La manovra è stata avviata in occasione della benedizione pasquale. In ogni casa i sacerdoti, distribuito insieme all’acqua santa, un depliant della Diocesi di Roma – Lettera alle famiglie – firmato Cardinal Ruini, si sono accalorati a raccomandarne la lettura. Il contenuto, al di là del prevedibile richiamo alla centralità e alla santità della famiglia regolarmente costituita, esorta i politici ad elaborare provvedimenti – casa, lavoro, Irpef, Ici, – di sostegno alle coppie e da ultimo,in nome della libertà di educazione,a finanziare adeguatamente la scuola privata, qui furbescamente definita scuola pubblica non statale.Anche i poveri del resto, hanno diritto di scegliere – ci spiega Ruini – dove far studiare i figli. E se sono Gesuiti,Trappisti,Barnabiti, i prediletti educatori, è lo Stato che deve provvedere. Esemplare anche il passaggio sulle coppie di fatto, immeritevoli di quel riconoscimento giuridico che in assenza di obblighi e doveri reciproci, non sarebbe giusto sancire. Un rapporto privato tra individui,analogo al rapporto di amicizia. Queste sono le coppie di fatto secondo la Diocesi .Le loro esigenze dovrebbero trovare risposta nei diritti riconosciuti alle singole persone.Mi fermo qui, al miracolo di Comunicazione Politica rivolto ai fedeli con il quale la Chiesa, tradizionalmente avvezza al Governo,alla Diplomazia ,alla Gestione Finanziaria , non manca mai di sbalordire. Rispetto a questa distribuzione capillare di imperativi, niente affatto pasquali, la Nota della Conferenza Episcopale, più raffinata e filosofica, con il richiamo all’impossibilità di superare la differenza sessuale e quel contestuale, ipocrita, riconoscimento alla dignità della persona,diventa robetta.Questa mattina sui giornali, molti commentatori si sono dati la briga di confutare le tesi richiamate dalla Nota,altri quella di cercare tra le pieghe del discorso della CEI, un qualche segnale di disconuità,fosse anche una virgola,una pausa,un’espressione meno dura e ultimativa, tra il Ruini firmatario della Lettera e il Bagnasco della Nota.Inutilmente.I toni probabilmente sono, in qualche modo inediti, ma gli argomenti,i contenuti, appartengono alla Dottrina della Fede che per i credenti non è in alcun modo discutibile ne’ può essere oggetto di mediazioni. Ai cattolici adulti, per dirla con Prodi, ma anche ai sacerdoti, che l’atteggiamento restrittivo delle Autorità Ecclesiastiche, trascina in posizione di grande difficoltà, a fronte di dilemmi quotidiani , tipici di un mondo che cambia (i sacramenti,le assoluzioni, che dovrebbero essere negati a divorziati, a omosessuali, alle coppie di fatto e ai loro figli,) non rimane che la strada della Disobbedienza, nella speranza che sia sempre più plateale e che evidenzi le patenti contraddizioni.A noi laici, credenti o meno, la certezza di un’ennesima prepotente ingerenza che pone in discussione aperta, Beni Irrinunziabili e che tuttavia rappresentano un Patrimonio Comune,esito di conquiste e sacrifici .Pluralismo,Autonomia,Diritti.A conti fatti la difficoltà è più per il mondo cattolico Per noi si tratta solo di continuare coerentemente una battaglia.
(i giovani )……sono tutti sovrani, per cui l’obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni..
Don Lorenzo Milani L’obbedienza non è più una virtù. 1965 Editore Nuovi Equilibri