Venne maggio
Cartello : Il mondo che vorrei . E di seguito i logo di una caterva di sponsor. Impossibile non pensare a Naomi Klein (e a chi ha impostato la grafica). Visti i fatti comunque, il mondo che vorrei, pare proprio che non possa fare a meno di finanziatori, ancorché meritevoli di lode per impianti fotovoltaici e munifici in compagnie assicuratrici di bandiera. Senza il loro apporto, il concerto sarebbe stato a rischio. Era dunque nelle cose che la scaletta e le star di punta fossero in armonia con quello che è stato definito il maggior impegno degli sponsor.
Solo non mi è mai chiaro se questi divi che percorrono le generazioni senza saltarne nemmeno una, procurando in egual misura grappoli di extrasistole alle bisnonne e scariche d’adrenalina ai pronipoti, siano un segnale di qualità che prescinde dallo scorrere del tempo o di cattivo stato di salute della capacità di rinnovarsi della musica catalogata leggera rock pop o quel che è.
Certo, ma che senso ha cantare sono un ragazzo di strada adesso che ragazzi di strada lo sono diventati un po’ tutti ?
Conosco poco Vasco Rossi, non fosse stato per De Andrè e per la premiata ditta Castellitto & Mazzantini che ha impiegato un suo brano in Non ti muovere, non mi sarei mai soffermata ad ascoltare la sua musica. Per il resto – ma è un mio limite – le sue canzoni, come quelle di altri pur celebratissimi, sono del tipo da un orecchio mi entrano e dall’altro mi escono. Non mi è sembrato tuttavia così sconveniente affidare a lui il ruolo di testimonial di importanti iniziative. Con i tempi che corrono e le difficoltà che si trovano a trasmettere idee di vera solidarietà, una platea di ottocentomila presenti e qualche milione a casa, diventa un’occasione preziosa.
Sia lodato dunque il fotovoltaico che ci ha permesso di ascoltare anche Marina Rei e Avitabile – eh si, le percussioni – quest’ultimo investito dell’importantissima missione di riscattare Portici. Non solo Orfane – belle- di- Papi- da quelle parti.
2 pensieri riguardo “Venne maggio”
c’è stato anche un gran momento emozionante, non certo commerciale, di Paola Turci e Paolo Fresu con Allelujah di Leonard Cohen. Anche di questo ringraziamo gli sponsor che ce lo hanno concesso.
Ah… bella anche l’interpretazione di Impressioni di settembre della PFM con gli Afterhours e Cristiano Godano dei Marlene Kuntz.
Abbiamo gradito.
Si, ce n’era un po’ per tutti, il che è di sicuro un pregio.
Gli sponsor, del resto, non erano poi così trucidi.