Naposarko (cento giorni)
I detrattori sono tutti d’accordo : Nicolas mete in scene la fiction de l’action oppure Il se saisit de l’actualité, enchaîne les déclarations d’intention et se comporte comme si le problème était réglé ma sono voci isolate, roba da raffinati politologhi elaborate al chiuso di remoti istituti di ricerca. In realtà basta una ricognizione nelle edicole che espongono giornali francesi per rendersi conto, già dai titoli, di come la Francia sia sedotta dal proprio presidente.Super Sarko – è uno dei soprannomi che la rivista Le point ha messo in copertina, mentre Paris Match, oltre che abbattere le pinguedini di Nicolas a colpi di photoshop, celebra la settimana libica di Cécilia con espressioni che hanno del sublime Cecilia inventa un modo luminoso di restare nell’ombra. Tal’è la Francia sarkomane e neopatriottarda: lo sciovinismo abituale arricchito da una buona dose di nazionalismo, quel tanto che basta ad attenuare il senso di frustrazione per essere divenuti una potenza media.Su questo Sarko ha costruito parte delle sue fortune elettorali : il ritorno ad una nuova grandeur.Certo sul sogno di queste magnifiche sorti grava la questione dell’immigrazione ma Sarko in meirto ha idee charissime : basta con i ricongiungimenti famigliari e selezione dei nuovi arrivi su base economica e professionale.Grande sventolio mediatico di immigrati che ce l’hanno fatta : lui stesso o la ministra della Giustizia Rachida Dati ,gran mostra di teorie assimilazioniste.Così ecco che su Paris Match del 14 luglio affiancate le foto di coloro che hanno ricevuto la medaglia d’oro "Famiglie di Francia " i Tkouth immigrati, nove figli di cui sette nella famosa administration e gli Xavier francesissimi, lui vice ammiraglio, lei casalinga : genitori altrettanto prolifici, anche loro con nove figli .I francesi oggi amano l’Uomo quello che fin dalle prime dichiarazioni ha messo le carte in tavola : Autorità Morale, Rispetto, Merito. Ed è all’uomo , che la drammaturga Yasmina Reza ha dedicato un saggio dal titolo suggestivo : L’aube le soir ou la nuit. E quale migliore occasione ( l’opera è stato concepita durante la campagna elettorale ) per una uscita in grande stile, se non i cento giorni di permanenza di Sarkozy all’Eliseo ? .Nulla di strano dunque se l’autrice non fosse una qualsiasi biografa ma un’intellettuale apprezzata a livello internazionale .Pertanto Sarkozy ora può contare oltre che sull’ammirazione incondizionata del 65 % dei francesi anche sul prestigio dato da un’opera letteraria della quale è protagonista incontrasato (nè l’UMP nè sua moglie Cécilia sono citati nel libro). Reza sembrerebbe perfettamente al corrente dei rischi che un’operazione del genere comporta e infatti sulla prima pagina riporta le osservazioni di un amico De toute façon vous l’inventerez. Les écrivains ont en commun avec les tyrans de plier le monde à leur désir.Poi però, un po’ si smarrisce, sedotta dall’incedere veloce di Nicolas che sembra claudicante oppure indugia su curiosi particolari Le front n’étant sans doute pas équipé pour le principe d’une raie, je peux apprécier le périlleux recouvrement du crâne, effectué à partir d’une séparation latérale de l’oreille droite à l’oreille gauche, par une broche intrépide et sans état d’âme, salvo poi rispondere all’obiezione della prima pagina con una memorabile espressione sarkoziana : Si je n’existais pas, il faudrait m’inventer.
6 pensieri riguardo “Naposarko (cento giorni)”
Che dire? Di fronte al voltagabbanismo, all’ incartamento verbale e reale di tanti nostri politici, allo snobbismo fuori luogo e tempo di altri….mi dico che un bel Nicolas, con proprie idee chiare, forse non guasterebbe.
Curioso l’ accenno lombrosiano della Reza…! ;-)
Un bel sistema elettorale mi dirai : maggioritario ,doppio turno più repubblica presidenziale (da evitare quest’ultima qui da noi , data l’ endemica esigenza di duci e uomini del destino ).
Sarko per fare un governo non deve dar conto a nessuno.Chiama chi gli pare, se l’azzecca bene, altrimenti alla prossima tornata sarà bocciato.
Lì l’Uomo può piacere ma è la Francia seppure in un malinteso senso di grandezza e patriottismo che conta.
Vedremo cosa succederà.Come saprà affrontare il problema dell’immigrazione.Vero nodo di tutta la vicenda.
Già…su quello sono proprio curiosa di vedere la sua impostazione e, soprattutto, le reazioni a eventuali giri di vite.
Tutto sommato, nella globalizzazione, è bene farsi un’ idea di quale potrebbe essere la strategia migliore. D’ accordo che l’ immigrazione francese è più storica e radicata, ma in fondo certe dinamiche sono comuni.
OT: non ha i baffi e non è messicano, però, come ti ho scritto in un commento da me, in una foto vanta almeno due sombreri attaccati ad una parete ( non so dde ché, per dirla come te…) :-)
tutti hanno le loro nostalgie!
Ecco. In questo blog mancava solo l’amante spagnolo.
il libro di Reza è la conferma della falsa personalità politica di Sarko…per averne letto un po’, direi che potrebbe anche aprire gli occhi ad alcuni, ma stranamente (per il momento) stanno chiusi … vabbé prima o poi l’illusione svanisce …