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Tag: elezioni 2008

Rispettiamoci

Rispettiamoci

Adesso se scrivo che questo titolo sparato in prima pagina è un affronto, di sicuro qualche appassionato di comunicazione, mi viene a fare il pistolotto sul senso provocatorio dell’affermazione  che fa tanto bene alle coscienze. Grazie tante. Ho già fatto il pieno di paternalismo quando mi sono aggiudicata i sentiti ringraziamenti del Segretario del Partito – non ci posso credere – contenuti nell’articolo di fondo.Titolo : Ne va della civiltà di un intero paese. Appunto. Ma poi grazie de che? Noi giovedì scorso eravamo di presidio ai nostri interessi leggittimi, a protestare per un abuso,a chiedere il ripristino della legalità , mica per fornire gratuiti spot elettorali. A chicchessia. E infatti chicchessia s’è premurato di fare sul proprio giornale , un titolo speculare a questo. Anch’esso  provocatorio. Anch’esso per scuotere le coscienze addormentate e suggerire civili scatti d’orgoglio. Noi non possiamo davvero permetterci di trascinare i temi della dignità della persona, della nascita, dell’amore, della malattia e della morte nelle trappole di basse speculazioni politiche.Ne’ possiamo giocare di rimessa su temi largamente affrontati in passato e su conquiste di civiltà faticosamente ottenute . Tantomeno possiamo assitere alle liti tra PD, Arcobaleno o quel che sia, sul diritto di primogenitura di eventuali battaglie. Rispettiamoci. Se temi del genere devono essere inseriti nei  programmi elettorali, che lo si faccia politicamente,nel senso più alto che questo termine suggerisce ma soprattutto evitando gli effettacci. Nei momenti chiave della lotta per la 194, le autodenunciate  per interruzione volontaria di gravidanza, pur nell’estrema provocatorietà di quel gesto, non si sono mai definite assassine, ciò nel rispetto delle donne che avevano praticato l’aborto, del loro dramma, del loro dolore. Narcisate di questo genere, ci trascinano sul terreno che l’avversario desidera, retrovie abitate da mostri colpevolizzanti. Rispettiamoci e rispettiamo le nostre battaglie. Contrariamente a chi ci chiama assassine, stavolta siamo noi ad essere dalla parte della legalità.

Indietro non si torna (soglia di sbarramento)

Indietro non si torna (soglia di sbarramento)

lungara 1A riprova del fatto che indietro non si torna, non ci sono solo le manifestazioni  e i presidi in molte città , l’Appello delle donne promosso da Micromega e le iniziative sul piano istituzionale dei ministri di Salute e Giustizia ma, inedita quanto appropriata, anche la risoluta presa di posizione delle sei consigliere del CSM  perchè il Consiglio intervenga a riflettere sull’intervento dell’autorità giudiziaria, sulle sue modalità di esecuzione, sulla tutela dei valori costituzionalmente protetti . Nello stesso documento si sostiene  inoltre  che per quanto si apprende da organi di stampa, sembra sia stata pretermessa ogni considerazione della particolarissima e traumatica situazione imprescindibilmente correlata a ogni interruzione volontaria di gravidanza. Fatto che, se troverà conferma, merita l’attenzione del Consiglio soprattutto se si considera che la legge 194, disciplinando le condizioni e le modalità per l’interruzione, prevede una procedura che consente di verificare documentalmente l’osservanza delle condizioni di legge.

Se è vero che i fatti di Napoli sono maturati in un clima di regressione civile, l’unico modo per annullare possibili, effetti intimidatori sulle donne che in futuro dovranno avvalersi della legge 194, è l’individuazione di specifiche responsabilità. In questo caso non si tratterebbe di confrontarci sui temi dell’etica, della vita, sulle nuove tecnologie diagnostiche o sull’opportunità di  moratorie internazionali . Si tratta di ristabilire la legalità. Ogni riflessione che non trovi cittadinanza in un quadro di valori democraticamente definito, sarebbe , in tal senso, pleonastica e fuorviante. Piacerebbe molto agli esponenti del neo movimento per la vita, cavalcare il clamore dell’episodio guadagnando un bel po’ di visibilità, magari , già che ci sono , confondendo le acque con vittimismi, banalizzazioni e apprezzamenti disgustosi e fuori di luogo sulla sindrome di Klinefelter. Non a spese dei diritti violati però, tantomeno a spese delle donne. Chi ha duecentocinquantamila euro (pochini in verità, per una robusta campagna, dunque ci si attende il peggio in termini di pubblicità occulta)  da investire per produrre la propria Tavola di Valori sulla vita, la nascita, la maternità, in una competizione elettorale, dev’essere accontentato. Che li spendano tutti ,fino all’ultimo centesimo, poi s’infrangano su quel Santo Istituto che si chiama Soglia di Sbarramento.Amen.

Run alone

Run alone

run L’aritmetica è importante in politica e in democrazia ma non è il solo criterio di valutazione , soprattutto sconsiglia di sommare grandezze non omogenee. Disabituati a ragionare in termini politici, può capitare di perdersi in  dietrologie o alchimie interpretative  estrose (molto di moda) come se la decisione del Partito Democratico di presentarsi al vaglio degli elettori da solo, fosse dettata da ragionamenti velleitari o di riduzione di un danno che ove mai dovesse inverarsi, sarebbe difficile attenuare. Abbiamo probabilmente dimenticato che ogni strategia politica o elettorale contiene un margine di rischio che nessuna alleanza, per quanto ampia, o patto di desistenza o accordo tecnico potrebbe mai diminuire. Abbiamo disimparato il coraggio e la determinazione e dissipato il talento di far progetti non ideologici ma egualmente improntati ad una visione del mondo, ad una coerente direttrice di pensiero.Nella pratica quotidiana del puro e semplice smussare gli angoli, un po’ a me, un po’ a te, abbiamo annacquato la stessa idea di Sintesi. Oggi possiamo contare sulla certezza che le differenze tra il PD e i possibili alleati, sono tali da poter consentire  un risultato soddisfacente solo dal punto di vista numerico, NON certo da quello politico. A che serve rabberciare un’alleanza, un cartello elettorale che in teoria potrebbe più agevolmente guadagnare il risultato ma rischia di sgretolarsi in ogni momento per mancanza di una comune visione del mondo?  L’ideale cassetto della scrivania del Consiglio dei Ministri presieduto da Romano Prodi , è pieno di Progetti di Legge approvati e mai pervenuti all’Aula per mancanza di numeri. Unioni di fatto, Conflitto d’interessi, Legge sull’immigrazione … Che vittoria è stata quella del 2006 ? Ogni provvedimento assunto è stato l’esito di un lungo lavorìo per contrastare veti o comporre litigiosità. Se il buono che il governo Prodi ha realizzato, stenta ad emergere lo si deve anche all’immagine di disgregazione che ha prevalso su tutto. Oggi per delineare un’alleanza a priori, il PD dovrebbe smentire la propria identità, i maggioritari per vocazione è bene che anticipino nei fatti, il proprio senso del fare politico  non solo quello pur nobile del testimoniare. Se trattasi o meno di scivolamento al centro, lo decidano i Programmi e non le aggregazioni. Ma sia chiaro da subito, il  PD non corre con spirito olimpico. Corre per vincere.