Perchè no?

Perchè no?

Non certo per la scelta dei tempi – allo stato chi può dire se sia o meno prematuro l’annuncio ? – o perchè non dovrebbe pensare ad altro che a governare la Puglia , o perchè nel ruolino di marcia Ferrero – Dilibertiano ci sarebbe prima da battere Berlusconi e dopo, solo dopo…..


Tantomeno per  quell’accostamento tra gli eroi Falcone Borsellino e Giuliani  ( e se la facessimo finita una volta per tutte con la retorica degli eroi?) subitaneamente chiarito ma con dignità e senza troppo ritrattare.


La dichiarazione d’intenti  – sparigliare i giochi di un centrosinistra asfittico che non è stato in grado di fare un discorso capace di interpretare la crisi – intercetta con facilità un sentire comune e anche se delle Fabbriche si sa ancora poco, l’niziativa di  luoghi aperti – facciamo anche spalancati –   alla discussione e all’elaborazione e, se del caso, al Fare Politico, incontrerebbe un’ esigenza altrettanto sentita di Confronto.


Basterebbe che Vendola con le sue organizzazioni, riuscisse a mettere a tema argomenti trascurati ovvero resi inaccessibili dai fumi di un’ ambiguità comunicativa che spesso ne sottace un’altra  di sostanza,  a rendere le Fabbriche un’esperienza necessaria.


Ergo non mi unisco al coro di quelli che come vada vada, un po’ di ammuina ravviva la palude del candidato naturale .Come dire facciamo un po’ ‘sto dibattito ma poi la scelta deve cadere sul Segretario. Cosa ci sia di vitale e trascinante in un automatismo presunto statutario, io non so.


Di questi tempi poi.


Dunque, al di là dell’effetto che può produrre – qualcosa a ben vedere si è registrata di già nelle reazioni piccate o fintamente nonchalanche di politici impensieriti –   io all’efficacia della candidatura Vendola credo fermamente.


Per la sua – irrinunziabile e preziosa –  esperienza di amministratore, ma soprattutto per una Visione del Mondo saldamente incardinata al Pensiero di Pasolini. Poi vengono anche i linguaggi e gli stili comunicativi differenti o l’ammirazione per Obama, di cui molto si è detto, ma la sua forza è tutta lì : concretezza, ideali, retroterra  e sguardo costantemente proiettato in avanti.


Con queste semplici premesse, la stagione per la scelta del candidato premier si aprirebbe sotto i migliori auspici.  Vendola può animare il dibattito con i competitors interni – che speriamo numerosi –  e nello stesso tempo,  se fosse scelto attraverso le Primarie, avrebbe tutti i numeri per battere l’avversario. Che poi al di là delle battute e delle esternazioni più o meno paternaliste ed innervosite, è quel che davvero conta.

Una volta tanto, invece che puntare i piedi o stare a guardare, bisognerebbe mettersi in ascolto. Basterebbe questo a far avanzare  il nuovo . A passo di carica.





5 pensieri riguardo “Perchè no?

  1. Sappiamo bene come la politica senta l’esigenza di leader che siano in grado d’essere rappresentativi. Capaci cioè di essere sempre in sintonia con gli umori della “propria gente”. In questo senso Vendola oggi è politico molto più di sinistra di qualsiasi altro. Di quella sinistra che il PD ormai stenta ad interpretare. Anche per questo motivo sono molto contento della sua “discesa in campo”.

  2. Allo stato mi pare che il PD non interpreti un bel nulla.
    Lo dico con dispiacere sincero semplicemente perchè vorrei vivere in un Paese capace di sbarazzarsi delle cose che non vanno.
    E invece siamo sempre punto e daccapo.
    Al congresso non ho votato questo segretario perchè tra le pieghe della sua proposta si intravedeva chiaramente un futuro scialbo di forza politica defilata.
    Eppure la sua ipotesi è stata vincente perchè ritenuta la più “strutturata”.
    Allargo un tantino lo slogan Morettiano : con questi dirigenti si può solo sopravvivere, con tutto quello che di ammorbante c’è nel concetto di sopravvivenza sia politica che esistenziale.

  3. Io invece credo che sia un errore, ma naturalmente non dal punto di vista del Pd (o peggio, da quello dell’invidiosa Italia dei Valori senza valore alcuno), ma perché a queste parole seguiranno per forza delle aspettative troppo elevate.

    Troppo elevate che potrebbero indurre, per coerenza, a delle scelte che a prima vista potrebbero apparire coerenti ma che potrebbero nascondere i fantasmi del puro scambio politico, cose del tipo “ti facciamo candidare alle elezioni nella coalizione, ti diamo anche un ministero del cazzo ma tu nel frattempo ti dimetti da Governatore della Puglia e lasci strada a Michelone”, e cose così, quelle cose che a De Luca e agli altri Ras del Pd nessuno si sognerebbe di chiedere mai, in nome della real politik.

    Se tutto questo bastasse a liberare la politica del centrosinistra dal cappio di Massimo D’Alema, allora sì che avrebbe almeno un minimo di senso.

  4. In realtà si pensa a Vendola proprio come politico capace di suggerire grandi aspettative ma soprattutto come competitor ideale per battere Berlusconi – o in caso di iella nera, non lo dimentichiamo,come prestigioso capo dell’Opposizione –
    Qui se Vendola insiste, come io spero, il Pd deve inventarsi un candidato e fare le primarie. Lì si vede.
    A quel punto le proposte e i giochetti le vanno a fare a chi gli pare, non dimenticare che Vendola è governatore ( di successo) una figura assai più prestigiosa di qualsiasi ministro.
    Per far fronte alla camarilla interna – che puntualmente si manifesterà – conterà molto il suo essere un politico navigato.
    Ma…per liberarsi davvero dal cappio dello scorpione, ci vuole il furor di popolo.Proprio quello che stenta ad organizzarsi.
    All’ultimo congresso fu eletta l’ombra del guerriero… come ben ricordi.

  5. Però io un ticket con Chiamparino lo vedrei abbastanza bene: Nichi ci mette la politica, Sergio il pragmatismo e una stima che al nord mi sembra l’unico a possedere dopo la dimostrazione dello squallore politico di Mercedes Bresso.

    Vorrei vedere Vendola alle prese con Alfano (o chi per esso, perché io poi sono straconvinto che Berlusconi non si candiderebbe a premier…) ma non credo che il Pd sarà così debole da riuscire a non avere il candidato e che l’Idv sia accantonabile con tanta semplicità (grazie Veltroni grazie): sarebbe già molto vedere una persona davvero di sinistra in un ruolo di governo finalmente centrale.

    Fermo restando che per me le esperienze locali vanno portate a termine fino all’ultimo e che dimettersi da Governatore per fare il Deputato a tempo pieno non avrebbe proprio senso: Veltroni insegna in negativo anche in questo caso.

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