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Anno: 2007

Allora chi vince ? ( You and i )

Allora chi vince ? ( You and i )




Caffetteria, tavola calda americana classica dei 50th.  Hillary Clinton seduta al tavolo come Carmela Soprano nella puntata finale della serie,viene raggiunta dal marito Bill – Allora chi vince ?  Vedrai  – risponde lei e intanto armeggia col piccolo juke box del tavolo. – Scommetterei su Smouth Mash – pronostica lui –  Tutti in America vogliono sapere come va a finire  – Arriva anche un piatto di carote che Bill guarda contrariato – Penso al tuo bene caro. – Lei, non c’è che dire, è ironicamente angelica . Passa Vincent Curatola  attore della serie di David Chase, guarda intensamente Hillary e poi prosegue. Intanto la monetina è finita nel Juke box.Cut e lo schermo si fa nero come nella bellissima chiusa ellittica dei Soprano’s.Appare una scritta che annuncia che You and i di Celine Dion è la canzone vincitrice del sondaggio tra i sostenitori per il leit motiv della campagna elettorale e che rimanda al sito web di Hillary per le donazioni. Eccolo qui  (e sull’immancabile you tube ) il video di Hillary e Bill  aka Carmela e Tony.

Fatti i dovuti scongiuri per Hillary è un discreto momento.Stacca di otto punti Obama agli ultimi sondaggi,incassa finalmente l’appoggio del tentennante, in un primo momento,  Steven Spielberg , vince e convince nei dibattiti televisivi con gli altri candidati democratici  e per non saper ne’ leggere e ne’ scrivere ,soprattutto per evitare conflitti d’interesse, lei e suo marito hanno liquidato  il portfolio azionario già gestito in blind trust.Dunque si preparano ad affrontare l’immancabile uscita di libri e memoriali diffamatori, con discreta serenità.In questo generale quadro da irresistibile ascesa il meccanismo tende invariabilmente ad incepparsi di fronte al fatto che Hillary ha l’imperdonabile difetto di non essere un uomo.Le accuse parlano di arroganza,instabilità e del permanere di quella crisi coniugale che segnerebb nuovamente la Casa Bianca,qualora fosse eletta.Salvo qualche piccolo ininfluente particolare,sembra di sentire i detrattori della Royal in Francia : troppo di sinistra,troppo di destra, troppo falco,troppo determinata,troppo aggressiva.Tutti meno lei ! etc etc Poco conta poi che il suo antagonista Rudolph Giuliani, sia un personaggio noto per la sua umoralità, per alcuni passaggi del proprio mandato non limpidissimi,per la spettacolarizzazione del suo divorzio annunciato prima ai media e poi a sua moglie e, da ultimo, per capire assai poco di politica nazionale.Giuliani rimane il sindaco dell’11 settembre.Forse il leit motiv della campagna elettorale di Hillary, a parte la zuccherosa You and I sarà proprio quella di renderne l’immagine più gradevole accattivante popolare.Il video-parodia sui Soprano’s è allusivo,ben congegnato e soprattutto aggancia un tormentone molto in auge in questo momento tra gli  americani : appunto l’ultima sequenza della serie.


Un Walter à mille temps

Un Walter à mille temps

walter veltroni425485853_455f1be502Fissate le regole  delle Primarie dell’erigendo Partito Democratico – tra le quali l’ elezione diretta del leader – I Democratici di Sinistra calano l’Asso Veltroni, opzione che immediatamente si aggiudica entusiasmi un po’ dappertutto , casa Margherita compresa (buon segno) accompagnati da rinunzie a candidarsi di vario calibro (meno).Invocata da mesi e da più parti,  la candidatura forte, ora ci si preoccupa del determinismo e del plebiscito,problemi democratici,indiscutibilmente.Decidiamoci però.Walter Veltroni , in un Paese che al più esprime il duce o il capo, mai il leader, è una buona idea.Garantirebbe soprattutto quella laicità di cui c’è urgente bisogno, vuoi per la risoluzione di temi specifici ( dico,testamento biologico etc )vuoi per il modo d’intendere la politica e le alleanze improntato ad una costante ricerca di dialogo e armonia.Un metodo che a Roma ha pagato.

Altra Pazienza (Identità di genere)

Altra Pazienza (Identità di genere)

 

transpride

 
Al contrario dell’omosessuale o della lesbica,la persona che si accorge di essere psicologicamente difforme dal proprio sesso, non conosce soltanto sofferenze derivanti dalla transfobia .Scoprire di avere un corpo che non si desidera è una sofferenza in sè  che può risolversi solo in una società che offre  la possibilità di esprimersi nel genere sentito.Di qui il cartello su in alto.Perchè è bene si sappia che,a meno di condizioni culturali ed economiche privilegiate,il quotidiano e le prospettive di queste persone sono riposti  esclusivamente  nella prostituzione.Non sono riuscita a catturare l’immagine di un altro cartello che recitava " Voglio fare la cassiera alla Coop" nell’obiettivo davvero minimale della rivendicazione indossata su foureu  con  paillettes rosse,la sintesi di una condizione.Cambiare possiamo, a patto di interrogare oltre che scienza, conoscenza,politica ed etica i nostri sentimenti di  umana solidarietà.Certo la società è incattivita, i poveri fanno la guerra a quelli ancora più poveri con l’unico tangibile risultato di  aumentare le Povertà e rafforzare i Poteri.Si può decidere di non rimuovere il Pregiudizio banalizzandone la portata,mascherandolo da Dubbio o da Distinguo,  autoassolvendosene col pretesto dell’istinto  naturale .Non c’è niente di naturale negli ostacoli che opponiamo alla conoscenza.Non c’è niente di naturale in una società che non accoglie i cittadini mettendone a profitto le capacità.Le (non) conclusioni le lasciamo a Mirella Izzo, col suo bel linguaggio :

 

Non vi sono conclusioni davvero tali quando si parla della cultura e della sottocultura umana.
Il tentativo non è quindi quello di definire "una volta per tutte" le differenze, le affinità, le conseguenze, le opportunità riguardo l’omosessualità e la transessualità. Credo però che qualsiasi azione politica, perché abbia una base ideale, deve necessariamente fondarsi su dei presupposti di comprensione profonda dei fenomeni che ci riguardano.
Transfobia, omofobia, genderismo, eterosessismo, sessismo, maschilismo sono parole che portano significati molto pesanti e che possono essere usati a sproposito se non si indaga sulle similitudini e differenze, sulle cause e sulle possibili vie d’uscita. Se non si affronta con mente sgombra da pregiudizi i pregiudizi che ci affliggono così pesantemente.
Il tentativo è quello di sgombrare un poco il cielo dalle nuvole, senza pretendere di ottenere il sereno della verità assoluta
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Mirella Izzo presidente di Crisalide Azione Trans

Santa Pazienza (carcerati,finocchi e negri)

Santa Pazienza (carcerati,finocchi e negri)

In principio fu  Claudio Poverini con una torrenziale  lettera a Corrado Augias (Repubblica). Poi venne  il turno del sindacalista ex-Fiom che in distinta circostanza (Manifesto) – confessò a Fabio Mussi   -  Non vi seguo più, vi occupate solo di carcerati, finocchi e negri –  seguito a ruota  dalla "democratica cattolica con passato femminista e comunista" (Espresso) addolorata della personale inclinazione xenofoba, fino ad arrivare  all’elettore ds che ha deciso di partecipare alle ronde notturne di "azione giovani" (La Stampa). Ora è vero che come dicevano Tognazzi – Monicelli in Romanzo Popolare, dobbiamo essere democratici tolleranti e del duemila e che in tale contesto, è bene offrire ai compagni che sbagliano, ogni conforto dialettico,grammaticale e stilistico ma è possibile mai che tra un dibbbbattito un’autocritica ,una spiegazione,una annotazione storico sociologica e un programma di governo delle città, non ci sia nessuno, ma proprio nessuno che  dica loro " ti stai comportando come un imbecille?" Nessuno che sommessamente suggerisca a questi aderenti alla sinistra con tentazione razzistica, di fare i conti con i propri istinti più bassi, senza passare per le vie brevi?Andiamo, il problema è di grande serietà e proprio per questo merita sia affrontato col massimo del rispetto e dei piedi di piombo,rammentando sempre che tra l’ insofferenza xenofoba esibita con civetteria  (invece che con vergogna) e gli squadroni per ripulire i quartieri con o senza cappuccio bianco,il passo è davvero breve.

 

La digue rose contre la vague bleue

La digue rose contre la vague bleue

sieges

Ah  le gioie del maggioritario secco con doppio turno (per l’appunto alla francese). L’UMP di Sarkozy si conferma partito di maggioranza  all’Assemblea Nazionale ma perde,  bene che gli vada, una trentina di seggi.Il Front National sparisce con la disfatta di Marine Le Pen , mentre i socialisti dovrebbero guadagnare nella peggiore delle ipotesi , una cinquantina di seggi.Il secondo turno ha regalato  sorprese e un leggero riequilibrio delle forze in campo.Un’ opposizione rafforzata assicura maggiori garanzie democratiche  e restituisce un po’ di fiducia alla sinistra fiaccata dalle sconfitte e dai regolamenti di conti interni . I giornali non azzardano, al momento, una vera e propria analisi del voto ma  va accreditandosi  l’ipotesi che l’annunciato aumento dell’IVA (con conseguente levitazione dei prezzi) abbia giocato un qualche ruolo nei risultati e che il PS abbia in qualche collegio raccolto i voti dei MoDeM di Bayrou.Intanto la compagine governativa perde un pezzo importante per la strada : Alan Juppè Ministro dell’ambiente,  non è stato eletto a Bordeaux e secondo quanto annunciato da Sarkozy prima della tornata elettorale,dovrà dimettersi.Nemmeno troppo a sorpresa ma curiosamente,data la circostanza, quasi tutte le edizioni della sera in Francia, affiancavano ai risultati elettorali  la notizia del benservito che  Ségolène Royal avrebbe consegnato al padre dei suoi figli François Hollande segretario del PS e discreto oppositore della candidatura di Ségolène alle presidenziali.Le note concludono tutte con un’altra indiscrezione : La Royal avrebbe intenzione di candidarsi alla guida del PS al posto di Hollande. A proposito di redde rationem.Ed era anche ora…