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Prosit!
Insomma la mia scelta simbolico musical rappresentativa di fine d’anno dovrebbe giocarsi tra Johann Strauss padre e Nino Rota. Tra eserciti in marcia e clownerie. E infine – tanto per andare al sodo – tra Joseph Roth e Federico Fellini. Mi sa che non ci siamo. Arte Memoria e Morte – in egual misura distribuite, tanto in Otto e Mezzo quanto in Radetzky- Marsch – per Capodanno? Allora perchè l’una è adatta e l’altra no? … continua a leggere
Catalogato in Modi e Mode
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Away we go (che è meglio)
Phoenix, Tucson, Madison, Montreal, Miami. Altro giro altra famiglia, stavolta in tour (circolare, si arriva dove si è partiti) alla ricerca del posto più adatto per vivere e allevare la bambina che è in arrivo. Ad ogni tappa l’incontro di Burt e Verona con strampalati personaggi persi in situazioni da paradosso, impone alla storia l’andamento obbligato del viaggio di solo ritorno con le conclusioni che il caso comporta. A patto di non farla troppo facile … continua a leggere
Catalogato in La fabbrica del cinema
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Guess who’s coming to dinner
Indovina chi viene a cena. E invece di Sidney Poitier all’inizio della Lunga Marcia che da Casa Drayton lo porterà diritto alla Casa Bianca, arriva Enzo Jannacci sul viale del Tramonto. Non meno affascinante. Salvo che come aspirante fidanzato di una quindicenne, centuplica le perplessità del Matt Drayton di turno e pure quelle del comune spettatore. Inoltre la Val d’Orcia nel terzo millennio non è la San Francisco dei 60th, la coppia è più che … continua a leggere
Catalogato in La fabbrica del cinema
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Standard Operational Bullshit ?
o Sexually Oriented Business ? Oppure …..Son of a Bitch ? O più semplicemente lo sconsolato SOB dei fumetti ? Non si sa. E poco conta dato che ognuna di queste soluzioni dell’acronimo S.O.B. è adatta a definire la più irriverente e crudele slapstick contro Hollywood che Hollywood rammenti. Dirige Blake Edwards che di quel mondo aveva ben donde e che fu trattato anche peggio di come racconta nella dissacrante storia del regista famoso che … continua a leggere
Catalogato in La fabbrica del cinema
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La camera respinge (vincere)
E’ finita 314 a 311, per il Governo. Il premier incassa la vittoria – così chiamano nel PDL l’ottenimento della fiducia – che è la cosa che più gli preme, chè governare non è prioritario, e il resto – dice Lui – sarà giocato su un allargamento della maggioranza a singoli deputati. Vincere e subito dopo mettersi alla ricerca del sostegno necessario anche solo alla semplice gestione dell’agenda parlamentare è l’immagine che più di … continua a leggere
Catalogato in Democratici, Palazzo
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