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Mese: Dicembre 2006

Il degrado degl’inquirenti

Il degrado degl’inquirenti

Parliamoci chiaro : la storia di Abdel Fami Marzouk pareva fatta apposta per  scriversi da sè.Titolo :”Uccide e brucia tre donne e un bimbo”, e nell’occhiello: “Si cerca il convivente, un tunisino scarcerato con l’indulto”, “Strage in famiglia: era fuori per indulto”, e nel sommario: “Sotto accusa un immigrato”.Per il resto poteva andare benissimo lo schema  precotto: il tunisino era un poco di buono, era stato in carcere e poi in comunità per droga, lei, la moglie, lo aveva sposato contro il parere dei suoi e poi si era pentita. E lui non si rassegnava. Venuto fuori con l’indulto, fonte di ogni guaio del nostro ordine pubblico, si è vendicato così ferocemente.

Siccome poi si scopre che non era niente vero,Sandro Curzi stamattina sul Manifesto (“La strage di Erba e il degrado della notizia”) se la prende con le condizioni disastrose in cui sono costretti a operare i media, tanto disastrose da rendere difficile lo svolgersi della professione di giornalista con una qualche dignità.Fin qui niente da eccepire, tranne il fatto che in tutta questa storia non vengono affatto nominati  gl’inquirenti, i quali sono andati a colpo sicuro, tant’è che prima è stato indagato (e consegnato al pubblico ludibrio) il “colpevole” e poi si è provveduto a verificare se poteva davvero essere stato lui. A quanto pare, le testimonianze che scagionavano Abdel sono arrivate subito, quelle per cui lui si trovava in Tunisia e perfino quelle che raccontavano tutt’altra storia sulle relazioni in quella famiglia: la moglie non si era affatto stancata di lui, lo amava e continuava a sostenerlo come aveva fatto nei momenti più duri. Lui non era mai stato violento con il figlio né con la suocera. Anche il suocero, nel suo dolore, lo scagionava.
Sarà il caso d’interrogarsi  se una tale deroga alle regole della discrezione e della presunzione di innocenza sarebbe stata mai praticata dalla polizia e dai magistrati se il sospettato fosse stato un italiano.La risposta è fin troppo ovvia,sarà il caso di evidenziare anche  questo degrado

Io sono mia

Io sono mia

io sono mia

La caccia al tesoro riservata alle donne da MLD – Movimento di Liberazione della Donna – convocata attraverso Radio Donna, con appuntamento a Chiesa Nuova, il 2 ottobre 1976  conduce le manifestanti davanti a Palazzo Nardini in via  del Governo Vecchio .Il portone della sede del Bargello simbolo del potere civile nella Roma capitale dello Stato teocratico della Chiesa è chiuso .Dietro c’è uno spazio antico, articolato in un cortile, uno scalone, un loggiato, corridoi e stanze a perdersi tra calcinacci e affreschi :comincia quella sera stessa con l’occupazione del palazzo,una delle più complesse,articolate e mirabolanti esperienze politiche di quegli anni.Il 10 ottobre la festa Aspettando la polizia organizzata dal Gruppo Romano di Teatro femminista Le Streghe, con Giovanna Marinuzzi, Daisy Lumini, Ines Carmona, Gabriella Ferri, Michela Caruso, Stefania Casini, Dacia Maraini, Maria Monti, Giovanna Marini, Emanuela Kusterman e Simo & Susy, sancisce l’avvio di un lavoro  che durerà fino al 1984 e che sarà gestito da numerosi collettivi.Questi :

  • Associazione culturale Casa della Donna
  • Centro Documentazione e Studi sul femminismo
  • CLI, Collegamento Lesbiche Italiane; riunione il martedì ore 20
  • Collettivo alimentazione alternativa e salute della donna; riunione il venerdì ore 16.30
  • Collettivo Alitalia
  • Collettivo Artemide, donne lesbiche in rivolta
  • Collettivo autogestione; riunione martedì giovedì e sabato ore 15
  • Collettivo Camera oscura
  • Collettivo contro la violenza sulle donne; riunione mercoledì ore 17 e 30
  • Collettivo danza del Governo Vecchio; riunione il martedì e venerdì 2° piano portico
  • Collettivo delle casalinghe; riunione il lunedì ore 17
  • Collettivo delle studentesse Mariarosa è minorenne
  • Collettivo di artigianato le rospe nere
  • Collettivo donna e immagine
  • Collettivo donne e lavoro
  • Collettivo Donne e malattia mentale
  • Collettivo Donne e Politica
  • Collettivo eroina del Governo Vecchio
  • Collettivo Insegnanti
  • Collettivo la Mimosa; riunione mercoledì ore 19, sabato ore 15
  • Collettivo Lotta femminista
  • Collettivo per il salario al lavoro domestico
  • Collettivo per l’autofinanziamento (vendita usato)
  • Collettivo self-help MLD; lunedì, mercoledì e venerdì ore 16 e 30
  • Collettivo separate sole e divorziate; riunione martedì ore 17
  • Collettivo sul parto
  • Comitato di gestione del Governo Vecchio; riunione sabato ore 18
  • Comitato donne unite CDU
  • Consulenza legale
  • Coordinamento dei Consultori
  • Coordinamento donne contro l’energia nucleare
  • Coordinamento giuridico; lunedì ore 17 e 30
  • Donne insieme; giovedì e sabato corsi di lingue e di chitarra
  • Gruppo AIDOS
  • Gruppo astrologico del Governo Vecchio
  • Gruppo di teatro Le streghe
  • Gruppo Erba Voglio
  • Gruppo rifiutare
  • Ludoteca delle donne
  • MLD – Movimento di Liberazione della Donna
  • Ostello La bella addormentata, poi cambia nome e si chiama Pink Panter
  • Posto di ristoro Alla luna goduriona poi l’oca ladra
  • Radio donna, riunione il martedì, trasmette a Radio Città futura
  • Redazione Bollettino del CLI
  • Redazione Quotidiano Donna
  • Redazione Radio Lilith

La mostra fotografica “Io sono mia” raccoglie i graffiti ed i murales della “casa” amorevolmente fotografati prima che la ristrutturazione di Palazzo Nardini,iniziata un anno fa, li cancellasse per sempre.

Che mangino brioches

Che mangino brioches

"Che si sposino, i due cittadini, se proprio vogliono le garanzie degli altri… Oppure si abbia il coraggio di promuovere una campagna per l’ abrogazione dell’ articolo 29 della Costituzione"

Se le risposte della Politica dovessero essere queste, tanto varrebbe chiudere il Parlamento, magari dopo aver intimato alle donne infeconde di adottare un bambino senegalese e a Piergiorgio Welby di assoldare un killer.La carità cristiana della senatrice Binetti è tutta lì : gioire per il risultato ottenuto e cioè per aver impedito che si estendesse l’ emendamento alla Finanziaria sulle successioni anche alle convivenze e suggerire ai reprobi le vie brevi.E poco importa se Mario & Ugo, anche volendo, non potrebbero comunque perfezionare il vincolo o se la gran felicità esternata al Corriere della sera scaturisca da una vittoria ottenuta sulla maggioranza della quale la senatrice stessa fa parte e quindi un minimo di fair play non guasterebbe.Quel che conta davvero è aver difeso la Sacra Famiglia Unita targata articolo 29.Gratta gratta è sempre l’arroganza e la protervia dei bigotti a emergere.E per la senatrice Binetti non si è dovuto nemmeno grattare troppo.

La civiltà dell'amore

La civiltà dell'amore

Con abusata e burocratica espressione ,chiamano temi "eticamente sensibili " quelli  che riguardano i diritti di Piergiorgio Welby,delle donne infeconde e delle coppie di fatto.In spregio ed in aperta violazione, tanto dell’etica cristiana, quanto dei  valori dello stato laico,lasciamo che si oppongano muri alla sofferenza umana ,in nome della religione o della ragion di stato.Il concetto di laicità trova un significato compiuto nel punto d’incontro tra cristiani e laici  e nell’ impegno a  trovare soluzioni che restituiscano dignità a chi ne è stato privato per indifferenza,pregiudizio o  pessime leggi. Piergiorgio Welby non può aspettare che la scienza spieghi alla politica qual’è l’esatto concetto di accanimento terapeutico,le donne che desiderano un figlio,i conviventi , omosessuali o meno, non possono aspettare gli esiti di diatribe altrimenti dette Grandi Dibattiti che hanno come tema il diritto dell’embrione o che stabiliscano quali insiemi di persone siano degni di essere considerati famiglie e quali no.Ci vorrebbe un’altra statura morale per fare quel che va fatto e che è importante più di una finanziaria equa o di una buona riforma della giustizia.Basterebbe per i nostri alleati, ridicolmente chiamati teodem, lo scatto d’orgoglio,il recupero  dell’ identità e del senso da attribuire alla propria testimonianza cristiana.E’ urgente,non possiamo più aspettare.