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Mese: Novembre 2007

Famola strana due (zero virgola)

Famola strana due (zero virgola)

Mentre tutto l’arco parlamentare  è alle prese con marchingegni e ispirazioni geografiche  che  rendano,  via via , la riforma elettorale più lontana possibile dal rischio che il fantasma del Proporzionale Precedente , torni a manifestarsi con tutto il suo carico di opacità in termini di assetti politici e istituzionali , ovvero che si salvi il sistema bipolare, ovvero che si scongiuri il prodursi  dell’effetto Grosse Koalition, ovvero che si garantisca il pluralismo (cioè la sopravvivenza dei piccoli partiti) , il proliferare delle  proposte afferenti anche ai distinti interessi di bottega , sembra non cavare il ragno dal buco. In questo clima, sarebbe imprudente sperare che dall’incontro Berlusconi – Veltroni di oggi, possa scaturire una soluzione precisa a meno che entrambi non sposino la versione più ispanica della riforma tedesca (soli contro tutti e poi si vede) o sempre che non prevalga l’antica aspirazione di ciascuno : governare con il 51% senza averlo raccolto dalle urne, il che potrebbe essere  garantito dall’esito positivo dell’incombente referendum.In tutti i casi (ivi compreso quello referendario), un intervento coerentemente strutturato  su tre piani – Riforma Costituzionale, Legge Elettorale, Regolamenti Parlamentari, potrebbe rendere attivo e funzionale , il nostro Sistema bloccato.I sistemi elettorali spagnoli e tedesco lavorano su un numero di parlamentari sostanzialmente dimezzato,privi del bicameralismo perfetto e con poteri del Premier rafforzati rispetto al nostro. Senza considerare che è inutile stigmatizzare la frammentazione o pensare di contrastarne gli effetti  a colpi di percentuali di sbarramento, senza un regolamento che impedisca la formazione di gruppi parlamentari fuori dalle liste, i partiti piccoli  tenderebbero a convogliare i propri zero virgola nei partiti più grandi ,salvo poi tornare a scindersi alla prima occasione.A Veltroni l’arduo compito di smaterializzare il ricatto delle elezioni a breve sostituendolo con nuove ipotesi di confronto su Riforme a tutto campo.Dopo esserci goduti una settimana dal clima decisamente migliorato, un cauto ottimismo in tal senso, potremmo anche permettercelo.

continua…

Moushin e Larami (mort pour rien )

Moushin e Larami (mort pour rien )

banlieubanlieuParlare di Moushim e Larami, della loro morte ma anche della loro breve esistenza, avrebbe significato, tra le altre cose,  evidenziare la reale essenza delle Politiche Securitarie. Per questo la stampa francese se ne è guardata bene ed ha ben presto rimosso dal racconto dei fatti, le loro piccole ma ingombranti  presenze, preferendo riempire le pagine dei giornali con le portiere delle auto divelte e usate come scudi dai casseurs, della biblioteca distrutta,dei mille uomini e un elicottero che presidiano Villiers le Bel e dell’agenda del Capo di Stato che rientrato dalla Cina non si risparmia in visite ai poliziotti feriti,riunioni sulla sicurezza,condoglianze alle famiglie (seppure con qualche ma..) e promesse di inchieste giudiziarie.Perchè offuscare l’immagine di questo bel presepe con quella di due ragazzini dei quali uno scrive sul suo blog che aspetta l’âme soeur , l’anima gemella o si compiace delle sue lunettes en mode ? Meglio che rimangano impressi nell’Immaginario come due arabi (li chiamano così da decenni ) senza casco, che una domenica sfrecciando a gran velocità su una moto, sono stati investiti da un’ auto della polizia.Una fatalità.Già ..una fatalità in cui,  per molti , c’entra sempre l’immigrazione incontrollata . Non è un caso che il più fascista di tutti,Le Pen, se la prenda con le sensiblerie assai più che con gl’incendi. Certi particolari all’apparenza innocui, alle volte si rivelano più eversivi delle vetrine infrante, soprattutto quando irrompono in tutto il loro semplice desiderio di vivere. Ma vivere non è sopravvivere e questa è l’unica considerazione che mi viene in mente quando  vedo i casseurs attaccare la polizia.Probabilmente non è un pensiero che mi fa onore.Ma non ne posso fare a meno.

Sindrome Clichy-sous-Bois (mort pour rien)

Sindrome Clichy-sous-Bois (mort pour rien)

Villier le bel

 

Ciascuno può constatare –  si può leggere nel bell’editoriale di Libération di stamattina – come la matrice sociale e psicologica dei fatti del 2005 è ancora viva.Che cosa è stato fatto davvero per sconfiggere il malessere? La sola differenza tra allora e ora è che l’ispiratore delle politiche repressive è diventato nel frattempo Presidente della Repubblica.Senza sostanziali miglioramenti.

Villiers7

( A Villiers – le Bel a pochi chilometri da Parigi, Moushin, 15 anni e Larami, 16- circolavano senza casco e a grande velocità su una moto che, a un incrocio, era stata investita da una vettura della polizia, senza sirena nè luci lampeggianti. )

Riflessi

Riflessi

Imma«La piazza era nostra» dicono le organizzatrici, che sottolineano il fatto che ad essere intervistate «erano due esponenti politici che, tra le altre cose, hanno votato il pacchetto sicurezza che a noi non è mai piaciuto». Una vera e propria «prevaricazione», secondo le organizzatrici, che «non è rispettosa dello spirito stesso della manifestazione. Se poi a questo si aggiunge l’intervista su un palco dove non avrebbe dovuto salire nessuno, allora – spiegano – è comprensibile quello che è successo oggi». da Stampa.it

Tutto avrei pensato fuori che ieri pomeriggio oltre che la nostra determinazione e la nostra rabbia, avremmo dovuto esibire anche tutta la nostra Purezza di donne che non hanno bisogno di nulla : ne’ della Politica, ne’ di un patto con gli uomini, ai quali da qualche tempo stiamo  chiedendo una presa di parola, ne’ dei cronisti ai quali invece spesso rimproveriamo di ignorare o non saper raccontare la nostra storia.Così anche noi, non  potendo fare a meno di rifare il verso alle 10 100 1000 Nassiria o ai falò di bandiere, o a tutto il corredo di metafore  inutilmente violente che caratterizzano spezzoni minoritari dei cortei della sinistra da un po’ di tempo in qua, abbiamo guadagnato il nostro quarto d’ora di gloria decidendo CHI tra le donne avrebbe dovuto esserci e CHI no , CHI avrebbe potuto parlare e CHI  tacere. Infine a chi sarebbe toccata la titolarità della manifestazione e quindi le interviste e le dichiarazioni dell’ufficialità. L’Egemonia, si sa , si conquista sul campo a insulti e spintoni . Ma davvero noi pensiamo di andare lontano , interrompendo la diretta dell’unica televisione che ci ha dato spazio? Davvero crediamo che emarginare Stefania Prestigiacomo o aver dato della venduta a Barbara Pollastrini, sia una grande conquista del movimento delle donne ? C’è un solo modo per abbattere la violenza, il femminicidio, l’assalto maschile alla libertà delle donne nel mondo : diventare Soggetti Politici senza smettere mai di interrogarsi, perchè la violenza ci riguarda non solo come vittime ma come riflesso dell’altro che ha lasciato l’impronta. Ne sono state una chiara testimonianza ieri pomeriggio, i comportamenti emulativi delle modalità di gestire i rapporti politici dei maschi. Questa non è e non sarà mai la nostra Storia.

Nell’illustrazione Imma Battaglia che ha difeso la presenza di Stefania Prestigiacomo al corteo