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Anno: 2007

Il soffitto di marmo e il cielo

Il soffitto di marmo e il cielo

Oggi è un giorno storico per il Congresso e le donne di questo paese ,un momento che abbiamo aspettato per oltre 200 anni. Non bisogna mai perdere la fede, abbiamo atteso in lunghi anni di lotte per ottenere i nostri diritti.
Per le nostre figlie e le nostre nipoti oggi abbiamo infranto il soffitto di marmo.Ora per loro, l’unico limite è il cielo.

Il soffitto di marmo citato nel discorso d’insediamento di Nancy Pelosi, da oggi ufficialmente eletta speaker del Congresso con 233 voti su 435, è semplicemente quello della cucina di casa. Siamo ad un cambio della guardia con i repubblicani al quale i democratici vogliono conferire forti connotati di discontinuità.Non meno innotiva della Pelosi, prima speaker donna, del Congresso o del deputato di Minneapolis Keith Ellison che ha giurato sul Corano,è l’Agenda detta delle prime 100 ore : Aumento del salario minimo orario (da 5,15 a 7,25 dollari).Espansione delle ricerche sulle cellule staminali.Norme anti-corruzione per i parlamentari.Limitazione delle agevolazioni fiscali alle compagnie petrolifere.Diminuzione dei costi relativi al  prestito  universitario.Diminuzione del costo delle medicine destinate ai poveri.Sono solo alcuni dei punti di un programma di governo che torna a parlare, seppur timidamente, di questione sociale ma il banco di prova alla vigilia del discorso sullo Stato dell’Unione,rimane l’Iraq,questione di giorni e sapremo quanta possibilità hanno i democratici di contrastare i propositi di Bush,fermamente intenzionato a potenziare il contingente di stanza in quel paese con l’invio di nuove truppe.

Tremila (sinfonia dal nuovo mondo per il nuovo secolo)

Tremila (sinfonia dal nuovo mondo per il nuovo secolo)

l’Uomo dell’anno per il New York Times ha i connotati dei 3000 caduti di Iraqi Freedom : si chiamano Dustin,Down,Lee,Timoty Joseph… e tutti insieme configurano un solo volto .La foto è grave; multipla e interattiva : c’è la stringa da interrogare, oppure il mouse può percorrere, sfiorandola, l’immagine e rivelare l’identità del milite.Hanno rimandato a casa le loro spoglie nelle bandiere,legate strette perchè sembrassero intere.I media americani sembrano essersi finalmente accorti della tragedia irachena.Tuttavia mentre al link Their stories dello stesso articolo troviamo il sergente Flanagan di anni ventidue, morto in un attentato,nulla è dato sapere dei morti iracheni sepolti nelle fosse comuni,il contrasto stride ma tant’è,questa è un’altra delle pietre miliari di George W.Bush,come l’esecuzione di Saddam Hussein la cui impiccagione sembrava così asettica nel (muto) filmato ufficiale e poi è bastato aggiungere il "sonoro" per scoprire che il gentile e pietoso pubblico che ha assistito all’esecuzione,nonchè i boia volontari e  incappucciati hanno insultato ripetutamente il condannato, con invocazioni e preghiere Scite,con inviti ad andarsene all’inferno e tanto per girare  il coltello nella piaga, fino all’ultimo istante hanno inneggiato al nome dell’acerrimo nemico, Moquada al Sadr.La leggenda narra che le ultime parole di Saddam siano state “I veri uomini non si comportano così..E come dargli torto? Dice Montesquieu nelle Considerations sur les causes de la grandeur des Romains et de leur decadence che non c’è tirannia più crudele di quella perpetrata sotto lo scudo della Legge e in nome della Giustizia.Quanto a questo, George W. Bush che pretende di rappresentare le vittime irachene con i suoi giustizia è fatta, ha aggiunto pietre miliari in quantità ma l’esportazione della democrazia ha i suoi prezzi e dunque da Abu Ghraib a Guatanamo, passando per le invasioni di Stati Sovrani,dimostra che non c’è differenza tra le esecuzioni sommarie e i linciaggi e le condanne comminate da Corti Regolari in seguito a Regolari Processi, i quali in tutte le culture giuridiche del mondo, si celebrano proprio per sottrarre gl’imputati alle pulsioni incontrollate e alla vendetta della folla. Il nuovo secolo si apre con una sonora sconfitta della stessa idea di Giustizia e il ripristino della Barbarie impersonata dal ritorno in grande stile dell’occhio per occhio.Il mai più (guerre,pena di morte,processi senza garanzie) della fine della seconda guerra mondiale, è diventato carta straccia sotto ai tacchi di Iraqui Freedom.Un bell’esordio  per l’anno e il secolo a venire

Uno splendido cinquantenne (auguri al cinema italiano)

Uno splendido cinquantenne (auguri al cinema italiano)


 

L’anno si apre con Nanni Moretti e con la sua rinunzia a dirigere il Torino film festival.Le sue  ragioni sono contenute in una dichiarazione rilasciata ieri l’altro e alla quale c’è poco da aggiungere se non che Moretti sarebbe stato per competenza e capacità organizzative,l’ ottimo direttore di una manifestazione che ha bisogno di rinnovarsi per affrontare le nuove realtà del panorama cinematografico italiano.Auguri dunque a Nanni al suo stile,alla sua eleganza al suo senso di responsabilità di splendido cinquantenne. Tutta la vicenda è stata segnata da brutte polemiche,non che l’universo di queste manifestazioni non abbia talvolta bisogno di sconvolgimenti tellurici (arrivasse al Festival di Venezia un bel po’ di maremoto..) ma la sensazione è che gira e rigira poi,il tutto si risolva in bisticci che altro non sono se non la tutela di piccole postazioni di potere e di interessi di bottega.Tutta roba che non serve al Cinema.Francamente in questi giorni è spiaciuto vedere personaggi del calibro di Gianni Rondolino comportarsi come se gli avessero portato via la bambola di pezza.Adesso siamo punto e daccapo.Staremo a vedere:

Con  molto dolore rinuncio all’incarico e vi lascio ai vostri problemi di metodo, ai contrasti procedurali, ai rancori personali.Pensavo che la mia candidatura potesse aiutare un festival che ho sempre seguito e amato. Purtroppo, invece di semplificare, la mia presenza ha complicato le cose. Si e’ creata subito un’atmosfera di tensione, polemiche e accuse reciproche.Si e’ parlato di organizzare due festival concorrenti nella stessa citta’, qualcuno ha accennato a mancanza di etica, si e’ anche detto che io sarei stato lo strumento dei politici per soffocare l’indipendenza del festival. No, non ci siamo capiti. Forse mi avete confuso con qualcun altro.Avrei voluto fare un festival condiviso da tutti coloro che amano il cinema, purtroppo pero’ questa vicenda nasce male, c’e’ come un’ ombra che non mi farebbe lavorare con gioia ed entusiasmo.

Nanni Moretti