Milan riots
Mentre si quantificano i danni, esperti della comunicazione e fini analisti avvertono che con i cortei del fine settimana ci hanno rimesso non solo la città ma anche le Ragioni della Protesta così sommariamente elencate : possibilità reale di nutrire il pianeta, sperpero, corruzione, cementificazione, debito,acqua etc.
Altri, più appassionati di strategie della guerriglia urbana, raccomandano al Movimento di strutturarsi meglio e di organizzare servizi d’ordine al fine di isolare i casseurs, dimenticando che, allo stato, nessuna presa di distanza ufficiale dal Blocco Nero è pervenuta. Anzi i No Expo dal loro sito precisano che nessuno sarà lasciato solo e che quelle giornate non possono essere giudicate da pochi episodi di rabbia.
Escludendo fantasiosi scenari di connivenze internazionali tra i pacifici e i violenti, credo invece che sia la natura impolitica del movimento ad aprire varchi alle strumentalizzazioni oltre che alle infiltrazioni.Quand’è così non c’è servizio d’ordine che tenga : non bastano i tonanti convegni o scrivere sui muri gli slogan più suggestivi.Se non si ha nella testa e a cuore la tutela delle proprie idee e l’incolumità dei propri compagni di strada, non rimangono che le colorate scorrerie con banda musicale in testa.Tra questo e diventare lo scudo umano degli spogliarellisti di ultima generazione è un attimo.
Divenuti un pezzo del Presepe – qua l’Expo là i No Expo – ci si destina all’oblio come già successo con le promesse di movimenti – No global, Tute bianche, Onda – rapidamente scomparsi per non aver saputo fare i conti con le proprie vistose contraddizioni.L’uso della violenza,in primis.
Un altro mondo è possibile? Eccome no. Ma anche per questa volta bisognerà rivolgersi altrove.
Nell’illustrazione Palazzo Italia (che sembra bello)