Chi le ha viste ( ma quando arrivano le ragazze?)
Qualcuno si è accorto che nel gruppo parlamentare di Rifondazione, la metà degli eletti era donna? Preso dall’ansia di spiegare come la questione delle quote, non potesse in alcun modo riguardare il suo, quanto a presenza femminile, evolutissimo partito, Fausto Bertinotti , ieri sera ospite di Gad Lerner, ha finito col segnare un candida autorete . In effetti se non se ne è accorto nemmeno chi sapeva, figuriamoci gli altri. Come si sarebbe,del resto, potuto? Forse che la questione Lidia Menapace VS De Gregorio in Commissione Difesa , è stata risolta con le dovute maniere? Forse che Bertinotti , Migliore, Giordano o Caruso si sono fatti di un solo millimetro da parte per consentire alle loro compagne di partito, non dico un ministero o una delle cariche istituzionali in ballo ma chessò…la presidenza di una commissione, la relazione di una legge, un quarto d’ora di visibilità? Stendiamo un vel pietoso . Speravamo, anzi ci eravamo messe al lavoro, per rifarci con questa nuova tornata elettorale. E infatti mai come questa volta siamo state richiestissime. Manco dovessero organizzare una balera tra Montecitorio e Palazzo Madama e fossero in ambasce per la riuscita dei giovedì del valzer .Ogni ragazza dabbene ha avuto da scartare minimo un paio di offerte di candidature in improponibili collegi nel Lombardo Veneto o in realtà di confine o , a scelta, ai confini della realtà . Tutti ci vogliono . Peccato che nessuno voglia togliersi di mezzo e nonostante i ben centotrenta uscenti dalle liste ex DS e Margherita (da non riconfermerare) ,il bilancio non è esaltante. Si sarebbe potuto mettere a profitto uno degli aspetti più incresciosi di questa legge elettorale,volgere in positivo l’assoluta discrezionalità dei partiti di decidere gli eletti. Invece niente. Oltre il 40% di donne sono sì nelle liste del PD ma eleggibili alla fine saranno assai meno del 30%. Sono d’accordo con Franceschini quando riferendosi al lavoro fatto intorno alle candidature, parla di grande opera di rinnovamento : dentro le liste c’è pochissimo apparato, molta società civile, molti talenti, molti giovani, molti generali, molti operai, molti imprenditori ma donne ancora poche. Certo,scelte andavano operate: è lecito chiedersi se Giovane significhi automaticamente Nuovo e magari anche se Donna sia sempre Bello. Ma non è un po’ tardi? Non si sarebbero dovute forse colmare, e in tutta fretta, voragini ,riannodare fili , smetterla una volta per tutte, di perdere treni? Non chiedevamo uno sforzo in più. Volevamo un atto di coraggio e di riconoscenza. Altrove, negli altri partiti cioè, non va meglio e questo nemmeno può consolare . Chi non ha grandi chances , cala l’asso della signora come designato premier (gran spolvero e idea di rinnovamento, assicurato con modica spesa).Chi ha da rinfrescare una lista, piazza una bella figliola in cima. Chi ha da riequilibrarne un’altra lascia scivolare in coda un nutrito drappello di fanciulle. L’idea delle donne in politica va diffondendosi ma mostra gli stessi connotati tristi dell’idea che si vorrebbe attuare delle donne nella società : elementi decorativi. Così alla vigilia dell’8 marzo del quale quest’anno si celebra il centenario , meglio sarebbe non tirare le somme : siamo troppo poche a lavorare, meno ancora nei posti chiave e sempre costrette a montare la guardia a Dignità e Conquiste. Ovunque noi siamo.Che strazio.