Kate !!
Del suo film avevo già detto qui – e a distanza di quasi due anni, non solo non cambierei una virgola di quanto scritto, ma ora che The Hurt Locker ha avuto il tempo di arrivare, in DVD, sui miei scaffali, intatta rimane anche la meraviglia e lo sconcerto della visione.
Di Kate Bigelow che vince l’Oscar a ridosso dell’otto marzo, con un lavoro che rompe qualsiasi schema, primo tra tutti quello dello specifico, un tratto così marcato da deludere qualsiasi aspettativa rispetto alla cineasta donna, non resta che elogiare il talento, la scrittura, la capacità di procurare emozioni forti attraverso la pura e semplice narrazione.
L’Oscar 2010 sembrava immerso in un’ atmosfera da film anni ’40 – Davide contro Golia ovvero La Costola di Adamo – invece tra il super colossal Avatar dell’ex consorte e il piccolo The Hurt Locker c’è tutto lo spirito di un cinema che si rinnova in un paese che vuol rinnovarsi. E il fatto che abbia vinto Kate oltre che essere di buon auspicio, è un evento che riempie di soddisfazione anche chi nel proprio piccolo, ama e sostiene quel cinema.