infatti a Roma il “Marco Polo Center”, un polo espositivo di 140mila metri quadrati, di cui 55mila coperti, che sarà il primo showroom permanente in Europa.Il “Marco Polo Center” sarà dotato di 485 spazi espostivi destinati a ospitare altrettante società del sistema produttivo della Repubblica Popolare Cinese.Sorgerà (per la gioia di Capelli )lungo via della Magliana, in un ex stabilimento della Fiat ristrutturato.E’ in fase di progettazione una struttura analoga che ospiti in Cina (probabilmente a Shanghai) le aziende del Lazio.La notizia più divertente è che  Veltroni è stato definito dai chatters del Quotidiano del Popolo, un esempio classico di maschio italiano.Bah…

Lezioni di stile (giochetti da Camera Alta)

Lezioni di stile (giochetti da Camera Alta)

afghanistanPoichè la priorità è mandare a casa Prodi, la CDL, al netto dell’UDC,  ha infine deciso per l’Astensione (che come ognuno oramai sa ,al Senato equivale ad un voto contrario), sul decreto di rifinanziamento delle missioni all’estero( Afghanistan in particolare).Comunque vada l’avvicendamento degli Ordini del giorno, inutili trappole vagheggianti mutamenti di regole d’ingaggio, tecnicamente impossibili almeno in quella sede, appare improbabile una caduta del Governo, almeno per quest’oggi.Seppure non ci fosse autosufficienza dei voti da parte della maggioranza,la visita di Prodi al Quirinale non sarebbe dovuta,potrebbe, è vero, recarvicisi l’Opposizione, stavolta con l’UDC, ma a quel punto il Presidente Napolitano non potrebbe far altro che richiamare garbatamente  i pretendenti ad una presa d’atto della realtà : uno stesso decreto che passa alla Camera con approvazione pressocchè plebiscitaria (voti favorevoli della CDL compresi) e al Senato con buon margine (voti della CDL esclusi),non si vede come possa costituire elemento di crisi.Si chiude così una settimana in cui non sono state risparmiate al Governo rampogne e lezioncine sulla Credibilità Internazionale,sul Mantenimento dei Patti,sull’inveterata abitudine della sinistra a trattare con  tagliagole e con furfanti di ogni risma (Hezbollah e Hamas) e sull’utilizzo della mediazione di ambigue organizzazioni non governative in luogo dei nostri  limpidissimi servizi segreti.L’opposizione però così prodiga di lezioni di stile, non ha il buon gusto di precisare che  se il decreto venisse respinto, tutte le missioni all’estero sarebbero annullate.Un modo singolare di concepire coerenza e fedeltà ai patti.Nel decreto di rifinanziamento sono compresi oltre che gli stanziamenti, anche elicotteri per spostamenti di truppe,aerei spia telecomandati e alcune squadriglie di velivoli da combattimento.Incrementare i mezzi non significa cambiare le Regole d’Ingaggio che a detta del comandante Nato italiano Generale Satta, in un’intervista concessa ieri al Corriere della Sera, sono sufficienti per proteggere la missione di peacekeeping, così come è stata concepita.Si da il caso però che a fronte di episodi di rottura della tregua tra Talebani e Consigli dei Villaggi – vedi incursione all’inizio di febbraio di un commando di duecento Talebani che ha disarmato la polizia locale nella regione di  Helmand,  l’impostazione difensiva del contingente italiano che controlla la prospiciente zona di Farah, va rafforzata .Il problema della sicurezza continua ad essere la principale piaga in quella regione caratterizzata da profonda instabilità ed eterogeneità etnico-tribale con alleanze a geometria variabile.Si può essere o meno d’accordo con la presenza militare in Afghanistan ma finchè ci sono truppe, va garantita loro la possibilità di permanenza in sicurezza.Ma a quanto sembra per la CDL questo è un problema del tutto secondario rispetto alla sconfitta del governo Prodi.I termini di questa complessa ed autodistruttiva strategia politica,spiegheranno agli Stati Uniti di cui si dichiarano amici fedeli ed acritici sostenitori ma soprattutto ai soldati italiani e al popolo afghano,la retorica intorno ai quali, rimane l’unica attenzione che la Destra sa dedicare.

Pericolose modalità di rilascio (A la guerre comme à la guerre )

Pericolose modalità di rilascio (A la guerre comme à la guerre )

AfghanistanIl rituale del post dissequestro (in questo caso ci è stata risparmiata la sparatoria al check point) prevede che, trascorse le manifestazioni collegiali di ansia, trepidazione e solidarietà ai parenti,si passi direttamente a fare il pelo all’ostaggio appena tornato in libertà. L’abito,l’espressione del volto,il backround,la necessità di prestare servizio in zona di guerra e – la più elegante di tutte – quanto possa essere costato al contribuente riavere lo scavezzacollo, la liberazione del quale, durante i giorni neri dell’attesa, tutti reclamavamo con forza. Così accadde per Simona Pari e Simona Torretta, così per Giuliana Sgrena e per altri.Ribadire  la centralità della vita umana è l’espressione più alta del fare politico ma non è una strada alla portata di tutti, vale a dire : non di tutte le Forze Politiche.Il caso Mastrogiacomo, prigioniero dei talebani,cioè del Nemico Numero Uno e liberato per di più con procedure ritenute irrituali , cioè,a dirla tutta, senza l’intervento diretto del Sismi, ma con l’apporto  determinante dell’Organizzazione di Gino Strada,non solo non fa eccezione ma è diventato subito occasione di indecenti speculazioni politiche anche su scala internazionale e per quanto possa sembrare impossibile che Karzai abbia liberato  due prigionieri senza sentire gli Stati Uniti,Washington ha dichiarato d’ignorare che da quelle parti si stesse trattando per lo scambio di prigionieri  e  bacchettato il Governo italiano quel tanto che basta per chiedere più impegno sul piano militare.A la guerre comme à la guerre ed è proprio per questo che se la guerre non la raccontassero i Mastrogiacomo a noi rimarrebbero solo i video di Alqaeda o quelli del Pentagono,I corrispondenti  svolgono un lavoro prezioso,il rischio anzi è che l’attività di reporting venga,in nome della solite sicurezza ed emergenza, incapsulata negli eserciti al seguito dei quali la libertà d’informazione non è considerata un’esigenza prioritaria.Spiace il riferimento (eterno e dietrologico ) alla gigioneria e alla smania di protagonismo (di Enzo Baldoni,il meno embedded di tutti, dissero che s’era andato a fare una vacanza elettrizzante in zona di guerra) dei civili,giornalisti o cooperatori e spiace ancor di più vedere ridotto o sminuito il ruolo di Emergency che oltretutto con l’alto prezzo dell’incarcerazione del  mediatore Rahmatullah Hanefi sconta il proprio senso di responsabilità e la propria capacità di essere interlocutore credibile presso i talebani,unico forse,come unici sono gli ospedali in zone in cui non esiste altra struttura sanitaria.A la guerre comme à la guerre.Ognuno ci va con i mezzi che gli sono più congeniali, chi con i mustang o con i mortai, chi rendendo disponibile il proprio coraggio e la propria capacità di raccontare,chi con il riconoscimento dell’umanità del nemico con il quale sarà inevitabile trattare se si ha davvero a cuore la pace.

Basso Impero

Basso Impero

Mi piacciono molto i nostalgici quando elogiano il tempo andato.In questi giorni, esponenti della categoria,nella foga del rimpianto, hanno finanche  dichiarato e scritto che gli scandali non sono più quelli di una volta e che quelli che si consumavano durante il Secondo Impero in Francia, erano cento volte meglio di quelli che toccano a noi.Insomma bei tempi quelli in cui una ragazza che volesse intraprendere una carriera di grande horizontale bastava si facesse chaperonner da un’anziana duchessa che parlava dieci lingue,suonava il pianoforte  ed era stata a letto, minimo con Metternich.Invece a me pare che a conti fatti, le petite horizontale d’aujourd’hui se la cavino egualmente e che al cospetto della buriana mediatico-giudiziaria tengano botta  con più dignità e fair play  dei loro presunti lenoni o amici o diffamatori.Abbottonata la camicetta, sfilano davanti alle telecamere o alle penne spianate, rilasciando dichiarazioni senza teorizzare,lamentarsi o gridare alla congiura internazionale e mentre volano gli stracci o meglio,la merda inserita nel ventilatore si spande ,riescono persino ad essere signorili  non rivelando il nome del proprietario dello Yacht della Villa o della Suite di cui si suppone siano state ospiti.Perchè,sia chiaro, di queste giovani belle e desiderabili si sa tutto,dall’abitudine intima all’ eventuale tariffa  ma dei loro  accompagnatori ricchi e potenti , mai niente.Un ultimo elogio alla moglie del Ricattatore, non solo per essersi defilata per tempo dal consorte , previa gragnuola d’insulti, come da intercettazione telefonica regolarmente pubblicata ma soprattutto per aver fatto disporre,vista la mala parata, il sequestro del secondo milioncino di euro (il primo, all’atto della separazione).E’ possibile che alla fine di tutta questa storia,l’unica che riesca davvero a fargliela pagare a quel bell’arnese di marito,sia lei.Ogni ragazza è seduta sulla sua fortuna,può essere vero,mentre è certo che va meglio, se accanto,le siede un buon avvocato.