Sfogliato da
Categoria: Oscar 2014

Cose forse già viste

Cose forse già viste

 

Eccoli là : Brad Pitt, Angelina Jolie, Julia Roberts, Kevin Spacey, Meryl Streep, Jennifer Lawrence, Jared Leto… in un  selfie  scattato da Bradley Cooper prima dello spettacolo e che la presentatrice  Ellen DeGeneres  ha inviato su twitter : immediato  record di retweets di tutti i tempi .Più della foto di Michelle col vestito a quadretti che abbraccia Obama. Virale.Dicono. E,alla faccia della spontaneità,  sponsorizzato dalla Samsung   che ha investito venti milioni di dollari in pubblicità per l’intero spettacolo.

 

(il selfie, con o senza photobombing , è stato il tormentone di  questa cerimonia di premiazione.E già non se ne può più)

 

Che show  però e che circo. Premiazioni così spettacolari dove tutto funziona e niente è lasciato al caso se ne fanno solo qui. Ed è qui che anno dopo anno le scelte cadono su film ed interpretazioni sempre più significative prelevando dai festival internazionali  quanto di meglio il cinema può offrire  – Her e Dallas Buyers club erano al festival del cinema di Roma, Gravity alla Mostra di Venezia, 12 anni schiavo a Toronto, A proposito di Davis, La grande bellezza e Nebraska  a Cannes –  Molti film arrivano qui già carichi di Palme, Orsi César e Leoni nonchè dell’entusiasmo del pubblico. Ma qui si compie l’opera : un Oscar è sempre un Oscar.

 

Americanate si diceva un tempo con una punta di disprezzo pensando che il glamour, la messa in scena sfarzosa, le gag dei presentatori, i fiumi di denaro investiti in promozione non avessero a che vedere col cinema-cinema. Così non era e nemmeno è particolarmente, oggi che l’Academy premia film non certo compiacenti o didascalici sullo schiavismo e sull’AIDS ma fa dire alla presentatrice della serata o date tutti gli Oscar a 12 anni schiavo o siete tutti razzisti mettendo così il dito sulla piaga del ricatto che il politicamente corretto esercita in certe scelte.

 Lo show del Kodak theatre diventa allora il simbolo, il  precipitato di un Sistema che funziona, che rispetta l’Arte e che ama il Cinema. La seconda Industria del Paese merita tutto questo impegno.Il cinema italiano – che dovrebbe per dirla con Sorrentino,fare di più – e la Politica prendano nota.

Seguono due film (da me) molto amati e (dall’Academy) per niente premiati

 

Cose forse già viste ma che non è male rivedere.Se la confezione, un po’ Bogdanovich un po’ Cassavetes, è in brillante bianco e nero,la fotografia ineccepibile, la recitazione strepitosa, si può anche prendere in considerazione  l’ ennesimo on the road made in USA dove un padre molto anziano e un figlio intraprendono il viaggio rivelatore  ritrovando se stessi e un rapporto che probabilmente non c’è mai stato. Le tappe del viaggio in un Nebraska  flagellato dalla crisi,  prevedono  soste,  ripensamenti e riflessioni, incontri con  parenti beffardi, opportunisti ,invidiosi.Alla fine parecchi inganni saranno rivelati non solo il premio di un milione di dollari che li aveva spinti a mettersi in cammino e che si sapeva fosse un imbroglio. Attori grandiosi. (tutti)

 

Fratelli, ci siete. Trasformare i sogni l’arte il talento in dollari o mezzi di sussistenza non è impresa semplice nemmeno nel paese  delle grandi opportunità.Trama leggera, ordito profondo: inconfondibilmente F.lli Coen, per una storia che racconta l’Odissea – Omero come espressa fonte d’ispirazione e qualche felino rappel che conduce a Joyce – del folksinger Van Rock che si esibisce al Gaslight (Village) in anni ( dal 1960 al 1961) ricostruiti con una tale pignoleria che il film sembra girato all’epoca. Il fallimento che non riconosce d’essere tale, il perdente con dignità e soprattutto la musica sono i protagonisti di questo raffinatissimo film – tra i migliori dello scorso anno – che seppure annovera un protagonista poco accattivante e una trama senza scosse o eventi particolari,riesce ad essere egualmente bellissimo.

 

Nebraska è un film in bianco e nero di genere commedia, drammatico della durata di . diretto da Alexander Payne e interpretato da Bruce Dern,Will ForteJune SquibbBob OdenkirkStacy KeachMary Louise WilsonRance HowardTim DriscollDevin RatrayAngela McEwan.
Prodotto nel 2013 in USA – uscita originale: 22 novembre 2013 (USA) – e distribuito in Italia da Lucky Red 

A proposito di Davis (Inside Llewyn Davis) è un film di genere drammaticodella durata di . diretto da Ethan CoenJoel Coen e interpretato daOscar IsaacCarey MulliganJustin TimberlakeEthan PhillipsMax CasellaJerry GraysonJeanine SerrallesAdam DriverStark Sands,John Goodman.
Prodotto nel 2013 in USA – uscita originale: 06 dicembre 2013 (USA) – e distribuito in Italia da Lucky Red 

Che bellezza

Che bellezza

 

 

 

 

It’s time era lo slogan che campeggiava sui manifesti di  Twelve years slave in vista dell’Oscar.Come dire che sarebbe stata ora di premiare un film che dicesse le cose come stavano e forse stanno ancora. Dimenticare dunque la visione della schiavitù  romantico hollywoodiana by Gone with wind  – senza però tralasciare Mandingo – per essere pronti ad affrontare una realtà fatta di ingiustizia e violenze di ogni tipo, laddove si racconta con insostenibile minuzioso realismo il calvario del nato libero e poi con l’inganno  ridotto in schiavitù Salomon, secondo uno stile narrativo cui McQueen ci ha abituati in precedenza con  Shame e soprattutto con Hunger : l’iperrealistica  bellezza ed eleganza delle immagini in aperto contrasto con la crudeltà dei corpi martoriati in sequenze di un sadismo forse ineludibile se si vuol  definire con esattezza  l’abominio.

 Un film, sostengono i detrattori, del politicamente corretto, con i negri buoni e i bianchi cattivi – tranne Brad Pitt produttore del film che si è giustamente attribuito un cameo con la parte dell’unico buono –   sul quale non è dato esprimere perplessità pena l’esser tacciati di razzismo. Falso : ma va sempre così quando l’ennesimo capitolo di Nascita di una Nazione – qui siamo a Griffith au contraire – non è propriamente il racconto di un’epopea edificante.

E che gli americani si vergognino di quella pagina ingloriosa non è del tutto un male. Qui da noi invece non ci siamo assolutamente vergognati di pubblicizzare il film con manifesti recanti l’immagine di Brad Pitt o di Michael Fassbender ignorando Chiwetel Eijofor interprete  acclamatissimo del protagonista Salomon. Pronta la reazione della produttrice Lionsgate. Prontissimo il ritiro dei manifesti. Diciamo che questa ce la potevamo risparmiare.

 Porta a casa l’Oscar del miglior film e della migliore attrice non protagonista con Lupita Nyong’o. Peccato per Eijofor che se l’è dovuta vedere col mostro McConaughey (e in effetti non c’era gara) Gran trionfo di McQueen e di Pitt e del Coraggio in  produzione indipendente. About time too ora possiamo scrivere sui manifesti. Anche solo per questo.

 

Ed era ora anche che ringraziando per l’Oscar, Sorrentino rivelasse il segreto delle sue principali fonti d’ispirazione : Fellini, Scorsese, Talking Heads, Maradona, Napoli e Roma. Il cinema italiano che  dovrebbe, sempre secondo Sorrentino (e molti altri), fare di più  può cominciare a riflettere sulla perfezione di questo esagono i cui lati si chiamano : talento coraggio, innovazione, pop, avanguardia, bellezza. Mescolati o agitati. Non è quello il punto

 

 

 12 anni schiavo (Twelve Years a Slave) è un film di genere drammatico,storico della durata di . diretto da Steve McQueen e interpretato daChiwetel EjioforMichael FassbenderBenedict CumberbatchLupita Nyong’oPaul GiamattiPaul DanoBrad PittSarah PaulsonAlfre WoodardDwight Henry.

Prodotto nel 2013 in Gran Bretagna, USA distribuito in Italia da Bim Distribuzione 

 

 

La grande bellezza è un film di genere drammatico della durata di . diretto da Paolo Sorrentino e interpretato da Toni ServilloCarlo Verdone,Sabrina FerilliCarlo BuccirossoIaia FortePamela VilloresiGalatea RanziAnna Della RosaGiovanna VignolaRoberto Herlitzka.
Prodotto nel 2013 in Italia e distribuito in Italia da Medusa