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Mese: Giugno 2019

Disobbedire (ma anche no)

Disobbedire (ma anche no)

La disobbedienza civile, ovvero la  consapevole e plateale violazione di una norma  di  legge considerata iniqua e che viene messa in atto in modo da provocare le sanzioni afferenti, è un fondamento di libertà oltre che un momento di lotta politica.

La comandante Rackete, con il  rifiuto di ottemperare ai divieti, ha inteso mettere in salvo persone che si trovavano in stato di assoluta necessità e pericolo. Persone che peraltro erano sotto la sua diretta responsabilità. Per tutti gli amanti della legge è legge ricordo che Carola Rackete non ha dalla sua solo gesti vistosi di disobbedienza sbruffoncella (così parlò un ministro, roba che persino il correttore si ribella)  ma norme di Diritto Costituzionale, Internazionale e di Diritto del suo paese.  Starà alla magistratura valutare eventuali responsabilità penali a carico della comandante e dell’equipaggio della nave, ma si presume che anche nel caso di  eventuali comportamenti illeciti,  sia comunque riconosciuta la scriminante dello stato di necessità (art. 54 c.p.) o dell’aver commesso il fatto in adempimento di un dovere (art. 51 c.p.). 

Ma… al di là di quel bel po’ di legalese che la vicenda mette in campo, resta lo sconcio di quelle cinquanta persone sballottate in mare a scopi propagandistici, il disprezzo, quando non l’irrisione, per le loro sofferenze passate e presenti. E questo nessuna Corte di Giustizia potrà sanzionare a soddisfazione dei cittadini di buona volontà.

(Nella foto Carola Rackete scende dalla Sea Watch, frame da video Ansa)

Che nun l’hai visto er Gesù de Zeffirelli ?

Che nun l’hai visto er Gesù de Zeffirelli ?

Beati i mansueti perché la mansuetudine diverrà ricchezza. Nella parrocchia  di una borgata in cui si discute vivacemente su come affrontare il prossimo intervento della polizia per sfrattare gli abitanti di alcuni palazzi,  capita casualmente un alto prelato cui viene chiesto di prendere la parola. Un inutile sermone carico di tonante retorica affascina la platea quel tanto da distruggere il senso di comunità che il dibattito ha fin lì espresso  e così mentre il porporato  attribuisce a Gesù la beatitudine di cui sopra,  qualcuno obietta. Ma quanno l’ha detto? L’ha detto, l’ha detto. Replica un altro : Che nun l’hai visto er Gesù de Zeffirelli?

L’episodio è uno dei migliori de I Nuovi Mostri (Tantum Ergo)  Age, Scarpelli e Risi. Tanto per ricordare alla loro maniera come er Gesù de Zeffirelli l’avessero visto proprio tutti. Pure i comunisti della borgata.

Da ragazzini criticavamo  Zeffirelli a prescindere, per una sorta di obbligo cinefilo. Magari senza aver nemmeno visto i suoi film (e questo è molto poco cinefilo). E invece il suo essere un liberale, conservatore con la fissa della precisione estetica e del trovarobato, non gli ha impedito di interpretare a dovere Shakespeare e Verdi (mica si può fare l’Aida minimal) Bei film come Un te con Mussolini o Callas forever o Jane Eyre (grandi cast e capacità di rimaneggiare le storie senza stravolgimenti eccessivi) ci hanno riportato sulla giusta via, che poi è quella di non ideologizzare troppo le letture e le visioni. Qualche film, è vero, non ha funzionato. Capita. Ma per il resto Franco Zeffirelli è stato uno dei registi italiani più conosciuti e apprezzati al mondo.Doveroso ricordare l’artista. Il resto sono chiacchiere.