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Tag: Élysée

Sarko, tonton flingueur libéral

Sarko, tonton flingueur libéral

Sarkozy

Contdown puntato direttamente sulla data in cui è previsto il secondo turno , marcetta ruffiana appositamente confezionata e che ricalca nel titolo e nel ritornello lo slogan della sua campagna elettorale  – Ensamble tout devient possible – Nicolas Sarkozy, Sarko, per l’entourage, il campione piacionico ( ha convinto persino Simone Weil che serenamente gli tira la volata, partecipando a convention rassicuranti) del centro destra francese , non  sembra nutrire particolari ambizioni interattive.Il suo sito,piuttosto convenzionale, ricalca quello dei politici americani con molti video ,sventolii e strette di mano (ma nel frattempo si è saputo che esperti statunitensi di comunicazione politica,  stanno,com’era prevedibile, studiando i siti di Bayrou e della Royal) .Del resto di Sarko, piacciono il decisionismo e le maniere spicce. Basti pensare che il suo programma elettorale non è chiamato  come quello degli altri candidati , Propositions, ma  seccamente Projet, una quindicina di voci  piuttosto scarne che culminano con un  Fiers d’être français (come se ce ne fosse bisogno da quelle parti) che non si capisce bene se sia parte integrante del Projet o un ‘esclamazione estemporanea. Tuttavia anche se con la sua proposta di un ministère de l’Immigration et de l’identité; nationale  ha suscitato un vespaio, Nicolas Sarkozy nei sondaggi stacca la Royal di qualche punto.Lacuna che al secondo turno potrebbe essere colmata da un apparentamento con Le Pen che si è già dichiarato possibilista.La stampa di sinistra si rimpalla la lista delle frasi storiche o a effetto.Il genere è  io sono dalla parte di quelli che pagano il biglietto oppure quando gli viene rimproverato d’innervosirsi facilmente nei dibattiti  Je m’enerve pas, j’explique. La sua volontà di  nettoyer un quartier sensible au Kärcher espressa di recente, ha ricordato a molti la strategia messa in atto nelle banlieus,luoghi in cui non ha osato mettere piede.Anche se gli abitanti sensibles au Kärcher hanno provveduto egualmente a (re)visionare i suoi manifesti.

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Observatoire Presidentielle 2007

Observatoire Presidentielle 2007

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Internet irrompe nella campagna elettorale francese, come era già accaduto nel Referendum  sulla Costituzione del 2005 ma in modo del tutto nuovo rispetto al passato.I principali candidati, hanno creato  siti di riferimento attraverso i quali sono espressi sia i contenuti di campagna elettorale che i dati ,le notizie ,gli appuntamenti ,i programmi e i dibattiti on line nei i quali  interagiscono centinaia di blog aperti dai sostenitori. Particolarmente attivi i Socialisti con i circa millecinquecento blog dedicati a Sègolene Royale, coordinati dal curatissimo  Désirs d’avenir che lavora incessantemente da assai  prima delle primarie e che ha guadagnato ai socialisti ben 16.000 iscrizioni on line .Il sito che invece segue nel modo migliore le novità della rete e che può aiutare gli elettori ad orientarsi nella  campagna elettorale è l’Osservatorio presidenziale 2007  che si propone di analizzare la parte di web  dedicata alle presidenziali allo scopo, come avverte la proprietaria RTG SAS, nella home page,di agevolare il dibattito politico ma anche di avviare un ragionamento  sulle relazioni tra politica e Internet.Nella foto è indicata la Blogopole una guida alla dislocazione dei blog politici, cliccando sull’immagine appare una mappa analitica strutturata per partiti, candidati e blog afferenti che ne facilita la raggiungibilità. Sullo stesso sito, si può verificare l’andamento di ciascun soggetto con il tendenzometro che permette di seguire il rumore informativo prodotto da ogni candidato.Mi sono fatta sedurre anch’io da questo strumento che ho inserito nella colonna a destra. Se si pensa ai lustrini dei siti o dei blog aperti dei nostri politici che poi finiscono, passata la campagna elettorale, per diventare tombe virtuali,ci si può rendere conto come Internet nella politica italiana è considerato meno di un(‘inutile) campagna di affissioni.La missione scientifica dell’Osservatorio Presidenziale si realizza, oltre che nei grafici di sorprendente chiarezza, anche in alcuni studi,particolarmente interessante quello sul Le web et le débat sur la constitution européenne en France occasione quella, in cui Internet ebbe un peso determinante sull’esito grazie all’azione di propaganda dei blog.Tra i siti più tradizionali ma non meno ricchi d’informazioni  ad uso degli elettori c’è  senz’altro Quel candidate  per naviganti disorientati ed incerti,  creato dalla Dauphinè Liberè un quotidiano di provincia ,ha costruito la sua fortuna con il test Quel candidat vous ressemble ? Che mettendo a confronto le risposte degli elettori con quelle dei candidati, stabilisce con buona approssimazione il grado di affinità politica.Le domande non sono affatto peregrine  – Etes-vous favorable à l’entrée de la Turquie dans l’Union européenne? – per esempio. E la relativa inevitabile  l’opzione  : Oui, si elle reconnaît le génocide arménien et redouble d’efforts sur les droits de l’homme. Così attraverso il test ho potuto scoprire anch’io di essere vicinissima a Sègolene e sua potenziale elettrice. Invece tra i più bei blog politici visitati, segnalo Les murmures d’Eric Dupin, realizzato da un giovane giornalista con  curriculum di tutto rispetto che cerca di analizzare con rigore  aspetti della politica francese e della campagna elettorale ,animando sul suo  blog  dibattiti piuttosto stimolanti,

L’Inatteso (ma che colpa abbiamo noi)

L’Inatteso (ma che colpa abbiamo noi)

L’Avvenire ha dedicato ieri un lungo editoriale a François Bayrou, il terzo uomo, colui che tra i due contendenti, Ségolène Royal e Nicolas Sarkozy, potrebbe ritrovarsi posizionato al secondo turno delle presidenziali francesi di domenica prossima, Che al quotidiano dei vescovi italiani piaccia Bayrou, definito inatteso – per gli stanchi di sinistra e destra  – a me sembra un un fatto piuttosto singolare, non fosse altro perchè con estrema chiarezza nelle sue Propositions ,ha inserito misure (piuttosto, brillanti tra l’altro) per regolarizzare la posizione e i diritti dei circa 30.000 figli di famiglie  omosessuali che oggi vivono in Francia.Quanto poi alle coppie di fatto, i Pacs,  François ha, con altrettanta chiarezza, spiegato che un ‘ unione civile aperta agli omosessuali  e sancita in Municipio, comporta equivalenti diritti di quelli  di un matrimonio .Ma non è tutto :  invitato dalla da la Croix, prestigioso foglio cattolico, a esprimersi a proposito della legge sulla laicità del 1905 (l quella che stabilisce i criteri della distinzione tra Chiesa e Stato francese) Bayrou l’ha definita una delle chiavi di volta della società, che noi abbiamo voluto. Io – aggiunge – sono un cristiano credente, praticante e difensore della laicità. La difendo come cittadino ma anche come credente. La fede è molto più a suo agio nella sua sfera quando è liberata dall’influenza dello stato. E vale anche l’affermazione reciproca.Quale dev’essere allora il ruolo delle religioni in una società laica?,incalza l’intervistatore?. E lui, dopo aver sottolineato che la fede ha due dimensioni, una privata e una pubblica, risponde che i governanti, gli eletti del popolo debbono tener conto delle opinioni ecclesiastiche, ma non sono tenuti a obbedire alle ingiunzioni delle chiese. Per quanto mi riguarda – spiega – non mi sento impegnato da prescrizioni che vengano dall’autorità ecclesiale, malgrado il rispetto e l’attaccamento che, in quanto uomo, possa avere per essa. È una questione cui faccio molta attenzione. 

 

 

 

 

François Bayrou (laïcité à la française)

François Bayrou (laïcité à la française)

BayrouIl programma del centrista François Bayrou è articolato in ottanta punti circa.In ordine alfabetico,  da Afrique a Decentralisation ma senza tralasciare   Justice, Laïcité e Social-économie si dipanano i lemmi di questa sorta di vocabolario elettorale a pronta consultazione: Les propositions ,un ‘esposizione sistematica all’interno della quale si ritrova la Francia delle Banlieus,dell’antisemitismo,della scuola,del lavoro nero e dell’immigrazione clandestina.Assenti ovviamente i Pacs che sono stati già approvati ma ai quali si accenna alla voce Homoparentalitè.Ed è a proposito dei genitori omosessuali che si ha la misura di come la Politica possa affrontare temi complessi senza equilibrismi concettuali con la sola forza del Diritto, nella chiarezza del suo bel linguaggio.Non ci sono riferimenti a radici cristiane,nessun sottile distinguo, ne’ graduatorie di Valori.Nessuna considerazione a carattere morale.Al centro dell’attenzione solo ed esclusivamente la risoluzione del problema, in questo caso rappresentata dalle sorti dei 300.000 ragazzi figli di genitori omosessuali.Eppure Bayrou tutto è fuori che un uomo di sinistra.Come posizione si potrebbe collocare tra Follini e Rutelli con il quale condivide l’aspirazione a smantellare il bipolarismo europeo formato tedesco,basato sull’alternanza tra socialisti e popolari.Cattolico,moderato,post democristiano ed europeista è la prova vivente che  si possono rompere gli schematismi del Novecento,quegli stessi che ancorano la  politica a dinamiche e contrapposizioni asfittiche, ideologizzanti che qui da noi , lungi dall’essere motore di progresso, ci vedono ancora inchiodati all’affermazione della Laicità dello Stato.

Dal Programma di Bayrou:

François Bayrou défend l’inscription dans la loi de dispositions concernant les familles homoparentales, dans l’intérêt des enfants. Il s’agit de prendre en compte les situations réelles des Françaises et des Français :

Une union civile, conclue à la mairie, ouverte aux homosexuels, comportant des droits équivalents à ceux ouverts par le mariage, j’y suis fermement favorable.

Aujourd’hui, en France, quelque 300 000 enfants sont élevés par des couples homosexuels. Que se passe-t-il pour ces enfants si l’homme ou la femme qui en est responsable – l’adoptant – vient à disparaître ? Il faut créer un lien de reconnaissance de la compagne ou du compagnon qui partage la vie de l’enfant, participe à l’élever.

Je ne suis pas favorable à une adoption plénière par deux personnes du même sexe, car l’adoption, c’est la filiation, et ce serait donc accepter qu’un enfant ait deux pères, ou deux mères, ce qui pose un problème

En revanche, l’adoption simple, qui est aujourd’hui ouverte à un célibataire, devrait l’être aussi à chacune des personnes homosexuelles vivant en couples. Sans entraîner un lien de filiation, elle crée un lien d’éducation, de succession. L’adoption simple permet donc d’apporter une solution concrète, non une réponse idéologique

Les préventions vis-à-vis de l’homosexualité et des droits des homosexuels, qui subsistent dans notre société, sont une tare qui doit être combattue sans relâche.
Les préventions vis-à-vis de l’homosexualité et des droits des homosexuels, qui subsistent dans notre société, sont une tare qui doit être combattue sans relâche.
Je refuse que l’orientation sexuelle d’une personne célibataire candidate à l’adoption soit alléguée pour lui refuser l’agrément. Lorsque j’étais en charge de telles décisions, président du Conseil général des Pyrénées-Atlantiques, j’ai veillé à ce qu’il n’en soit jamais tenu compte.
La diversité des situations des familles devra mener, dans l’intérêt des enfants, à une réforme de l’autorité parentale : permettre, avec l’accord des parents biologiques, un partage de l’autorité parentale avec un tiers, dans des conditions plus larges que celles actuellement prévues par la loi.  »

 

 

 

Désirs d’avenir

Désirs d’avenir

Je voudrais dire tout le bonheur que je ressens.Je mesure l’honneur qui m’est fait par tous les militants qui sont venus qui sont venus voter massivement. Ils sont en train de me donner un élan.C’est le peuple qui s’est mis en mouvement, ce sont les militants qui se sont mis en mouvement : ils ne seront pas déçus. Nous allons ensemble construire quelque chose d’extraordinaire.

L’heure est désormais au rassemblement.
Nous allons, tous ensemble, gravir cette montagne

Je vis intensément ce moment de bonheur.
Ségolène Royal

Il seguente messaggio  che aveva per oggetto “Bonne Chance” – Privilège du décalage horaire, la Polynésie a commencé à voter. Nous sommes confiants et espérons que nous aurons amorcé la Victoire” – è arrivato  al forum ospitato nel sito di Ségolène Royal , Désirs d’avenir. prima ancora che in Francia si aprissero i seggi.Poi ce ne sono stati altri ma è stato chiaro fin da subito che madame ce l’avrebbe fatta.Oltre il 60% di consensi e migliaia di nuovi iscritti per sostenere la sua candidatura alle primarie prima e all’Eliseo in futuro.
Bonjour,Ce site est un forum participatif (partecipatif è una parola chiave della campagna di Ségolène) Questo il messaggio di benvenuto del suo sito.Tutto si può dire di lei fuori che non sia una grande comunicatrice.L’ instancabile  opera di tessitura rappresentata nell’immagine qui sopra, i novantacinque dipartimenti francesi più Guadalupe,Guyane,Martinica,Reunion,Polynesie francaise,Nouvelle Caledonie,Mayotte,Wallis et Fortune,più la sezione dei Francesi all’estero, ospitano decine di “comités" le cui attività autonome sono state pubblicizzate e coordinate attraverso il sito,ne sono una prova .
Ségolène ha vinto grazie  a una ferma volontà di fare chiarezza,di dialogare, di interagire con gli elettori.In questa operazione Internet è stata per lei un’alleata preziosa.Rispetto ai siti statici e autocelebrativi dei politici, quello della Royale sembra un alveare,con links riassuntivi dei dibattiti nei forum (iniziativa indispensabile,  vista la naturale anarchia delle discussioni on line),l’indicazione dei blog ufficiali dei comitati ma anche quelli dei singoli militanti o simpatizzanti.Una vera “rete" di dibattito si intreccia e si dipana intorno al programma riassunto in punti-chiave.In un’epoca in cui la partecipazione dei cittadini sembra essere il retaggio di epoche lontane Ségolène sembra aver trovato la chiave comunicativa ideale ,e non sono i suoi abiti discreti o il bell’incedere ma l’aver puntato da subito a quel desiderio di svolta,di cambiamento di cui i francesi dichiarano di avere urgente bisogno e di avere affidato il messaggio ad una campagna capillare di nuova generazione..Circa settantamila sono state le nuove iscrizioni al partito socialista che sono passate per il sito.Il popolo dei “venti euro” come viene chiamato ha addirittura trasformato il volto del partito.Ma Ségolène vince anche per l’estrema pragmaticità del suo messaggio politico.Parlare chiaro senza snaturare l’identità socialista ma senza rimanere troppo vittima del partito.Forse un passo in avanti rispetto a quel recupero di classi popolari sfuggite alla sinistra francese e finite sotto l’influenza dell’estrema destra.