Riequilibriamoci

Dopo la retorica – come ti sbagli – viene il paternalismo delle sospensioni e dei correttivi, riequilibrio lo hanno chiamato. Meglio non pensare a come potrebbe realizzarsi, in termini giornalistici, una simile imposizione ma una cosa è certa : falsità, bugie, fatti mai verificatisi, nel corso della scorsa puntata di Annozero, non devono essere passati. Che altrimenti si sarebbero pretese le smentite. Non gli aggiustamenti
Tanto basta per vedere l’operazione per quel che è : la solita manovra che tra redde rationem e censura, viene contrabbandata per tutela della sensibilità e del buon gusto, presumibilmente di Governo, visto che altre Istanze non si sono lamentate, tantomeno gli spettatori che continuano numerosi a guardare Santoro con gran soddisfazione dell’auditel e degli inserzionisti. Ciò sia detto così.. tanto per parlare una lingua che dovrebbe essere cara agli aziendalisti del servizio pubblico.
Niente di nuovo dunque, ed è per questo che ci si augurano reazioni degl’interessati, non improntate al vittimismo, poiché, in tal caso, l’affresco consuetudinario sarebbe stucchevolmente completo.
Quel che infastidisce, tuttavia non è solo l’intenzione smaccatamente censoria del provvedimento, ma il fatto che tra i detrattori spicchi un discreto gruppo di esercenti la medesima professione dei sospesi e dei riequilibranti. Qualcuno finanche con buone attitudini di corifeo.
Si vede che la benevolenza governativa è più importante della dignità e della libertà di scelta. Ma che bravini.
Mi spiace non disporre di riproduzioni di buona qualità delle vignette di Vauro, volentieri avrei messo in cima al post quella sull’aumento delle cubature cimiteriali. Ma ci mancherebbe altro, dopo la sospensione pure lo sgarbo di proporne il lavoro attraverso immagini sfocate o deformate. Un po’ troppo



Nel giorno delle esequie di Enzo Biagi, Annozero ne ha ricordato la figura con una puntata dedicata all’ Informazione. Giustissimo, sebbene i microfoni spianati sul Presidente del Consiglio e sul Ministro delle Comunicazioni chiamati a rispondere dell’iter della legge Gentiloni sulla soglia della camera ardente, non siano apparsi di grande eleganza. Del resto il giornalista se non è un po’ barbarico, che giornalista è? Ad ogni buon conto, in studio si è colta l’occasione per parlare di editto bulgaro, ostracismo,di condizionamenti,di politica invadente di lottizzazione e di Rai. Non di Qualità che pure credo, sia stato uno degli assilli di Enzo Biagi ma è sottinteso che quando in una trasmissione (o altrove) si è molto impegnati a interpretare il ruolo di Martiri del Sistema non si ha molto tempo per occuparsi d’altro.Viene da pensare che appena un mese fa dopo aver visto una delle puntate più fumose della Saga Santoriana, siamo andati a dormire con la netta convinzione di vivere in un Paese dove i Ministri Indagati rimuovono i Giudici Scomodi con la connivenza del Parlamento Intero . Nella stessa circostanza i magistrati presenti – Forleo e De Magistris – con o senza metafore letterarie di un certo impatto, hanno lasciato intendere di essere costantemente nel mirino di pressioni e di istituzionali inviti alla prudenza.Nei giorni successivi una bagarre giurisprudenzialpolitica ha occupato, tra dichiarazioni,chiarimenti smentite e articoli sui giornali, il dibattito nazionale.Infine si è capito che non c’era nulla da capire, atteso che il Ministro di Giustizia avesse agito senza strappi alle procedure e che ogni altra considerazione poteva essere sospesa in attesa del verdetto del Consiglio Superiore della Magistratura al quale è stata correttamente affidata la valutazione dell’intera vicenda De Magistris . Per quanto invece riguarda Clementina Forleo ieri l’altro è stata ascoltata dalla Prima commissione del Csm al quale ha riferito di :