C’era anche lui (con giovane vigoria ed entusiasmo cameratesco)
Quello che volevamo era contrapporci con forza, con giovane vigoria, con entusiasmo cameratesco a chi aveva, impunemente, dichiarato guerra all’Italia, il mio paese, un paese che mi ha tradito ma che non tradirò. Per quanto riguarda tutti voi; tranquilli, non vogliamo la pietas di nessuno. Sappiamo che siamo quelli ignoranti, scampati alla disoccupazione, lontani dai vostri salotti radical chic, dal vostro perbenismo becero, dal vostro politically correct. Siamo quelli che dopo un servizio di 10 ore dove abbiamo respirato odio, siamo pronti a rientrare nelle nostre case a dare amore ai nostri figli e alle nostre mogli. Ci troverai con una Ceres in mano, ti odieremo perchè non hai la nostra tuta da OP, ma non te lo faremo sapere. Saremo sempre al tuo servizio, anche se quando ti rubano in casa, meriteresti, e sarebbe più coerente, che chiamassi Batman
Dal post di un agente di polizia pubblicato sul suo profilo Facebook quattro giorni fa.
Comincia con lo rifarei e finisce con il t’ho invidiato di un collega- amico.In mezzo scorre il fiume dei commenti che tra odio, vendetta e retorica, senza farsi mancare nulla nemmeno in materia di distorsioni della realtà e rifritture di luoghi comuni, racconta la triste storia di come quindici anni di articoli, interviste, libri,dibattiti,cortei, più chilometri di girato, interpellanze parlamentari, processi sentenze e pene comminate, non siano bastati a certi tutori dell’ordine per decidersi a fare i conti con i propri istinti peggiori.
Prova ne è che nel prosieguo del lungo post anche la recente sentenza della Corte di Strasburgo diventa occasione per un imprinting di particolare suggestione : torturatori con le palle vengono definiti gli appartenenti al VII nucleo, coloro che insomma la sera del 21 luglio entrarono alla scuola Diaz malmenando, ferendo, umiliando e trascinando in carcere inermi cittadini.Senza altro motivo plausibile che la Vendetta.
Così mentre i superiori di questo poliziotto studieranno, dopo aver indagato, il miglior provvedimento disciplinare con cui colpire l’insubordinazione, ci si domanda cosa s’insegni mai nelle diverse scuole di polizia,quali sistemi di valori vengano richiamati e quali comportamenti suggeriti o imposti.E se non sia il caso, visto che ci si accinge a mettere le mani a crolli,dissesti e malversazioni ,che il Governo si occupi anche di revisionare la partita della gestione dell’ordine pubblico.
Il lavoro non mancherebbe tra numeri identificativi, testi unici o distribuzione, come se piovesse, di semplici manuali di educazione civica.Così, tanto per capire cos’è una Democrazia cosa s’intende per Istituzioni e per Diritti e che ruolo debbano ricoprire le Forze dell’Ordine in un simile contesto.
Poiché se risulta comprensibile l’orgoglio dell’appartenenza o quello di indossare una divisa (la tuta OP), meno chiaro è come questi sentimenti debbano attivarsi solo quando si tratta di ammazzare di botte manifestanti definiti ancora, dopo quindici anni, nemici dell’Italia.
(Tralascio per carità di patria le affermazioni ingiuriose su Carlo Giuliani.Indecorose, comunque la si pensi, soprattutto se pronunciate da uomini dello Stato.)
Nell’illustrazione della Reuters Fuori dalla Diaz alcuni Nemici dell’Italia si frappongono tra polizia e manifestanti nel tentativo di evitare il peggio.