Rispettiamoci

Rispettiamoci

Adesso se scrivo che questo titolo sparato in prima pagina è un affronto, di sicuro qualche appassionato di comunicazione, mi viene a fare il pistolotto sul senso provocatorio dell’affermazione  che fa tanto bene alle coscienze. Grazie tante. Ho già fatto il pieno di paternalismo quando mi sono aggiudicata i sentiti ringraziamenti del Segretario del Partito – non ci posso credere – contenuti nell’articolo di fondo.Titolo : Ne va della civiltà di un intero paese. Appunto. Ma poi grazie de che? Noi giovedì scorso eravamo di presidio ai nostri interessi leggittimi, a protestare per un abuso,a chiedere il ripristino della legalità , mica per fornire gratuiti spot elettorali. A chicchessia. E infatti chicchessia s’è premurato di fare sul proprio giornale , un titolo speculare a questo. Anch’esso  provocatorio. Anch’esso per scuotere le coscienze addormentate e suggerire civili scatti d’orgoglio. Noi non possiamo davvero permetterci di trascinare i temi della dignità della persona, della nascita, dell’amore, della malattia e della morte nelle trappole di basse speculazioni politiche.Ne’ possiamo giocare di rimessa su temi largamente affrontati in passato e su conquiste di civiltà faticosamente ottenute . Tantomeno possiamo assitere alle liti tra PD, Arcobaleno o quel che sia, sul diritto di primogenitura di eventuali battaglie. Rispettiamoci. Se temi del genere devono essere inseriti nei  programmi elettorali, che lo si faccia politicamente,nel senso più alto che questo termine suggerisce ma soprattutto evitando gli effettacci. Nei momenti chiave della lotta per la 194, le autodenunciate  per interruzione volontaria di gravidanza, pur nell’estrema provocatorietà di quel gesto, non si sono mai definite assassine, ciò nel rispetto delle donne che avevano praticato l’aborto, del loro dramma, del loro dolore. Narcisate di questo genere, ci trascinano sul terreno che l’avversario desidera, retrovie abitate da mostri colpevolizzanti. Rispettiamoci e rispettiamo le nostre battaglie. Contrariamente a chi ci chiama assassine, stavolta siamo noi ad essere dalla parte della legalità.

10 pensieri riguardo “Rispettiamoci

  1. bella provocazione…(io comunque mi farò partecipe in quale modo)

    leggendo la stampa stamattina, Berluska ha detto che la 194 non si tocca…mah ??? (1. è già al potere 2. ci si può fidare ???)

  2. C’è una parte laica della destra ( e la signora Berlusconi anche) che comunque non toccherebbe questa legge che peraltro è stata approvata ed è passata per un referendum,poi ci hanno anche riprovato ma la corte costituzionale ha respinto.

    Berlusconi è in campagna elettorale più che essere già la governo.Di lui non mi fido.Delle sue elettrici si.

  3. Cicchitto sere fa a Primopiano diceva le stesse cose di Di Pietro: nessuno toccherà la 194, è una buona legge.

    A volte i miracoli accadono, il buon Fabrizio ha ricordato in un flashback di essere stato socialista?

  4. Cicchitto e Martino votarono 4 sì 3 anni fa sulla Fecondazione, jenè, così come la Moroni, la Boniver, la Prestigiacomo e Del Pennino, e Forza Italia – bisogna riconoscerlo – per fortuna non è mai stato un partito papista, almeno mai quanto l’ala della destra cristiana di AN o quanto la quasi totalità dell’Udc (ora che Follini e Tabacci si sono defilati)

    La prima pagina è semplicemente disgustosa.

  5. per quello parlavo di miracolo, paps. Me lo ricordo bene quello che è successo al referendum.

    Io però un vaffanculo a Giordano ce lo mando volentieri. Ma da dove spunta questo? Ringrazia chi? e di che?

    Ecco un bellissimo esempio di zappa sui piedi. Pensa forse di raccattare i nostri voti?

    Ma andasse a fare un giro sul raccordo anulare in corsia d’emergenza.

  6. e oggi poi hanno messo in prima pagina l’Annunciazione di Leonardo, col titolo

    L’ultima scelta spetta solo a lei.

    Che vorrà dire?

    Ipotizzano che la madonna poteva abortire?

    boh… mi sa che questi si sono incartati.

  7. l’Annunciazione me l’ero persa.. ma questi chi li consiglia? E poi “l’ultima scelta” più che altro mi ricorda il testamento biologico

  8. Caro Veltroni, caro Bertinotti, cari dirigenti del centro-sinistra tutti, ora basta!

    L’offensiva clericale contro le donne – spesso vera e propria crociata bigotta – ha raggiunto livelli intollerabili. Ma egualmente intollerabile appare la mancanza di reazione dello schieramento politico di centro-sinistra, che troppo spesso è addirittura condiscendenza.

    Con l’oscena proposta di moratoria dell’aborto, che tratta le donne da assassine e boia, e la recente ingiunzione a rianimare i feti ultraprematuri anche contro la volontà della madre (malgrado la quasi certezza di menomazioni gravissime), i corpi delle donne sono tornati ad essere “cose”, terreno di scontro per il fanatismo religioso, oggetti sui quali esercitare potere.

    Lo scorso 24 novembre centomila donne – completamente autorganizzate – hanno riempito le strade di Roma per denunciare la violenza sulle donne di una cultura patriarcale dura a morire.

    Queste aggressioni clericali e bigotte sono le ultime e più subdole forme della stessa violenza, mascherate dietro l’arroganza ipocrita di “difendere la vita”. Perciò non basta più, cari dirigenti del centro-sinistra, limitarsi a dire che la legge 194 non si tocca: essa è già nei fatti messa in discussione. Pretendiamo da voi una presa di posizione chiara e inequivocabile, che condanni senza mezzi termini tutti i tentativi – da qualunque pulpito provengano – di mettere a rischio l’autodeterminazione delle donne, faticosamente conquistata: il nostro diritto a dire la prima e l’ultima parola sul nostro corpo e sulle nostre gravidanze.

    Esigiamo perciò che i vostri programmi (per essere anche nostri) siano espliciti: se di una revisione ha bisogno la 194 è quella di eliminare l’obiezione di coscienza, che sempre più spesso impedisce nei fatti di esercitare il nostro diritto; va resa immediatamente disponibile in tutta Italia la pillola abortiva (RU 486), perché a un dramma non debba aggiungersi una ormai evitabile sofferenza; va reso semplice e veloce l’accesso alla pillola del giorno dopo, insieme a serie campagne di contraccezione fin dalle scuole medie; va introdotto l’insegnamento dell’educazione sessuale fin dalle elementari; vanno realizzati programmi culturali e sociali di sostegno alle donne immigrate, e rafforzate le norme e i servizi a tutela della maternità (nel quadro di una politica capace di sradicare la piaga della precarietà del lavoro).

    Questi sono per noi valori non negoziabili, sui quali non siamo più disposte a compromessi.

    14 febbraio 2008

    Appello promosso da “Micromega” di cui sono prime firmatarie: Simona Argentieri, Natalia Aspesi, Adriana Cavarero, Isabella Ferrari, Sabina Guzzanti, Margherita Hack, Fiorella Mannoia, Dacia Maraini, Alda Merini, Valeria Parrella, Lidia Ravera, Elisabetta Visalberghi. Per sottoscrivere la lettera-appello: http://www.firmiamo.it/liberadonna

  9. Grazie Gemisto avevo inserito il link dell’appello al post precedente.Ieri sono arrivate anche le risposte di Veltroni dall’assemblea nazionale del PD e di Bertinotti sul Manifesto.

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