Taglie di Stato (bulimia mediatica)

Taglie di Stato (bulimia mediatica)

 

 

Un comunicato annuncia con  inutile trionfalismo l’alleanza strategica contro l’anoressia stipulata tra il Governo nella persona di Giovanna Melandri e l’industria della moda Eccolo

Il Governo e le associazioni della Moda hanno stretto un’alleanza strategica per avviare un percorso comune di lotta all’anoressia. C’e’ da esserne orgogliosi e desidero esprimere il mio ringraziamento per la disponibilita’ con cui gli operatori della moda hanno risposto all’appello del Governo. Ci auguriamo ora che anche altri operatori del settore (fotografi, agenzie di modelle, riviste specializzate, etc.) si possano unire a questa importante iniziativa che fa parte di un piano piu’ complessivo del Governo teso a intervenire sul livello sanitario e educativo nella prevenzione delle malattie legate ai disturbi dell’alimentazione’.

Incompetente e approssimativa è la parola della politica spalleggiata dai media che nei giorni scorsi sull’argomento “anoressia", hanno imbandito una tavola in cui c’è stato da mangiare per tutti, dagli esperti improvvisati,ai conduttori più moralisti che ci fossero, tutti a interrogare star e starlette con le rotondità rifatte, piene di buoni consigli per le magre con la diagnosi più pret à porter reperibile su piazza: è colpa della moda,delle modelle,del canone vincente,del culto dell’immagine e di conseguenza  è colpa della subalternità femminile alla Moda. Non ce la siamo cavati meglio con quanti hanno invece tentato l’analisi psicosociologica del fenomeno, colpevolizzando le malate e le loro famiglie. L’ anoressia è un fenomeno complesso in cui la moda o le modelle, se intervengono, non sono che l’ultimo anello della catena. Si tratta di un trauma dell’esistenza affettiva che nessuna offerta di alleanze strategiche governative o massmedialogiche può alleviare., di un disturbo dell’amore e della sessualità più che dell’alimentazione, di  un  sintomo  afferente al cibo ma che nasce altrove.Il rifiuto di mangiare segnala una resistenza estrema e silenziosa, un desiderio d’altro, di qualcosa di non consumabile che restituisca a chi soffre di questo problema, il senso dell’essere. Segnale di una richiesta all’altro o di un rifiuto dell’altro,manovra talvolta di anestetizzazione fisica o psicologica  dai dolori o dalla caduta di difese che la relazione con l’altro può provocare.

Mentre la politica non ha risposte per la sofferenza di Piergiorgio Welby,è invece subito pronta a offrire norme  estetiche, sanitarie, commerciali,protocolli d’intesa sul corpo delle ragazze magre,divenute esemplari di una specie da sorvegliare,medicalizzare e infine,  come sempre, colpevolizzare e punire ne’ più ne meno come ai tempi dell’isteria , che incorpora un secolo di mutamento della soggettività femminile.  Il mondo della moda che da tutta questa bagarre e con la piccola spesa dell’immissione in passerella di qualche taglia 48 in più,avrà  solo che da guadagnare, non c’entra proprio.

Schegge di Pensiero Unico

Schegge di Pensiero Unico

Una concezione “debole” della persona indebolisce tutto l’impianto dei diritti umani,rende cioè più facile esporre l’uomo all’arbitrio della violenza e della sopraffazione.Anche i diritti umani dunque che pongono alcuni valori assoluti come la dignità inalienabile dell’individuo, dovrebbero avere un fondamento assoluto e non relativo.

Benedetto XVI in occasione della giornata mondiale per la pace

Questo è il Lesotho una piccola enclave, circondata dal Sud Africa. Due milioni di abitanti.Trecentosessantamila di loro ha contratto il virus dell’HIV Qui, è ammalato un adulto su tre. Certo, c’è chi sta peggio, e non bisogna andare molto lontano: il Botzwana e lo Swaiziland sono proprio lì, a due passi. Questi due paesi hanno percentuali ancora più alte. Però il Lesotho fra i tre paesi con la più alta percentuale di persone contagiate, è quello più povero. Non può pagarsi nulla. Nulla, neanche i profilattici. Visto che in questa parte dell’Africa un uomo può disporne di quattro all’anno. Il nuovo ambasciatore del Lesotho ne parla al papa e Benedetto XVI, gli dice che la Chiesa, farà di tutto per aiutare quel martoriato paese. Lo farà diffondendo un messaggio. Che contiene un pensiero. Sempre lo stesso. Questo: “La via migliore per fermare la diffusione dell’Aids è la fedeltà nel matrimonio e l’astinenza al di fuori di esso”.

Lui è Piergiorgio Welby,mentre aspettava (già…l’attesa ) l’esito del ricorso presso il Tribunale di Roma è arrivata invece puntuale, la sentenza di Ratzinger che ha stabilito essere, la vita da difendere,l’atomica e gli embrioni,  legati tra loro da un fil rouge e che come logica conseguenza, eutanasia e aborto minano la pace. Il magistrato di Roma in compenso ha giudicato “inammissibile" il ricorso di Piergiorgio.Il paziente,dicono le motivazioni, ha diritto a rifiutare le cure, anche se l’interruzione può provocare la morte… ma il ricorso viene lo stesso respinto perché il medico, non sarebbe coercibile.Questo accade perchè l’ordinamento giuridico attuale non contiene una disciplina sufficientemente dettagliata, soprattutto sulle modalità con cui il diritto di Welby va imposto al medico.Solo la determinazione politica e legislativa, facendosi carico di interpretare l’accresciuta sensibilità sociale e culturale verso le problematiche relative alla cura dei malati terminali… può colmare il vuoto di disciplina”.Il poche parole il magistrato chiede, di fatto, che sia il Parlamento a intervenire con leggi apposite.Sentenze differenti,si capisce,tuttavia le motivazioni del giudice,avverso le quali, io spero fortemente che gli avvocati di Welby si appellino ( e vincano),non sono del tutto peregrine.Su quelle di Ratzinger invece ci sarebbe da discutere moltissimo ma il punto di vista filosofico-religioso scompare rispetto all’aria scandalizzata che assumono certi parlamentari quando si parla di indebite ingerenze.- E che vogliamo mettere il bavaglio al papa? – macchè ..facciamo però in modo che il papa non lo metta a noi.Non che si pretenda la luna ma che almeno i giudici chiamati a decidere dispongano di strumenti idonei altrimenti, se fosse  vero quel che dice la senatrice Binetti (sempre lei) e cioè che “dalle istituzioni non può arrivare nessuna risposta a Piergiorgio Welby, a parte l’espressione della piena solidarietà umana” oltre che il Parlamento, già inservibile per i pacs (“che si sposino”, fu la sintesi binettiana) chiudiamo anche i tribunali e facciamo fare tutto a Sacra Corona.Se la laicità comporta incontrare e discutere le idee dei credenti ,i credenti devono rendere disponibili al dialogo idee e non dinieghi,tanto più se rafforzati da ricatti su maggioranze fragili e precarie.

 

 

Miss Dewey

Miss Dewey

Per chi ,pur lavorando alla Verniciatura, sogna un’assistente portoricana (perfettamente integrata stile newyorkese) e un ufficio con vista sulla soprelevata e i grattacieli ma non si può  permettersi manco un’agendina Filofax,c’è  Miss Dewey .Aspettando la versione che faccia impazzire anche noi ragazze,eccola.

NB : E’ solo un motore di ricerca (da non perdere l’aria severa,impaziente ed efficiente,)

Nel dominio della fisicità

Nel dominio della fisicità

La storia racconta che le donne occidentali non hanno mai avuto diritto a un corpo e ad una bellezza naturali . Il loro seno è stato appiattito o sollevato, la vita cancellata o assottigliata sino a morirne, i fianchi e il sedere piallati dai busti o enfatizzati da crinoline e panier, i capelli rasati alla fronte oppure gonfiati da parrucche e posticci, i volti imbiancati dalla cipria o arrossati alle guance, le sopracciglia rasate  e ingrossate. Ci sono state epoche in cui le donne alla moda erano opulente, materne, oppure mascoline. Oggi la moda le vuole finte, con un corpo inventato, sottile qua e gonfio là ed è il mercato della visibilità a dettare le regole : seno a palla rifatto ed esposto, gambe infinite su ipertacchi impraticabili, labbra gonfiate, via ogni filo di grasso in più, con diete o ripetuti interventi chirurgici. E poi capelli lunghi e lisci sorriso continuo in televisione, broncio desolato in passerella. Età : prima dei quaranta sei fuori come la bellissima Nicole Kidman che ha perso la sua luminosa grazia con il lifting e sta accaparrando ruoli su ruoli in attesa della sua personale apocalisse. Ma poteva l’immenso mercato del corpo accontentarsi delle donne? Così l’angoscia per il proprio corpo è dlagata tra gli uomini e la loro da sempre diffusa ansia da prestazione  si è spostata dal sesso all’estetica. E’ nata la mistica della maschilità con le sue riviste che a poco a poco hanno messo da parte l’ipocrisia di voler insegnare agli uomini come piacere alle donne, per concentrarsi sul piacere soprattutto a se stessi. Con Max l’avido aspirante alla virilità da copertina, trova il photobook con manifesto starring di Fabio Cannavaro, massima icona virile del momento, testa rasata, sorriso perfetto, torso nudo, guerriero giapponese tatuato sul braccio. Il corpo come banca, come mercato, come patrimonio, dopo gli dei , le rivoluzioni e i mercati finanziari, il corpo diventa il criterio di verità. Solo il corpo dura, solo il corpo permane. Riponiamo in lui tutte le speranze e da esso ci aspettiamo una realtà che altrimenti ci sfugge. Il corpo è diventato il centro di tutti i poteri, l’oggetto delle nostre aspettative. Ma quale corpo?Un corpo irreale costruito, trasfigurato, desiderato, bugiardo. Continuamente promesso e quasi mai ottenuto: dalla televisione e daii giornali di gossip degradato, le riviste di moda mostrano una gran moltitudine di ragazzi e ragazze di grande bellezza momentanea e intercambiabile. E’ come se il mondo fosse popolato dalla giovinezza, mentre chi guarda ne è escluso, costretto in una condizione ancorata alla bruttezza, alla malattia, all’invecchiamento e alla morte che si dibatte nella precarietà finanziaria, aspetta mesi una visita medica, non ha accesso al fervore e alla creatività tcnoscientifica che fornisce pezzi di ricambio al corpo in dissesto. E se è donna sa che il suo corpo decantato come prezioso, libero e vincente corre il rischio di essere violato, che alimenta il feroce dissidio tra l’ Islam che lo asservisce  occultandolo e l’Occidente che lo umilia denudandolo, che quando in Italia la politica discute sui temi che riguardano il corpo, come nella fecondazione assistita, prevalgono la Chiesa il Moralismo la Diffidenza, l’imperio sui bisogni e sui diritti. Nell’era del corpo trionfante, il corpo nemico da dominare, annientandolo, non passa  dalla moda ma da Internet:I siti pro Ana sono movimenti underground dove si lancia l’appello a dimagrire a oltranza come una forma di protesta e opposizione al mondo degli adulti. Tra i dieci comandamenti, seguiti dalle ragazzine che per riconoscersi portano il braccialetto rosso, “tu non sarai mai troppo magra”, “essere magri e non mangiare,sono segni di vera volontà di potere e successo”. Il corpo dissacrato passa invece dai reality show di sopravvivenza.C’è un piacere feroce dello spettatore nel constatare come all’inizio erano in forma i corpi dei partecipanti di ignota fama e come a poco a poco quei corpi si ammalano, dimagriscono. Il corpo fa spettacolo anche se corrotto ed imbruttito, perchè nei limiti della fiction, dello show del virtuale, purchè faccia dimenticare  il corpo reale, quello difettoso, vivo e che conosce la sofferenza e la fine.