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Mese: Agosto 2006

Il destino il condannato e le opere (della compagnia)

Il destino il condannato e le opere (della compagnia)

Secondo me quella migliore non è la piroetta per mostrare la nuca, il trapianto e  il golf pervenche, a braccia spalancate  “sinite parvulos” – style .E nemmeno quella dell’Italia cattolica -agli-italiani-fuori-lo-straniero e le tentazioni multiculturali annesse,buttata lì tanto per raccogliere a piene mani  tutti i sensi della carità cristiana  dei ciellini plaudenti e ringalluzziti alla sola idea della rimonta dell’Orgoglio Occidentale, e neanche la storia dell’obbligo morale alla prosecuzione del divino mandato,per il bene comune, sia chiaro.Obbligo che poi è anche investitura giussaniana che poi è anche egoismo che poi è anche volontà precisa..insomma essere Uomo del Destino, non è mica una cosa da niente e dunque sorvoliamo pure sulla storia della condanna a vita (sua e  a cascata,se così dovesse essere, pure nostra).Del resto la tensione emotiva monta ed esplode ad ogni gag, perchè c’è tra Quella Platea e Quell’Uomo, una corrente affettiva particolare ,rafforzata da un sentire comune, da un’identità di vedute :la fissazione per i “governissimi” antico tic di C.L,la teorizzazione dell’intreccio affari- politica al quale entrambi ,Compagnia delle Opere e Uomo della Provvidenza, devono le rispettive fortune , i fatturati miliardari, nel caso di CL, ottenuti attraverso  Appalti Benedetti dal Padreterno ma anche dagli Uomini  e con  gran spolvero di protezioni addirittura pontificali,Giovanni Paolo II in testa.Certo CL è un pochettino meno “smart” con quell’arietta da avanzi di sagrestia e a lui il tocco ieratico,che dire?, dona particolarmente.Massì che sono fatti l’uno per gli altri e quando avvolto dall’ondata di consensi tira fuori la più delirante : dimezzare gli uomini della Missione (1200…macchè 3000) e con quei pochi,disarmare Hezbollah,la platea,al solo pensiero di togliere la scimitarra all’Infedele,poco ci manca che si strappi le vesti

I falsi amici d’Israele

I falsi amici d’Israele

 

Fuori da una visione geopolitica della questione mediorientale, le argomentazioni diventano sterili e quello d’individuare i nemici e gli amici d’Israele attraverso singoli gesti,resta l’unico gioco possibile (fortunatamente solo dalle nostre parti ).Queste deviazioni del dibattito, altro non sono se non una copertura di atteggiamenti  indifferenti per le sorti del Libano e d’Israele stessa,  alla quale,particolarmente, si dichiara solidarietà pelosa, in nome di un non meglio identificato sentimento di avversione per l’antisemitismo ,senza preoccuparsi minimamente di valutare le potenzialità della missione di pace (anzi.. che ci andiamo a fare?).Intanto gli stessi “solidali”, liquidano in fretta  il problema Libano perchè ,in quanto infame ricettore di terroristi ,merita di essere fatto a pezzi e basta .Facilmente s’ignora che Israele è uno Stato con un esercito,un parlamento e un alleato potente e in quanto tale, recepisce le critiche alle quali oppone argomentazioni politiche, senza tirare in ballo l’antisemitismo.Mai.Anzi ,Israele intende ,orgogliosamente e a buon  diritto,essere l’esatto contrario dell’immagine dell’ebreo errante e tremebondo che ha bisogno di sussidio e solidarietà.Altrettanto superficialmente si finge d’ignorare che Hezbollah è  nel parlamento libanese  con rappresentanti e ministri che è fortemente radicato nel tessuto sociale e che ha un alleato a dir poco preoccupante .C’è poco da esserne amici, a meno che non li si vogliano distruggere a cannonate ,bisognerà farci i conti, non trascurando l’alleato.Ma forte è il sospetto che a certi falsi amici d’Israele, le cannonate piacciano.. eccome, visto il disprezzo per i tentativi di ricondurre  quel disgraziato territorio ad un regime di pace e di normalità.Ciò detto, la sinistra difenderebbe l’esistenza dello Stato d’Israele, se fosse messa in causa,poichè la libertà degli ebrei  é uno dei Valori della sinistra.Questo però non può impedire in nessun caso l’esercizio della critica e cioè per esempio di  pensare che gli Hezbollah siano stati creati dalla infausta invasione israeliana in Libano del 1983.Ieri il ministro Livni,intervistata da Fiamma Nierestein che le sollecitava risposte sulla famosa “passeggiata” di D’Alema a Beirut ,ha risposto che l’argomento non le interessava .Diplomazia?Visione politica ampia, piuttosto o individuazione delle priorità .Il quotidiano israeliano Haaretz che oggi pubblica un’intervista a D’Alema, non gli chiede con chi passeggia ma che idea abbia sul disarmo di Hezbollah e sull’eventuale schieramento dei caschi blu anche sulla  striscia di Gaza, ne’ v’è traccia su altri quotidiani israeliani di polemiche circa le presunte tentazioni filoarabe e antisemite del governo italiano.Non scherziamo,per piacere,da quelle parti si muore e questa considerazione, che dovrebbe, essere alla base dell’operato di chi la pace ama e vorrebbe costruire,sembra davvero essere l’unica esclusa da tutti i dibattiti tra le curve e i pianerottoli filoisraeliani o filoarabi di casa nostra.


Taglie deboli

Taglie deboli

Ora che in qualche città sfila la collezione primavera estate 2007, nessuno parla più di Spagna e d’Inghilterra, ne’ delle modelle sopra la taglia 38 per decreto governativo, ne’ di richieste di certificati di sana e robusta costituzione,francamente un po’ ridicoli.La campagna per la rivalutazione della donna “normale” è durata lo spazio del paginone centrale di un quotidiano che accanto all’efebica sedicenne, mostra la rossa esuberante testimonial della collezione “taglie forti” che  però  a ben vedere,è alta uno e novanta-senza-tacchi e discretamente proporzionata,  dunque ,seppure fosse,prima che le si riscontrino addosso gli esiti  deturpanti del sovrappeso, ce ne vorrebbe.Se la magrezza è ottenibile tramite uno stile di vita gandhiano, la forma fisica della rossa dirompente non c’è verso,è questione solo di fortuna, ed è da scriteriati indicarne il modello come “normale” Ma il mercato del lusso, in lieve ripresa tutto può, atteso che al ritorno della “normale”, non ci aveva creduto nessuno, prova ne è, che,relegata la rossa alle sfilate minori, ragazzine ucraine  e lettoni, travestite da madame, tornano a deambulare in passerella  mostrando l’abito dello stilista, del quale sono,com’è sempre stato, l’insostituibile  sussidio tecnico.Magrissime ovviamente,  come ai tempi del new look di Christian Dior, nei fine anni 40 o ancora prima, della rivoluzionaria Chanel.  Le campagne per la riqualificazione delle “normali”, sono destinate a diventare un rituale anticipo di collezione, una specie di  “Aspettando la settimana della moda” beccatevi il paginone corredato da commento sociologico o  psichiatrico a piacere,in cui,tra aigrettes e diluvi di jais, si parla di anoressia.Tema del giorno.Guai poi se a sprofferirne è la televisione, quella che alterna raccomandazioni a mantenersi magri inframmezzate da pubblicità con crolli rovinosi di danette coppabianca,o indifferentemente,consigli a mangiare “di tutto” ,che un po’ di ciccia,si sa,piace ai maschi,con interruzioni per promuovere l’ultimo efficacissimo rimedio per non ingrassare,due pillole dopo la sbranata di fettuccine e sei a posto.In tutti i casi, la triste realtà è  che mangiare (in qualunque misura) è diventato un disturbo alimentare e che psichiatra stilista nutrizionista e conduttore con cravatta Marinella ottopieghe, sono lì ,proprio per te a dirti come devi essere e come devi essere discende direttamente dall’abito e dalla quantità di danette coppabianca da vendere.Non a caso i corpi indipendentemente dalle persone, si ribellano,non quelli delle modelle quindicenni che per età e provenienza sono alte e magre e spesso non hanno niente a che vedere con l’anoressia di cui sono ingiustamente accusate, ma di tutte le altre ,quelle che subissate da messaggi contradittori e per di più in netto antagonismo con il normale ciclo della vita, hanno fatto fare al loro povero metabolismo il triplo salto mortale con doppio avvitamento,rendendolo  definitivamente disabile e che per questo sono impossibilitate oramai a dimagrire se non a costo di condanne a vita a sacrifici monastici e personal trainer day to day.Accettarsi in tutto ciò, sarebbe una rivoluzione copernicana, impossibile data la cancellazione dallo stereotipo femmina che piace, di qualsiasi attività neuronale,ulteriore concausa di prossimo declino della civiltà occidentale.