Vogliamo vivere
Il processo di trasformazione della città di Roma è cominciato con Francesco Rutelli nel 1993, quando ricevette il primo mandato a sindaco e in eredità il deserto che una lunga teoria di amministratori di centro destra incapaci e in alcuni casi corrotti, avevano lasciato.Il clima di mediocrità provinciale in cui abbiamo vissuto per decenni è stato soppiantato da quindici anni di saggia amministrazione di centro sinistra . Rutelli è stato un buon sindaco, fortemente impegnato nel risanamento ma anche nella moralizzazione di molti settori, chi scrive può testimoniare la cura, l’onestà e il rigore con i quali sono state regolati, per la prima volta, gli appalti miliardari delle mense scolastiche, sottraendoli ad appetiti, ad un regime di scarso controllo, e all’ignominia del massimo ribasso. Roma non solo non merita di tornare indietro ad un clima mortifero e a una cultura egoista ma soprattutto vuole mantenere la sua peculiarità di zona franca e fuori del controllo della destra. Roma è un laboratorio attivo in cui tra mille errori e tutte le difficoltà che una metropoli di dimensioni europee comporta, si è applicata un’intelligenza politica che ha prodotto risultati sul piano dell’economia, della cultura e dell’accoglienza di oltre 160 etnie che con noi pacificamente vivono, lavorano, studiano. E noi ne siamo orgogliosi. Il ballottaggio con Alemanno e l’apparentato Storace ha per sovrapprezzo una decisa connotazione antifascista. Sia questa la ragione forte della nostra mobilitazione e il Bene della Città, il senso del nostro voto. Non devono passare.