I poeti che strane creature

I poeti che strane creature

quadriga palazzaccio

 

 

 

…..ogni volta che parlano è una truffa (?)

 

 

Qui non troppo strane e nemmeno brutte come avrebbe voluto  lui prima dei rimbrotti del  co-autore che trasformò bruttezza in stranezza.Meglio.Le storie di ieri sono una gran  canzone.

 

Tuttavia il poeta  dice cose importanti e in parte condivisibili  seppur  precedute da una scelta – Monti alla Camera e Bersani al Senato –  non troppo limpida né in armonia con la descrizione  di quella identità a sinistra individuata nella tutela degli ultimi e nella redistribuzione.Se fosse andata come da poetica indicazione elettorale, ci sarebbe stato solo un partner di governo più presentabile ma non meno problematicità nell’eventuale alleanza.

 

E dunque non meno travagli dati da ciclabili, slow food, no tav e nostalgie  novecentesche : tutto un bagaglio di cui forse liberarsi,salvo che dietro ad ognuno di questi sinistri  sentimentalismi  non ci sia, per molti, una sofferente riflessione .Rispettabile perché dialettica e non solo da straccio delle vesti o delle tessere.Rispettabile nel tentativo,al di là delle mode e delle chiacchiere, di connettere diritti ed  esigenze con il mondo che cambia, ridisegnando un’ identità di sinistra.Laddove identità non abbia il deprimente significato di  tronfia supponenza e trombe del giudizio,antagonismo a tutti i costi e negazione della realtà.Questi siamo noi,questo spesso c’è dietro lo stereotipo dì qualcosa di sinistra.(in effetti sarebbe tempo di cambiare battuta e film)

 

Così nella febbrile attesa degli Eccellentissimi Giudici e di una sentenza che difficilmente cambierà – come si vorrebbe – la rotta della Storia, siamo tutti arrabbiati perché il mondo che volevamo non è stato e forse non sarà : del pane e delle rose manco l’ombra e non parliamo poi della risata che avrebbe dovuto seppellire chi se lo fosse meritato. Quindi è comprensibile ogni disappunto, poetico e non .Impegnati come siamo a fare in modo che qualunque critica non venga assorbita dal Blob diventando paradossalmente fisiologica al Sistema,ascoltiamo i poeti con rispetto, quindi impedendo ai  nostri  cuori  di essere rapiti dai mille profeti e dai quattro cantanti di un’altra canzone.

 

 

nell’illustrazione la quadriga del Palazzaccio (Eccellentissimi,sferzate i cavalli!)

 

4 pensieri riguardo “I poeti che strane creature

  1. Parafrasando Goffredo Reichlin -anche lui ha concesso un’intervista nello stesso giorno di De Gregori – “un impasto di storia, idee, passione non separabile dalla vicenda di una democrazia difficile”,questo dovremmo andare a ricostruire.
    Ma un ultraottantenne in epoca di rottamazioni chi vuoi che lo stia a sentire?Che lo rituitti,che lo linki,che lo commenti?

    Grazie.Quando tutto il tuo lavoro se ne va in parole – per convincere,precisare,puntualizzare – capita che l’allenamento renda la scrittura più intellegibile.
    Tutto lì.
    Scrivere è altro.

  2. A parte l’unirmi ai complimenti fatti da Pyperita, direi che il punto è proprio quello di ridefinire un’identità di sinistra che stia al passo con i tempi, sicuramente differenti rispetto a quegli Anni 70 di cui immagino De Gregori senta un pò di nostalgia. Anche per me la sinistra dev’essere (anche)individuata nella tutela degli ultimi e nella redistribuzione. Però gli ultimi di oggi sono molto diversi dagli ultimi di allora. La nostra società è cambiata. Per molti versi abbruttita rispetto ad allora. E la soluzione non può essere solo politica, ma in primis culturale.

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