Diamoci Valore ( esercitiamo autonomia )
Spero che le donne sappiano, in questa circostanza, rinunziare ai giustizieri, alle galanterie e alle scorte armate. O più semplicemente si rifiutino di divenire il contendere di una polemica sulla sicurezza fatta di lampioni spenti, di eredità del passato e di militarizzazione del territorio.
Vale per Alemanno e vale anche per Rutelli che in questa città guida l’Opposizione. Alla demagogia della scorsa primavera non serve opporre la controdemogogia di quest’inverno.
A nessuno può essere consentito di capitalizzare politicamente la vicenda degli stupri, dirottando l’attenzione ora sui giudici che applicano procedure che però nessuno si prende la briga di cambiare, ora su sdegnate quanto impossibili iniziative bipartisan in cui far confluire il meglio di istanze misogine, xenofobe e securitarie.
Con Alemanno la partita è aperta su altri tavoli, quelli in cui propaganda, bugie e lacrimucce, non sarebbero sufficienti ad attenuare evidenti responsabilità.
L’unico modo per evitare che si continuino a costruire rendite politiche sullo scempio, è l’iniziativa autonoma di quelle donne e quegli uomini disposti a considerare lo stupro come un fatto culturale, non come l’esito di problematiche inevase e contingenti connesse alla governance
In mancanza, piuttosto che sopportare violenze di altro segno, meglio il silenzio.
5 pensieri riguardo “Diamoci Valore ( esercitiamo autonomia )”
E le donne stuprate e massacrate nel chiuso delle proprie case, chi le protegge? Ci mandano l’esercito anche li?
no, in casa mettiamo telecamere così approfittiamo per farci i fattarelli altrui.
Sed, questa uscita di Berluska mi ha fatto pensare quanto è chiusa su se stessa la sfera politica…lo stupro è sempre esistito e sempre esisterà…come donna tenderei alla giustizia personalizzata perché c’è poco riconoscimento della sofferenza femminile ma andrei ad incastrarmi in un vicolo totalitaria… ci rimane da rimboccarsi le mani e urlare forte…
a volte penso anche io che l’ultima Tule è il far west, occhio per occhio.
L’ho pensato ieri sera, sentendo parlare la ragazza stuprata e i genitori.
Quell’uomo che ha detto che non ha fretta, che lo aspetta mi ha sconvolta.
A questo siamo arrivati, in uno Stato che nulla ti garantisce, men che meno la certezza della pena.
Adesso anche il padre della ragazza stuprata a Capodanno vuol far da sè come quello della ragazza uccisa in Liguria.
Famiglie intere andrebbero sostenute nel difficile recupero, in questi casi.
Invece si mandano in onda le dichiarazioni esasperate dei parenti delle vittime e qualche mezzobusto comincia pure a dar loro ragione.
Che ci voleva a fare il processo subito allo stupratore di Capodanno?
E’ reo confesso…che indagini si dovevano ancora compiere?
Ma magari non c’era spazio ne’ in galera, ne’ in Aula.
Non mi sono informata ma scommetterei che le cose stanno così.
Questa è la situazione della Giustizia in Italia.
E della politica, laddove il proprietario delle televisioni che meglio contribuiscono alla diffusione della cultura machista, si permette di diramare istruzioni per l’uso.