Sull’antipolitica – ultimo divertimento in città – bisognerebbe dirla tutta e con coraggio.Prima di innamorarsi di Sarkozy – per esempio, che in quattro e quattr’otto sforna un governo dimezzando i ministri, con donne, esponenti di altra area e tutto , andrebbe ricordato che la Francia è una repubblica presidenziale e Sarko, per mettere a punto l’ideale e governativa compagine , al più,si è sentito con i suoi collaboratori più stretti.Mica come Prodi che per compiere la medesima operazione ha avuto da convocare stati generali differenti e litigiosi, con quel che ne è conseguito in termini di marchingegni e spacchettamenti – dunque prima di innamorarsi di Nicolas, si diceva,sarebbe il caso di lasciar spaziare l’analisi ben oltre i costi della politica, tema divenuto improvvisamente di grande attualità e considerato causa dell’allontanamento dei cittadini dalla stessa.Non che il proliferare di scorte, autoblu, residenze istituzionali e casini di caccia, siano questioni da nulla e anche se si ha la sensazione che nel settore si tenda già al gossip (ieri è stato diramato un numero di autoblu spropositato ma poi ci si è accorti che nel novero erano compresi anche i camion dei pompieri) e non si parli mai di rimborsi elettorali, stipendi plurimi e buonuscite a managers che sfamerebbero un villaggio africano per dieci anni.La vera questione è un’altra.In definitiva per ridurre gli sprechi, basterebbe la volontà e una serie di buoni provvedimenti.Sei mesi,forse un anno, basterebbero per vedere Casini valorizzare il bell’argentè, da un parrucchiere di fiducia – shampo, taglio e fatturina, regolando di tasca,mancia ragazzi ! e via come il vento a farsi intervistare dalla tele con un privilegio in meno e un po’ di dignità in più. Il motivo per il quale i cittadini si allontanano dalla politica ( ma è più fondata e grave la lettura secondo la quale sia la politica ad essere infinitamente distante dal paese reale) è il riproporsi, anno dopo anno,governo dopo governo delle stesse identiche problematiche senza che nessuno vi ponga rimedio.Per esempio è apparentemente ignoto il motivo per cui Di Pietro e Pecoraro Scanio litighino da ben dieci anni sulla variante di valico appenninica.Ciò significa, non solo che la questione è rimasta inevasa e che gli stessi soggetti che interloquivano due governi fa , sono tornati a ragionare sulla stessa questione ma che nemmeno l’intervallo in cui la destra s’è insediata al governo,ha potuto nulla.Ancora ci trasciniamo, mantenendolo inalterato, il problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania con gran dispiego di mezzi governativi e protezione civile : le tiritere sono sempre le solite ma i sacchetti si accumulano, stagione dopo stagione, tra veti incrociati, impatto ambientale,ecoballe da smaltire senza che i mezzi opportuni siano stati predisposti e malavita ,in un mare di immondizia che suggerisce metafore fin troppo facili.Le difficoltà ci sono, ma pure gli anni di non governo del problema si sono accumulati rendendo via via la situazione sempre più difficile da affrontare.Possibile che non si sia ancora trovata la sintesi tra istanze ambientaliste,discariche e termovalorizzatori?Come viene sbrogliata altrove la matassa?Potrei continuare a oltranza ma bastano questi due esempi per capire che chiunque governi ha il dovere di esercitare il proprio diritto pienamente, senza che i ricatti degli interessi particolari o delle ideologie ne paralizzino l’operato.Prima di togliere il barbiere a Casini, sarebbe il caso di procedere ad una seria riforma elettorale poichè non è Sarkozy che c’innamora ma il sitema politico che gli consente di governare assumendosene la piena responsabilità.Per fare questo, non c’è bisogno di repubbliche presidenziali ne’ di cedere a tentazioni autoritarie,basterebbe alzare la soglia di sbarramento a limiti accettabili.Poichè si vuol aver rispetto e dare voce alle minoranze ma non si può più tollerarne, il potere di veto.Nelle more, la casta potrebbe cominciare a privarsi di qualche privilegio aspettando che un’etica rinnovata, imponga una severa cura dimagrante all’ intero Apparato a partire dal perfetto quanto inutile bicameralismo, passando per la riforma della Pubblica Amministrazione,sostando quel tanto che basta per razionalizzare le spa a partecipazione pubblica.Se lo facessero saremmo lieti di lasciar loro barbiere e buvette.