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Mese: Agosto 2013

Si cela va sans dire,cela ira encore mieux en le disant

Si cela va sans dire,cela ira encore mieux en le disant

Forza italia forza silvio

 

Agibilità non fa rima con salvacondotto (e men che meno con  immunità)   E mentre toccherà a Silvio Berlusconi e al suo partito decidere circa l’ulteriore svolgimento – nei modi che risulteranno legittimamente possibili – della funzione di guida finora a lui attribuita, preminente per tutti dovrà essere la considerazione della prospettiva di cui l’Italia ha bisogno.Ergo : la permanenza del leader alla guida del suo partito è un problema tutto interno al PDL e che non può essere scaricato sulle Istituzioni manco fosse una dirimente Questione di Stato. E questo con buona pace di falchi e colombe e del di loro  turbamento e preoccupazione per la condanna a una pena detentive  di personalità che ha guidato il governo ( fatto peraltro già accaduto in un non lontano passato ) e che è per di più rimasto leader incontrastato di una formazione politica di innegabile importanza.

 

E anche se i perennemente indaffarati Opposants  del Presidente della Repubblica  hanno preferito appuntare l’attenzione  sulle raccomandazioni per la tenuta del governo o sull’ammissione dell’ importanza del ruolo del leader, il passaggio cruciale ed impeccabile è tutto qui. Il resto – il richiamo alla separazione dei poteri come all’imprescindibile dovere di eseguire le sentenze –  fa parte del bagaglio degli ovvi moniti presidenziali.Più chiaro di così.

 

Ma lo Stato Maggiore del PDL si scervella egualmente nei gabinetti di crisi.La Grazia è una specie di rompicapo : chiederla significherebbe non solo ammettere la colpevolezza ma anche affidare all’odiata magistratura di cui si disconoscono ruolo e limpidezza di operato,parte della verifica in vista della decisione.Se così fosse la narrazione berlusconiana dell’Innocente perseguitato dalla Giustizia risulterebbe fortemente compromessa.Praticamente inutilizzabile. E poi,a dirla tutta, seppur accordata,la Grazia non sfiorerebbe la pena accessoria.L’interdizione rimarrebbe.

 

E allora tra un’esternazione, una smentita e un trasvolar di aerei sulle spiagge, si torna ad invocare il problema politico,  pretendendo ,in nome del consenso, impossibili voti contrari alla decadenza,minacciando defezioni di ministri e altri sfracelli.Ovvero s’imbastiscono fantasiosi rilievi di costituzionalità alla legge Severino o peggio che improbabili cavilli ne neutralizzino l’efficacia.

 

La prova che il declino di Silvio Berlusconi  abbia intrapreso una china irreversibile si trova tra le pieghe di  quest’annaspare di azzeccagarbugli e  costituzionalisti finti o veri al servizio della tecnica dilatoria.Prendere tempo,resistere il più possibile in sella : tutta qui la strategia.

Poi magari ci si accorgerà che il Partito può essere governato comodamente da casa e dati i mezzi, presenza e visibilità non mancheranno,oppure che l’affidamento in prova presso i servizi sociali offre insospettabili occasioni al Martire che con il proprio laborioso impegno andrebbe a fare la fortuna di associazioni ed enti altrimenti sconosciuti.Ma intanto..

 

La verità è che, comunque vada, niente sarà come prima e l’anziano signore che ha dominato la scena politica e condizionato le esistenze di milioni di persone, si trova nella situazione di doversi reinventare.Non male per un ultrasettantenne sovrano,privo di successori e con non pochi guai con la Giustizia in lista d’attesa.Qualcosa mi dice che dal punto di vista esistenziale ce la farà. Per quello politico la strada è in salita.A meno che gli elettori non provvedano a somministrare a lui e ai Suoi il colpo di grazia.Sarebbe questo il vero miracolo.

Pronti a tutto

Pronti a tutto

Manifestazione del PdL a sostegno di Silvio Berlusconi

 

Via del Plebiscito : quattro – cinquecento metri, tra Piazza Venezia e Piazza del Gesù. Chi avrebbe detto che lo stravolgimento dato dall’inquilino del piano nobile di Palazzo Grazioli non si sarebbe limitato,come da vent’anni a questa parte, all’eliminazione di fermate d’autobus o alle modifiche dei sensi di marcia.Chi avrebbe detto che quella via sarebbe diventata luogo storico dell’ adunata post – condanna,quella della riscossa e della rievocazione nostalgica rotta dal pianto. Una riunione di popolo commossa con quel tanto di tocco eversivo  che sempre il Capo conferisce ai suoi discorsi : nell’appello alla folla,nell’ insulto alla magistratura, nell’evocazione nemmeno troppo latente dello scontro con lo Stato di Diritto.

 

In via del Plebiscito si tenta il tutto per tutto approfittando della condanna per un rilancio in grande stile. E in questo tutto,volendo mantenere il profilo del condannato risentito ma responsabile, va da sé : il governo non si tocca. Falchi e pitonesse sibilanti a cuccia, candide colombe svolazzano – riveleranno successivamente segretissimi piani bipartisan per far cadere l’esecutivo – ma intanto come un sol uomo corrono in soccorso dell‘agibilità politica del leader, studiando possibili strategie :

 

Ma la Grazia no per i troppi procedimenti e il mancato pentimento.Né il carcere . Nemmeno se in capo al mese che è dovuto per decidere tra affidamento in prova e domiciliari, il condannato si astenesse dalla scelta. Scaduto quel termine, il magistrato lo spedirebbe egualmente ai domiciliari. Il precedente Sallusti non si adatta al caso suo. E anche se l’apertura di una fase che si potrebbe  titolare Le mie prigioni gioverebbe alla Causa più di una tornata di comizi belligeranti,bisognerà rinunziarvi.

 

Pronti a contrastare la Decadenza, intanto – cielo! – in Giunta non sono ancora arrivate le carte – cioè la sentenza –  e poi ci sono importantissime obiezioni dei caudatari riassumibili nel dilemma se sia l’incandidabilità un effetto penale della condanna o meno. Non che sia argomento da raffinati giuristi – che in questo caso invocano l’automatismo –  ma tant’è : tra incandidabili  a partire da gennaio e applicazione o meno dell’indulto,potrebbe passare l’estate.(si,lo so che l’incandidabilità non è una norma penale  ma vallo a spiegare a chi ha deciso che l’unica strategia possibile è perder tempo, nella speranza che qualcosa accada).

 

Pronti a raccogliere le firme per l’Amnistia il popol suo unitamente all’esercito – sempre suo –  si sta adoperando.Ma due terzi del Parlamento sono attualmente un obiettivo ambizioso.Anche per chi è abituato a consensi imbarazzanti.

 

Pronti a chiedere la revisione del processo. Manco fosse l’affare Dreyfuss

 

Pronti a ricorrere alla Corte Europea per violazione dei diritti di difesa. C’è un giudice a Strasburgo ( e non è manco l’ultimo cui appellarsi)

 

Pronti a ricorrere alla Corte per i diritti dell’uomo mi sfuggono le motivazioni

 

Pronti  al  ricorso straordinario in Cassazione per errore di fatto : avvocati – sgomenti – al lavoro

 

Insomma uno spettacolo incredibile e ai limiti della decenza, che nulla ha a che vedere col  diritto di ciascuno ad usare tutte le sedi per difendersi o ristabilire la verità e che si realizza in una presenza televisiva dei sostenitori  invadente e proterva nell’enumerare le persecuzioni dell’Uomo di Stato,del Benefattore,dell’Innocente.  Un attivismo indiavolato che sottace l’attacco violento ad un sistema di Regole ( e di Valori) su cui poggia la Legalità Repubblicana.Se si dovesse far strada l’idea che non si può condannare il leader di un partito solo perché così facendo gli si impedisce l‘agibilità politica,la Democrazia ne risulterebbe irreparabilmente danneggiata.Nemmeno la stabilità può avere un prezzo così esoso. Lo ha detto il Presidente del Consiglio quando ha dichiarato di non volere un governo ad ogni costo.Lo dicono le costanti puntualizzazioni del Capo dello Stato. Eseguire la sentenza è l’unico modo per restituire a quel sistema di regole e di valori la dignità che meritano.Il Presidente Napolitano ne sia garante.

 

Nell’illustrazione dal Corriere della Sera : staff tecnico-  politico al balcone,maniche di camicia e robe de combat

 

 

  

 

Decadenza

Decadenza

 

 

 

Lesueur_Tricoteuses_1793

 

 

 

E’ stato bello – Il clima di normalità, con il Procuratore durissimo nella sua requisitoria, il  Grande Avvocato che – miracolo – riconduce ogni argomento nel processo – e non contro, come ci avevano abituati altri avvocati un po’ più piccoli  – offrendo numerose vie d’uscita alla Corte per niente impensierita dalla Ragion di Stato e l’imputato in silente e composta attesa  del verdetto,  durò lo spazio di un mattino.

 

Commedianti e martiri Trascorsi pochi attimi dalla lettura della sentenza però si ricomincia col ruolino marcia consueto : riunione degli stati generali,dichiarazioni avvelenate,video vittimistico con minacce, commentatori e tricoteuses scaraventati nei talk  col prontuario sotto al braccio –  diversi prontuari- dichiarazioni del Presidente suggello del Segretario .Tutto in pochi minuti : senza esserci potuti riprendere, nulla ci fu risparmiato, men che meno la constatazione di morte (presunta) da parte dell’immancabile Grillo.

 

Fatto Comunque la si pensi Silvio Berlusconi è definitivamente condannato, fuori dal parlamento a breve e di sicuro non più candidabile.Se sia politicamente finito è tutto da vedere data la vasta platea di sostenitori pronta a rinserrare i ranghi intorno alla Vittima.Certo è che la gestione di un partito dall’esterno non è troppo problematica per chi dispone di mezzi sterminati.Lo diventa un po’ di più quando in regime di detenzione seppur domiciliare,le libertà personali subiscono,checchè se ne dica, forti limitazioni.

 

Dal paese che amo a Che razza di paese è  questo? Due video a vent’anni di distanza, dalla discesa in campo a ieri : il racconto imporrebbe di conoscere cosa sia stato di noi nell’arco di questi vent’anni ma i titoli non ingannano. E che razza di paese è questo è decisamente una domanda da riproporre al mittente.

 

Decadenza o meglio lento irreversibile declino talmente lento che nemmeno il precipitare degli eventi riesce a modificarne l’andamento.Con una classe dirigente modesta o, nella migliore delle ipotesi volenterosa,un paese impoverito in ogni senso.Responsabilità sua,in gran parte ma togliamoci dalla testa che eliminato lui si diventi in automatico un paese migliore.Aumenterebbero le possibilità,diminuirebbero le anomalie..ma come non riflettere sul fatto che nessuno come lui ha incarnato l’autobiografia della nazione.Soprattutto nel male e fino al punto da determinare i comportamenti dell’avversario. Consumata strategia a tavolino? Macché: talento naturale.Facciamolo decadere,cari onorevoli della Giunta per le Elezioni e Immunità del Senato. Sarebbe un passo avanti.Piccolo ma doveroso.

 

 Giustizia è fatta E questo non può essere che un motivo di orgoglio collettivo. Euforia per la condanna non ne riesco a provare: per quello che ci aspetta, per lo stato in cui siamo e per non essere comunque riusciti a batterlo politicamente,non posso gioire.E poi non sono brava a lavorare a maglia, in prossimità delle ghigliottine come in altri luoghi.La cuffia non mi dona.

I poeti che strane creature

I poeti che strane creature

quadriga palazzaccio

 

 

 

…..ogni volta che parlano è una truffa (?)

 

 

Qui non troppo strane e nemmeno brutte come avrebbe voluto  lui prima dei rimbrotti del  co-autore che trasformò bruttezza in stranezza.Meglio.Le storie di ieri sono una gran  canzone.

 

Tuttavia il poeta  dice cose importanti e in parte condivisibili  seppur  precedute da una scelta – Monti alla Camera e Bersani al Senato –  non troppo limpida né in armonia con la descrizione  di quella identità a sinistra individuata nella tutela degli ultimi e nella redistribuzione.Se fosse andata come da poetica indicazione elettorale, ci sarebbe stato solo un partner di governo più presentabile ma non meno problematicità nell’eventuale alleanza.

 

E dunque non meno travagli dati da ciclabili, slow food, no tav e nostalgie  novecentesche : tutto un bagaglio di cui forse liberarsi,salvo che dietro ad ognuno di questi sinistri  sentimentalismi  non ci sia, per molti, una sofferente riflessione .Rispettabile perché dialettica e non solo da straccio delle vesti o delle tessere.Rispettabile nel tentativo,al di là delle mode e delle chiacchiere, di connettere diritti ed  esigenze con il mondo che cambia, ridisegnando un’ identità di sinistra.Laddove identità non abbia il deprimente significato di  tronfia supponenza e trombe del giudizio,antagonismo a tutti i costi e negazione della realtà.Questi siamo noi,questo spesso c’è dietro lo stereotipo dì qualcosa di sinistra.(in effetti sarebbe tempo di cambiare battuta e film)

 

Così nella febbrile attesa degli Eccellentissimi Giudici e di una sentenza che difficilmente cambierà – come si vorrebbe – la rotta della Storia, siamo tutti arrabbiati perché il mondo che volevamo non è stato e forse non sarà : del pane e delle rose manco l’ombra e non parliamo poi della risata che avrebbe dovuto seppellire chi se lo fosse meritato. Quindi è comprensibile ogni disappunto, poetico e non .Impegnati come siamo a fare in modo che qualunque critica non venga assorbita dal Blob diventando paradossalmente fisiologica al Sistema,ascoltiamo i poeti con rispetto, quindi impedendo ai  nostri  cuori  di essere rapiti dai mille profeti e dai quattro cantanti di un’altra canzone.

 

 

nell’illustrazione la quadriga del Palazzaccio (Eccellentissimi,sferzate i cavalli!)