Dove tutto può succedere

Cinema Vesuviano – per gli amanti dei cataloghi – in cui il paradosso è un nobile stratagemma, ovvero l’unico modo per raccontare con esattezza una realtà che abitualmente travalica la fantasia.L’unico per non scivolare in uno dei tanti cliché legati al territorio : dalla necessità che genera comportamenti al limite, al paganesimo del sentimento religioso,all’arte di arrangiarsi. L’universo che vi risiede non è mai troppo facile da definire sebbene il bozzetto – perfino quello di qualità – imperversi da anni, tingendosi ora di nero,ora di rosa, ora di grottesco.Questo film sfiora tutti questi generi ma con la mano felice di chi conosce assai bene la materia e crea una modalità a sé.
Ed ecco a noi l’impresa di Castelvolturno Viola & Desi, siamesi da baraccone esattamente come le Violet e Daisy di buona memoria. Freaks dunque, laddove i mostri, in questo caso come nell’altro, non sono certo le indivisibili sorelle neomelodiche (in puro stile Tatangelo prima della cura) per feste, comunioni e processioni a campare la famiglia intera con performances di indiscutibile e locale successo, non si capisce bene se dovuto alla particolarità fisica o al talento.Che tuttavia posseggono, esattamente come le due decise individualità che vorrebbero esprimere ciascuna per proprio conto, grazie ad un semplice e possibilissimo intervento chirurgico di separazione.Gemelle, sotto questo aspetto,esemplari. Quel che succede al mondo che sta loro intorno a fronte di questa legittima aspirazione è uno dei temi chiave del racconto.
Incantevole – in senso stretto – film diretto da chi, come era già successo con Perez e Mozzarella story, aveva già dato prova di abilità nel penetrare ambiti locali e umane debolezze.
E pazienza se Desi e Viola non andranno a Los Angeles (anche nella finzione avrebbero voluto…).Forse è più giusto che data la generale indifferenza – quando non l’aperto disprezzo – sia il racconto dei poveri cristi in mare a parlare di Noi. Vincere stavolta è meno importante. E poi non è detto.
Indivisibili è un film di Edoardo De Angelis. Con Marianna Fontana, Angela Fontana, Antonia Truppo, Massimiliano Rossi, Toni Laudadio durata 100 min. – Italia 2016. – Medusa
Oh… che è il titolo del libro di Philippe Djian da cui è tratto il film è diventato Elle. Tra esclamativo e pronome il passo non sarebbe breve se non ci fosse di mezzo appunto Lei – il personaggio ma anche l’attrice – che tutto monopolizza e su cui tutto s’incentra.
Addentrandovi nelle pieghe della Rassegna Stampa Veneziana leggerete che The women who left, Leone d’oro 2016, è un film di ben 226 minuti (con uno o più punti esclamativi o puntini di sospensione a piacere) e che tale perniciosa dilatazione dei tempi, definita con grande spreco di aggettivi acquatici (fluviale, torrenziale etc), concilia il sonno o la fuga dalla sala. Rivendicando il critico il proprio sacrosanto diritto di spettatore ronfante o fuggitivo, apprenderete così che egli ne scrive avendo visto, se va bene, il film a metà.
