Riequilibriamoci
Dopo la retorica – come ti sbagli – viene il paternalismo delle sospensioni e dei correttivi, riequilibrio lo hanno chiamato. Meglio non pensare a come potrebbe realizzarsi, in termini giornalistici, una simile imposizione ma una cosa è certa : falsità, bugie, fatti mai verificatisi, nel corso della scorsa puntata di Annozero, non devono essere passati. Che altrimenti si sarebbero pretese le smentite. Non gli aggiustamenti
Tanto basta per vedere l’operazione per quel che è : la solita manovra che tra redde rationem e censura, viene contrabbandata per tutela della sensibilità e del buon gusto, presumibilmente di Governo, visto che altre Istanze non si sono lamentate, tantomeno gli spettatori che continuano numerosi a guardare Santoro con gran soddisfazione dell’auditel e degli inserzionisti. Ciò sia detto così.. tanto per parlare una lingua che dovrebbe essere cara agli aziendalisti del servizio pubblico.
Niente di nuovo dunque, ed è per questo che ci si augurano reazioni degl’interessati, non improntate al vittimismo, poiché, in tal caso, l’affresco consuetudinario sarebbe stucchevolmente completo.
Quel che infastidisce, tuttavia non è solo l’intenzione smaccatamente censoria del provvedimento, ma il fatto che tra i detrattori spicchi un discreto gruppo di esercenti la medesima professione dei sospesi e dei riequilibranti. Qualcuno finanche con buone attitudini di corifeo.
Si vede che la benevolenza governativa è più importante della dignità e della libertà di scelta. Ma che bravini.
Mi spiace non disporre di riproduzioni di buona qualità delle vignette di Vauro, volentieri avrei messo in cima al post quella sull’aumento delle cubature cimiteriali. Ma ci mancherebbe altro, dopo la sospensione pure lo sgarbo di proporne il lavoro attraverso immagini sfocate o deformate. Un po’ troppo