Taglie deboli
Ora che in qualche città sfila la collezione primavera estate 2007, nessuno parla più di Spagna e d’Inghilterra, ne’ delle modelle sopra la taglia 38 per decreto governativo, ne’ di richieste di certificati di sana e robusta costituzione,francamente un po’ ridicoli.La campagna per la rivalutazione della donna “normale” è durata lo spazio del paginone centrale di un quotidiano che accanto all’efebica sedicenne, mostra la rossa esuberante testimonial della collezione “taglie forti” che però a ben vedere,è alta uno e novanta-senza-tacchi e discretamente proporzionata, dunque ,seppure fosse,prima che le si riscontrino addosso gli esiti deturpanti del sovrappeso, ce ne vorrebbe.Se la magrezza è ottenibile tramite uno stile di vita gandhiano, la forma fisica della rossa dirompente non c’è verso,è questione solo di fortuna, ed è da scriteriati indicarne il modello come “normale” Ma il mercato del lusso, in lieve ripresa tutto può, atteso che al ritorno della “normale”, non ci aveva creduto nessuno, prova ne è, che,relegata la rossa alle sfilate minori, ragazzine ucraine e lettoni, travestite da madame, tornano a deambulare in passerella mostrando l’abito dello stilista, del quale sono,com’è sempre stato, l’insostituibile sussidio tecnico.Magrissime ovviamente, come ai tempi del new look di Christian Dior, nei fine anni 40 o ancora prima, della rivoluzionaria Chanel. Le campagne per la riqualificazione delle “normali”, sono destinate a diventare un rituale anticipo di collezione, una specie di “Aspettando la settimana della moda” beccatevi il paginone corredato da commento sociologico o psichiatrico a piacere,in cui,tra aigrettes e diluvi di jais, si parla di anoressia.Tema del giorno.Guai poi se a sprofferirne è la televisione, quella che alterna raccomandazioni a mantenersi magri inframmezzate da pubblicità con crolli rovinosi di danette coppabianca,o indifferentemente,consigli a mangiare “di tutto” ,che un po’ di ciccia,si sa,piace ai maschi,con interruzioni per promuovere l’ultimo efficacissimo rimedio per non ingrassare,due pillole dopo la sbranata di fettuccine e sei a posto.In tutti i casi, la triste realtà è che mangiare (in qualunque misura) è diventato un disturbo alimentare e che psichiatra stilista nutrizionista e conduttore con cravatta Marinella ottopieghe, sono lì ,proprio per te a dirti come devi essere e come devi essere discende direttamente dall’abito e dalla quantità di danette coppabianca da vendere.Non a caso i corpi indipendentemente dalle persone, si ribellano,non quelli delle modelle quindicenni che per età e provenienza sono alte e magre e spesso non hanno niente a che vedere con l’anoressia di cui sono ingiustamente accusate, ma di tutte le altre ,quelle che subissate da messaggi contradittori e per di più in netto antagonismo con il normale ciclo della vita, hanno fatto fare al loro povero metabolismo il triplo salto mortale con doppio avvitamento,rendendolo definitivamente disabile e che per questo sono impossibilitate oramai a dimagrire se non a costo di condanne a vita a sacrifici monastici e personal trainer day to day.Accettarsi in tutto ciò, sarebbe una rivoluzione copernicana, impossibile data la cancellazione dallo stereotipo femmina che piace, di qualsiasi attività neuronale,ulteriore concausa di prossimo declino della civiltà occidentale.