Il ritorno delle passioni
Bene ha fatto Walter Veltroni a sfidare le facili ironie della vigilia parlando di Visioni . Delineare una visione del mondo attraverso la ricognizione attenta della politica nazionale, tessendo la trama tra pensiero e realtà, tra idee e quotidianeità, tra teoria e prassi , ha impresso al discorso di Torino il marchio dell’intellegibilità politica.Di qui probabilmente l’accusa di banalità,quando le Idee diventano Progetto sembra che perdano di allure.Acqua Aria Terra coniugate alle conquiste scientifiche per preservarne l’integrità,appaiono tematiche meno suggestive.Così, quando alla frantumazione del pensiero che produce altre frantumazioni,Veltroni oppone un sistema interdisciplinare di modalità connesse – non si può ragionare di pensioni senza pensare ai giovani e alla precarietà – ecco rispuntare l’accusa di ecumenismo poichè non è l’ideologia più a sostenere il governo dei processi ma un articolato sistema di Valori ,di Principi e di Conoscenze.La novità di Veltroni non consiste solo nel progettare il Futuro ma nell’offerta di un metodo – la Sintesi – da opporre alla disgregante contrapposizione di integralismi improntati alle Categorie del Novecento,desuete,fuorvianti,fallimentari.Un metodo che del Futuro è la chiave.Qui il suo discorso e a leggerlo ci si accorge che non c’è idea o concetto che egli non abbia cercato di sperimentare e di realizzare nella sua esperienza di sindaco di Roma.A nessuno è dato sapere se Walter Veltroni riuscirà nell’impresa che si è prefisso : la costruzione di un partito di questo secolo per questo secolo ma la cosa certa è che ci proverà con l’entusiasmo e la passione che da sempre contraddistinguono il suo fare politico.Una garanzia per chi avrà intenzione di seguirne il progetto.Un ostacolo duro per gli avversari.