L’altermondialiste

L’altermondialiste

Josè Bovè

Ose Bovè è lo slogan del candidato all’Eliseo più informale che la Francia abbia mai potuto immaginare.Chiedere agli elettori di osare, significa già annunciare una campagna in controtendenza e forse qualche dispiacere sui risultati ma se altrove, si cerca di tranquillizzare, smorzando i toni o glissando sulle tematiche più controverse, nella speranza di acchiappare quanti più voti è possibile, Bovè, mantiene il suo stile incaricandosi  di una  stagione elettorale molto appassionata, generosa  (e senza mezzi termini) sui temi dell’ambiente,della globalizzazione , del precariato e dell’antirazzismo .I suoi 125 punti per vincere – sottotitolo – Ce que nous voulons – Quello che vogliamo – portano il segno di questa schiettezza e pur conservando i toni  appassionati delle forti spinte ideali, di  un  notevole imprinting politico.Così se qualcuno pensasse di accostarsi al programma di Josè Bovè e di trovare solo qualche sviolinata ambientalista,sbaglierebbe.Ne’ sfugge a Bovè l’enorme opportunità che  le presidenziali offrono all’intero movimento ambientalista di porre tematiche importanti e, al di là del risultato finale di cominciare a gettare le basi per l’attuazione di politiche future Come nel caso della prevista costruzione del reattore nucleare in Normandia :

Le Réseau Sortir du nucléaire, Federazione di 772 associazioni ambientaliste ieri ha presentato sul sito elettorale di Josè Bovè un comunicato stampa  contro la costruzuone del reattore nucleare EPR a Flamanville in Normandia.A qualche giorno dalle elezioni presidenziali – vi si legge –   le Réseau Sortir du nucléaire invita a NON votare i seguenti candidati che si sono pronunziati a favore della costruzione del reattore :

Marie George Buffet (del Partito Comunista Francese)

Arlette Laguiller (di Lutte Ouvriere)

Fréderic Nihous (Chasse Pêche Nature et Tradition)

Nicolas Sarkozy (UMP)

Gérard Schivardi (Parti des Travailleurs)

Ma quel che è più interessante è l’appello a Ségolène Royal et François Bayrou, che rispetto al costruzione del reattore hanno,in passato , riconosciuto la necessità di aprire un confronto  democratico, a dichiarare ciascuno,immediatamente, la propria volontà di annullare il Decreto e di sospendere i lavori già avviati. Provvedimento questo che secondo la Federazione dovrebbe essere assunto, dopo l’elezione presidenziale e prima delle legislative e della designazione del primo ministro (che in Francia è di competenza del Presidente della Repubblica).Mi è molto piaciuto il piglio e il tono circostanziato dell’appello che in buona sostanza può essere letto come un’offerta di sostegno al secondo turno.Speriamo che il movimento ambientalista riesca ,se non ad avere un rappresentante all’Eliseo,lo stesso a vincere la battaglia del reattore. 

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