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Mese: Marzo 2007

François Bayrou (laïcité à la française)

François Bayrou (laïcité à la française)

BayrouIl programma del centrista François Bayrou è articolato in ottanta punti circa.In ordine alfabetico,  da Afrique a Decentralisation ma senza tralasciare   Justice, Laïcité e Social-économie si dipanano i lemmi di questa sorta di vocabolario elettorale a pronta consultazione: Les propositions ,un ‘esposizione sistematica all’interno della quale si ritrova la Francia delle Banlieus,dell’antisemitismo,della scuola,del lavoro nero e dell’immigrazione clandestina.Assenti ovviamente i Pacs che sono stati già approvati ma ai quali si accenna alla voce Homoparentalitè.Ed è a proposito dei genitori omosessuali che si ha la misura di come la Politica possa affrontare temi complessi senza equilibrismi concettuali con la sola forza del Diritto, nella chiarezza del suo bel linguaggio.Non ci sono riferimenti a radici cristiane,nessun sottile distinguo, ne’ graduatorie di Valori.Nessuna considerazione a carattere morale.Al centro dell’attenzione solo ed esclusivamente la risoluzione del problema, in questo caso rappresentata dalle sorti dei 300.000 ragazzi figli di genitori omosessuali.Eppure Bayrou tutto è fuori che un uomo di sinistra.Come posizione si potrebbe collocare tra Follini e Rutelli con il quale condivide l’aspirazione a smantellare il bipolarismo europeo formato tedesco,basato sull’alternanza tra socialisti e popolari.Cattolico,moderato,post democristiano ed europeista è la prova vivente che  si possono rompere gli schematismi del Novecento,quegli stessi che ancorano la  politica a dinamiche e contrapposizioni asfittiche, ideologizzanti che qui da noi , lungi dall’essere motore di progresso, ci vedono ancora inchiodati all’affermazione della Laicità dello Stato.

Dal Programma di Bayrou:

François Bayrou défend l’inscription dans la loi de dispositions concernant les familles homoparentales, dans l’intérêt des enfants. Il s’agit de prendre en compte les situations réelles des Françaises et des Français :

Une union civile, conclue à la mairie, ouverte aux homosexuels, comportant des droits équivalents à ceux ouverts par le mariage, j’y suis fermement favorable.

Aujourd’hui, en France, quelque 300 000 enfants sont élevés par des couples homosexuels. Que se passe-t-il pour ces enfants si l’homme ou la femme qui en est responsable – l’adoptant – vient à disparaître ? Il faut créer un lien de reconnaissance de la compagne ou du compagnon qui partage la vie de l’enfant, participe à l’élever.

Je ne suis pas favorable à une adoption plénière par deux personnes du même sexe, car l’adoption, c’est la filiation, et ce serait donc accepter qu’un enfant ait deux pères, ou deux mères, ce qui pose un problème

En revanche, l’adoption simple, qui est aujourd’hui ouverte à un célibataire, devrait l’être aussi à chacune des personnes homosexuelles vivant en couples. Sans entraîner un lien de filiation, elle crée un lien d’éducation, de succession. L’adoption simple permet donc d’apporter une solution concrète, non une réponse idéologique

Les préventions vis-à-vis de l’homosexualité et des droits des homosexuels, qui subsistent dans notre société, sont une tare qui doit être combattue sans relâche.
Les préventions vis-à-vis de l’homosexualité et des droits des homosexuels, qui subsistent dans notre société, sont une tare qui doit être combattue sans relâche.
Je refuse que l’orientation sexuelle d’une personne célibataire candidate à l’adoption soit alléguée pour lui refuser l’agrément. Lorsque j’étais en charge de telles décisions, président du Conseil général des Pyrénées-Atlantiques, j’ai veillé à ce qu’il n’en soit jamais tenu compte.
La diversité des situations des familles devra mener, dans l’intérêt des enfants, à une réforme de l’autorité parentale : permettre, avec l’accord des parents biologiques, un partage de l’autorité parentale avec un tiers, dans des conditions plus larges que celles actuellement prévues par la loi.  »

 

 

 

La più subdola delle tentazioni ( I care )

La più subdola delle tentazioni ( I care )

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La manovra  è stata avviata in occasione della benedizione pasquale. In ogni casa i sacerdoti, distribuito insieme all’acqua santa, un depliant della Diocesi di Roma – Lettera alle famiglie – firmato Cardinal Ruini, si sono accalorati a raccomandarne la lettura. Il contenuto,  al di là del prevedibile richiamo alla centralità e alla santità della famiglia regolarmente costituita, esorta i politici  ad elaborare provvedimenti – casa, lavoro, Irpef, Ici, – di sostegno alle coppie e da ultimo,in nome della libertà di educazione,a finanziare adeguatamente la scuola privata, qui furbescamente definita scuola pubblica non statale.Anche i poveri del resto, hanno diritto di scegliere – ci spiega Ruini – dove far studiare i figli. E se sono Gesuiti,Trappisti,Barnabiti, i prediletti educatori, è lo Stato che deve provvedere. Esemplare anche  il passaggio sulle coppie di fatto, immeritevoli di quel riconoscimento giuridico che  in assenza di obblighi e doveri reciproci, non sarebbe giusto sancire. Un rapporto privato tra individui,analogo al rapporto di amicizia. Queste sono le coppie di fatto secondo la Diocesi .Le loro esigenze dovrebbero trovare risposta nei diritti riconosciuti alle singole persone.Mi fermo qui, al miracolo di Comunicazione Politica rivolto ai fedeli con il quale la Chiesa, tradizionalmente avvezza al Governo,alla Diplomazia ,alla Gestione Finanziaria , non manca mai di sbalordire. Rispetto a questa distribuzione capillare di imperativi, niente affatto pasquali, la Nota della Conferenza Episcopale, più raffinata e filosofica, con il richiamo all’impossibilità di superare la differenza sessuale e quel contestuale, ipocrita, riconoscimento alla dignità della persona,diventa robetta.Questa mattina sui giornali, molti commentatori si sono dati la briga di confutare le tesi richiamate dalla Nota,altri quella di cercare tra le pieghe del discorso della CEI, un qualche segnale di disconuità,fosse anche una virgola,una pausa,un’espressione meno dura e ultimativa, tra il Ruini firmatario della Lettera e il Bagnasco della Nota.Inutilmente.I toni probabilmente sono, in qualche modo inediti, ma  gli argomenti,i contenuti, appartengono alla Dottrina della Fede che per i credenti non è in alcun modo discutibile ne’ può essere oggetto di mediazioni. Ai cattolici adulti, per dirla con Prodi, ma anche ai sacerdoti, che l’atteggiamento restrittivo delle Autorità Ecclesiastiche, trascina  in posizione di grande difficoltà, a fronte di dilemmi quotidiani , tipici di un mondo che cambia (i sacramenti,le assoluzioni, che dovrebbero essere negati a divorziati, a omosessuali, alle coppie di fatto e ai  loro figli,) non rimane che la strada della Disobbedienza, nella speranza che sia sempre più plateale e che evidenzi le patenti contraddizioni.A noi laici, credenti o meno, la certezza di un’ennesima prepotente ingerenza che pone in discussione aperta, Beni Irrinunziabili  e che tuttavia rappresentano un Patrimonio Comune,esito di conquiste e sacrifici .Pluralismo,Autonomia,Diritti.A conti fatti la difficoltà è più per il mondo cattolico Per noi si tratta solo di continuare coerentemente una battaglia.

(i giovani )……sono tutti sovrani, per cui l’obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni..

Don Lorenzo Milani L’obbedienza non è più una virtù. 1965 Editore Nuovi Equilibri

Intanto a Capitol Hill….(calm down …)

Intanto a Capitol Hill….(calm down …)

Il senato a maggioranza democratica ha trovato un consenso sul ritiro delle truppe dall’Iraq entro la primavera del 2008. La bocciatura dell’emendamento repubblicano che voleva slegare l’approvazione dei finanziamenti da una deadline per il disimpegno è un enorme successo politico per i democratici.Bush ha perso le staffe e anche il fair play e assicurando che porrà il veto qualora la legge fosse approvata in via definitiva, ha dichiarato che se dovessero mancare i fondi per le truppe, il popolo americano saprà chi è responsabile .Secca la risposta della speaker della camera Nancy Pelosi:”Calm down with the threats. There is a new Congress in town,We respect your constitutional role. We want you to respect ours.”

nancy pelosi

Trattare con il nemico

Trattare con il nemico

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Dopo trent’anni di guerra, non ce la possono fare da soli, L’Afghanistan è,  un failed state in cui è in corso una delle più gravi emergenze umanitarie della storia recente. Non solo conflitti, ma povertà, violenza, emarginazione, analfabetismo.Non ci sono soluzioni militari vincenti ne’ esibizione di muscoli che possano restituire a creature come questa, un’idea di futuro.La comunità internazionale deve sostenere con vigore la crescita di una società civile moderna, avanzata e innovativa, che per ora si trova stretta tra warlords, fondamentalismo talebano, criminalità organizzata e società tradizionale conservatrice. In quest’ottica abbiamo armato i soldati,per proteggere lo sforzo di ricostruzione.Bisogna separare in modo netto l’azione bellica della coalizione anglo-britannica contro il regime talebano (Enduring Freedom), dall’intervento di stabilizzazione e sicurezza, affidato alla Nato (Isaf). Usa e Gran Bretagna, in quanto parte in conflitto e forza occupante,non possono indossare il casco blu della forza di pace. Confondere forza belligerante con missione di pace è un errore fatale che  in Somalia nel 1992-93, e successivamente in Iraq,ha portato al fallimento.Il Consiglio di sicurezza dovrebbe decidere l’invio di una forza multinazionale più ampia della sola Nato, il nucleo anglo-americano è ormai percepito con ostilità da una parte crescente della popolazione, includendo paesi neutrali e musulmani.
Intanto tra caos fondamentalismi povertà e guerra,i talebani stanno assumendo sempre più il ruolo di “movimento di liberazione”, agli occhi di molti afgani, e controllano quasi metà del territorio. L’opzione militare, nei loro confronti appare sempre più inefficace e rischiosa per la popolazione civile che paga l’Iirresponsabilità di una parte dell’occidente con decine di migliaia di morti.La conferenza di pace,così irrisa e banalizzata, è invece una soluzione.Trattare con il nemico è la strada.Senza la presenza dei talebani, ogni negoziato sarà inefficace.L’alternativa,gli eserciti le soluzioni militari,le prove di forza, significherebbero soltanto una carneficina senza fine.

Lectio solemnis (la cina è un po' più vicina)

Lectio solemnis (la cina è un po' più vicina)

roma1La lectio solemnis che il sindaco Veltroni ha tenuto all’Università Beida di Pechino è stata intitolata al Modello Roma , il progetto politico,  culturale,  di sviluppo economico e di inclusione sociale  che ha rappresentato il criterio guida del programma di governo del centro sinistra nella Capitale.L’idea,ha catturato moltissimo l’attenzione degli studenti tant’è che  domande proprio sul Modello Roma sono state formulate nel forum virtuale di People, la versione on-line del Quotidiano del Popolo,  (centotrenta milioni di accessi al giorno) all’interno del quale Veltroni ha  dialogato  con i lettori in occasione della visita al giornale.Ma non è tutto.La delegazione romana,porta a casa un nutrito pacchetto di accordi tra economico e culturali di notevole portata.A giugno 2008, l’Auditorium ospiterà il Festival Europeo ,quindici giorni di manifestazioni dedicati alle migliori espressioni artistiche cinesi tradizionali e contemporanee, (dall’opera, alla  musica, alla danza, ai fuochi d’artificio, alla fotografia, al circo e manco a dirlo …al cinema) il tutto a ridosso delle Olimpiadi e  per un investimento di due milioni di euro interamente finanziati dalla Cina.Sarà quella l’occasione in cui la struttura verrà "cinesizzata" da scenografi e architetti di Pechino.Ma la vera notizia è l’accordo siglato per il  più grande centro d’Europa per lo sviluppo e lo scambio commerciale tra Europa e Asia. Entro la primavera 2008 aprirà infatti a Roma il “Marco Polo Center”, un polo espositivo di 140mila metri quadrati, di cui 55mila coperti, che sarà il primo showroom permanente in Europa.Il “Marco Polo Center” sarà dotato di 485 spazi espostivi destinati a ospitare altrettante società del sistema produttivo della Repubblica Popolare Cinese.Sorgerà (per la gioia di Capelli )lungo via della Magliana, in un ex stabilimento della Fiat ristrutturato.E’ in fase di progettazione una struttura analoga che ospiti in Cina (probabilmente a Shanghai) le aziende del Lazio.La notizia più divertente è che  Veltroni è stato definito dai chatters del Quotidiano del Popolo, un esempio classico di maschio italiano.Bah…