Di fughe, ringraziamenti, talenti
Né Thelma né Louise – quelle che fin dai primi fotogrammi si capiva fossero in fuga precipitosa verso il baratro – ma nemmeno l’ennesimo stucchevole racconto di cura e redenzione della malattia mentale, dai letti di contenzione ai balli di gruppo come se fosse stata una passeggiata di salute, la Pazza Gioia è un film a sé, non catalogabile, lodevolmente e incredibilmente asciutto nella difficile descrizione del Disagio.
E il Disagio ha sempre una ragione riconducibile a fatti precisi che, nel caso del film in questione, vengono abilmente mescolati al racconto della fuga, non lo precedono né si materializzano tutti insieme alla fine a mo’ di Grande Rivelazione. Così, rimettendo assieme i pezzi, chi guarda si impossessa della storia ricavandone il bandolo ma soprattutto la consapevolezza che le due, fuggitive dalla casa di cura che le accudisce, siano le uniche riconosciute responsabili dei rispettivi guai. Gli altri : i padri, le madri, gli amanti, i mariti, i magistrati sorveglianti o giudicanti, pur risultando evidente il di loro apporto distruttivo, sono fuori, vivono la propria vita, liberi di combinare altri disastri. Di qui flussi di riflessioni a catena alla maniera di Virzì : non imposte ma garbatamente suggerite al fortunato spettatore.
I ringraziamenti per il premio ricevuto dal film, sere fa, andavano estesi e dunque non potevano essere contenuti in pochi secondi. Certo, ci sono i parenti, i figli, i fidanzati,i produttori e i colleghi ma anche i padri e le madri nobili che hanno silenziosamente contribuito alla Formazione di ciascuno di noi. Un talento del resto non s’improvvisa, poggia su quel tanto di innato, d’imperscrutabile ma per il resto è tutto fatto di duro appassionato lavoro.
Ecco : Le storie narrate in questo film sono l’esito del lavoro dei molti talenti sostenuti soprattutto da una consistente inclinazione letteraria, da una passione civile,seppur intensamente vissuta, mai sbandierata, da un grande amore per il cinema.
Sceneggiatori (in primis!) regista, attori, maestranze, Ispiratori a vario titolo. E’ toccato a Valeria Bruni Tedeschi, finta sciroccata di vero talento, animare un po’ il clima imbalsamato del maggior premio nazionale, enumerandoli : mancavano Dickens e Dumas ma per il resto c’erano proprio tutti.
La pazza gioia è un film di Paolo Virzì. Con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Tommaso Ragno, Bob Messini.durata 118 min. – Italia 2016. – 01 Distribution