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Che amarezza

Che amarezza

L’articolo 82 della Costituzione recita :

Ciascuna Camera può disporre inchieste su materie di pubblico interesse.

A tale scopo nomina fra i propri componenti una commissione formata in modo da rispecchiare la proporzione dei vari gruppi.

La commissione di inchiesta procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni della Autorità giudiziaria.

Dove sta scritto che una commissione d’inchiesta, che tra l’altro è un organo collegiale indaghi in una sola direzione? Nell’analizzare le dinamiche di quei giorni è impossibile non valutare la situazione nel suo complesso . Forse che il Parlamento oltre che autorizzare avrebbe indicato anche le modalità e le direzioni ? Le giustificazioni dei dissidenti sono davvero offensive. Uno non c’era, non sa, non ha visto l’apposito punto del programma . L’altro con incredibile fiducia nella capacità  delle indagini di stabilire la verità ;sapeva già come sarebbe andata a finire. Poi ci sarebbero gli assenti che avrebbero potuto fare la differenza, poi il ritardatario…In questo modo è sin impossibile che il Parlamento si pronunzi.Alla fine tra ritardi e dissidenze a chi interessa indagare sul rapporto tra polizia e cittadini? A pochi credo .Il che è grave in ogni caso, ed è un insulto al dovere civile di conoscere la verità.Certo si può recuperare  ma anche questa faccenda di Genova ,come le altre del resto,diventerà occasione di scambi,lanci di segnali e ricatti .Chi desidera che si faccia – programma o non programma – quel che è giusto e legittimo fare,s’è un po’ stancato di queste ali dissidenti e desidera un percorso piano che rispecchi la volontà espressa dalla maggioranza dei cittadini che si tratti di Genova o di Welfare, di pacchetti di sicurezza o di varianti di valico,i numeri sembrano non contare più e quand’è così,altro che democrazia,governano i ricatti e la confusione mentre c’è qualcuno che ancora vuol andare a votare con questa legge elettorale.Che amarezza.

Cose buone dal mondo (globalizzato)

Cose buone dal mondo (globalizzato)

Era ora che l’Unione Europea istruisse un’inchiesta sulle onnipotenti,onniscienti e soprattutto polivalenti Agenzie di Rating, gli emissari delle quali, in quanto arbitri assegnano il bollino di qualità (AAA  solvibilità del debitore) ad emissioni strutturate (impacchettamenti di bond), le stesse che in qualità consulenti di banche e imprese, hanno precedentemente contribuito a confezionare.I risultati del conflitto d’interessi sono sotto gli occhi di tutti nel momento in cui  molti dei titoli certificati come ottimi, mesi fa, oggi perdono oltre il 30%.E meno male che sono rimaste lettera morta le pressioni che il Forum delle Agenzie di Rating ha indirizzato all’Unione Europea rivendicando maggiore libertà di acquisti. Ciò detto è fin troppo evidente  come nel Disastro, un ruolo ben definito lo abbia giocato anche la loro omertà , gonfiando bolle finanziarie negli Stati Uniti come in Italia (Parmalat e Cirio tanto per citarne un paio).Questa del tonfo della borsa, è stata ed è,  la vera colossale notizia intorno alla quale sarebbe valsa la pena di esercitare penne, microfoni e telecamere, magari anche solo per suggerire qualche momento di riflessione, non voglio dire sulle contraddizioni del Capitalismo ma almeno per togliere qualche euforico lustrino  a quel paese dei balocchi che  chiamano Mercato, un luogo di tutti in cui però, sono destinati a divertirsi solo in pochissimi.Invece niente.Troppo poco spazio dedica l’Informazione al bagno di sangue delle borse asiatiche, mentre i Migliori,salvo pochissime eccezioni, destinano le loro residue energie  a Valentino (il motociclista) a Caruso (il disobbediente) e a Cécilia (l’indisposta).Come dire l’Irrilevanza, ma tant’è ..sembrano questi, tutti fenomeni irrinunziabili da esaminare.Ma per tornare a bomba,appaiono insopportabili prese in giro, le minimizzazioni di certi economisti che continuano a sostenere come tutta questa storia sia una vicenda esclusivamente americana e che i risparmiatori europei possono starsene tranquilli, il che, in epoca di globalizzazione,quando cioè il rischio contagio è più alto che in passato,mi pare una bugia più che pietosa, pelosa.Il panico finanziario non può non trasmettersi all’economia reale.Il crollo non concerne solo titoli bancari ma anche quelli energetici ed industriali.Con la caduta della domanda, nei prossimi mesi si potrebbe determinare una forte flessione della crescita dovuta al calo dei consumi, allo sgonfiamento della bolla immobiliare che è in corso anche da noi, con ripercussioni sull’occupazione e il reddito dell’industria edilizia e dell’ampio relativo indotto.Se non si vuol far pagare la crisi ai soliti noti, bisognerà che lo Stato s’ impegni a rifinanziare la domanda  concentrando la spesa pubblica sulle infrastrutture e sulle opere pubbliche la carenza delle quali riguarda il Nord quanto il Sud.Se così non fosse ci toccheranno altre richieste in ordine a sacrifici salariali e flessibilità.Speriamo che almeno su questi temi il Governo ritrovi compattezza.

Nell’illustrazione : Wall street nella tempesta (di neve)

Aria

Aria

ariaAria è la migliore definizione per gli scarsi esiti del G8 : nessuna decisione ,un vago impegno a tagliare i gas serra ma nessun vincolo temporale ne’ quantitativo.Aria…per l’appunto, qualcuno ha anche aggiunto fritta…E sia.

Aria ! Trastevere respira alla notizia che George. W. riceverà i vertici di Sant’Egidio in via Veneto e non in piazza Santa Maria.Le truppe, schierate fin da stanotte, ripiegano verso gli alloggi .Busce ‘n viè più . Ce lo fa piccolo er piacere…Vox populi..

Aria avvelenata è quella che ci aspetta nei giorni prossimi e per molto altro tempo ancora.Nuovissime Rivelazioni,Pubblicazioni,Insinuazioni,Campagne, Veleni.Nuovi assalti alla diligenza da parte dell’opposizione nel tentativo di recuperare almeno un governo tecnico,o di larghe intese o magari ecco vanno bene pure le elezioni anticipate .E’ il 1992?La tempesta si abbatte sulle istituzioni, la prima repubblica muore, evviva la seconda?Macchè…è il 2007.Tristemente.Passerà alla storia al più per lo scirocco,per la nota della spesa di Anna Falchi o per le battute telefoniche di Fassino.Il materiale hard ha cambiato segno.Dietro al polverone degli scandali orditi a bella posta, la ricostituzione dei Poteri Forti, il riassetto del capitale italiano in Europa.Banche e Telecomunicazioni sono in gioco.Una brutta aria.

Disamore (gomitate)

Disamore (gomitate)

Il dato più rilevante è nell’astensionismo ,in parte annunciato dai dibattiti recenti su sprechi e inefficacia dell’azione di governo che lasciando inalterate questioni dirimenti e bisogni, delude ogni aspettativa.Sbaglierò, ma la rinunzia al voto, questa volta, sembra  venire da parte di coloro i quali hanno più creduto in quella intensa stagione di riforme che non si sono potute o non si sono volute fare.Io credo che il difetto di comunicazione –  se sappia o meno la sinistra parlare al Nord o alle classi più agiate – qui c’entri poco : se torna a vincere la Lega significa che gli elettori hanno ritenuto esaustive le loro risposte su tasse, legalità, sicurezza e immigrazione.In quei termini,con quegli argomenti, la sinistra non potrà mai esprimersi.Poco importa poi, se la legge più inutile e dannosa mai licenziata – la Bossi Fini – abbia prodotto più clandestini che altro e poco importa se nelle città già governate da quegli amministratori,la vivibilità sia in fondo alle apposite tabelle e la sicurezza una chimera.La sinistra perennemente alle prese con i propri dissidi interni, offre di sè un’immagine d’incertezza che è perdente rispetto alla franchezza provocatoria,ai toni ruvidi e decisionisti delle campagne della destra.La volontà degli elettori va rispettata e infatti quel che più preoccupa non sono i voti conferiti alla destra ma è il disamore di chi è rimasto a casa.Non sarà stata la spallata ma una gomitata nello stomaco sì e non sono gli elettori di Monza,Verona o Vercelli che l’hanno assestata ma la delusione degli astenuti.Restituire loro la fiducia dovrebbe essere al centro delle future riflessioni degli addetti,speriamo sia così.

Cielo ! C’è l’antipolitica (innamorarsi del perfido Nicolas)

Cielo ! C’è l’antipolitica (innamorarsi del perfido Nicolas)

sarkontrolSull’antipolitica – ultimo divertimento in città – bisognerebbe dirla tutta e con coraggio.Prima di innamorarsi di Sarkozy – per esempio, che  in quattro e quattr’otto  sforna un governo dimezzando i ministri, con donne, esponenti di altra area e tutto , andrebbe ricordato che la Francia è una repubblica presidenziale e Sarko, per mettere a punto l’ideale e governativa compagine , al più,si è sentito con i suoi collaboratori più stretti.Mica come Prodi che per compiere la medesima operazione ha avuto da convocare  stati generali differenti e litigiosi, con quel che ne è conseguito in termini di marchingegni e spacchettamenti – dunque prima di innamorarsi di Nicolas, si diceva,sarebbe il caso di lasciar spaziare l’analisi ben oltre i costi della politica, tema divenuto improvvisamente di grande attualità e considerato causa dell’allontanamento dei cittadini dalla stessa.Non che il proliferare di scorte, autoblu, residenze istituzionali e casini di caccia, siano questioni da nulla e anche se si ha la sensazione che nel settore si tenda già al gossip (ieri è stato diramato un numero di autoblu spropositato ma poi ci si è accorti che nel novero erano compresi anche i camion dei pompieri) e non si parli mai di rimborsi elettorali, stipendi plurimi e buonuscite a managers che sfamerebbero un villaggio africano per dieci anni.La vera questione è un’altra.In definitiva per ridurre gli sprechi, basterebbe la volontà e una serie di buoni  provvedimenti.Sei mesi,forse un anno, basterebbero per vedere Casini valorizzare il bell’argentè, da un parrucchiere di fiducia – shampo, taglio e fatturina, regolando di tasca,mancia ragazzi ! e via come il vento a farsi intervistare dalla tele con un privilegio in meno e un po’ di dignità in più. Il motivo per il quale i cittadini si allontanano dalla politica ( ma è più fondata e grave la lettura secondo la quale sia la politica ad essere infinitamente distante dal paese reale) è il riproporsi, anno dopo anno,governo dopo governo delle stesse identiche problematiche senza che nessuno vi ponga rimedio.Per esempio è apparentemente ignoto il motivo per cui Di Pietro e Pecoraro Scanio litighino da ben dieci anni sulla variante di valico appenninica.Ciò significa, non solo che la questione è rimasta inevasa e che gli stessi soggetti che interloquivano due governi fa , sono tornati a ragionare sulla stessa questione ma che nemmeno  l’intervallo in cui la destra s’è insediata al governo,ha potuto nulla.Ancora ci trasciniamo,  mantenendolo inalterato, il problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania con gran dispiego di mezzi governativi e protezione civile : le tiritere sono sempre le solite ma i sacchetti si accumulano, stagione dopo stagione, tra veti incrociati, impatto ambientale,ecoballe da smaltire senza che i mezzi opportuni siano stati predisposti e malavita ,in un mare di immondizia che suggerisce metafore fin troppo facili.Le difficoltà ci sono, ma pure gli anni di non governo del problema si sono accumulati rendendo via via la situazione sempre più difficile da affrontare.Possibile che non si sia ancora trovata la sintesi tra istanze ambientaliste,discariche e termovalorizzatori?Come viene sbrogliata altrove la matassa?Potrei continuare a oltranza ma bastano questi due esempi per capire che chiunque governi ha il dovere di esercitare il proprio diritto pienamente, senza che i ricatti degli interessi particolari o delle ideologie ne paralizzino l’operato.Prima di togliere il barbiere a Casini, sarebbe il caso di procedere ad una seria riforma elettorale poichè non è Sarkozy che c’innamora ma il sitema politico che gli consente di governare assumendosene la piena responsabilità.Per fare questo, non c’è bisogno di repubbliche presidenziali ne’ di cedere a tentazioni autoritarie,basterebbe alzare la soglia di sbarramento a limiti accettabili.Poichè si vuol aver rispetto e dare voce alle minoranze ma non si può più tollerarne, il potere di veto.Nelle more, la casta potrebbe cominciare a privarsi di qualche privilegio  aspettando che un’etica rinnovata, imponga una severa cura dimagrante all’ intero Apparato a partire dal perfetto quanto inutile  bicameralismo, passando per la riforma della Pubblica Amministrazione,sostando quel tanto che basta per razionalizzare le spa a partecipazione pubblica.Se lo facessero saremmo lieti di lasciar loro barbiere e buvette.