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Vita tremenda vita tribollata

Vita tremenda vita tribollata

Cavatori di marmo, Scariolanti, Contadini, Mondine, Filandere e Carbonai, irruppero improvvisamente alla ribalta del Festival dei Due Mondi di Spoleto, edizione 1964, reclamando il ruolo che spettava loro : quello di protagonisti . Giancarlo Menotti, il direttore artistico, tra una Margot Fontaine e un Nureyev ,un  Der Rosenkavalier di Strauss per la regia di Louis Malle  e un’opera teatrale diretta da Bergman, quell’anno, aveva voluto inserire  uno spettacolo del Nuovo Canzoniere Italiano intitolato Bella Ciao che consisteva in una nutrita raccolta di canti popolari curata da Roberto Leydi, Michele Straniero e Franco Fortini.Immediatamente catalogata dai critici e da una parte del pubblico  come manifestazione di  basso profilo artistico, indegna di partecipare ad un Festival "colto" ed esclusivo come quello di Spoleto, Bella ciao  fu fatta segno di diversi tentativi  per impedirne la rappresentazione. Oltre ai canti di lavoro , lo spettacolo comprendeva, canti di carcere,canzoni d’amore e contro la guerra:le rappresentazioni avvennero in un clima segnato da violente contestazioni ma anche da grandi apprezzamenti, tanto che quando Michele Straniero e Fausto Amodei accennarono alle prime note di Gorizia, in sala scoppiarono addirittura incidenti. Allora era così : uno dei più sanguinosi massacri della Grande Guerra – la battaglia di Gorizia per l’appunto – costata 50.000 morti ( Oh Gorizia tu sei maledetta per ogni cuore che sente coscienza) poteva essere raccontato esclusivamente in termini di eroismo e di difesa di patrii valori . E’ uno dei motivi per cui Bella  Ciao destava scandalo : la presenza seppure in chiave del tutto simbolica dei Cavatori e delle Filatrici,imponeva una diversa visione del mondo che non solo rovesciava i canoni tradizionali di cui si nutriva l’Immaginario ma lasciava intravedere rapporti di potere del tutto differenti da quelli fin lì pensati . Raccontare il Popolo attraverso  rabbia, sofferenze,e speranze di riscatto, aveva un valore eversivo. Menotti difese con determinazione le sue scelte portando a compimento il Programma che si era prefisso ma Michele Straniero e Roberto Leydi furono egualmente denunciati per vilipendio alle Forze armate.Credo fosse questa la prima uscita in pubblico di Caterina Bueno, comunque di sicuro questo fu il contesto nel quale si sviluppò il suo lavoro di studiosa di canti popolari  toscani. Informatrici di quella ricerca furono donne come la Paradisa di san Giovanni Valdarno, conosciuta novantacinquenne ma ancora padrona di un repertorio estesissimo, l’Armida, la Maria Ringressi, memoria prodigiosa che le trasmise centinaia di motivi melodici  oppure, uomini come Francesco Piazzi , maremmano e rimatore a braccio, custode dei canti della miniera oppure Domenico Bartolotti, settantenne, testimone di una esperienza estrema : la vita *tremenda e tribollata dei carbonai .Tutte queste  testimonianze di lavoro,lotta,sofferenza,miseria, rappresentavano a pieno titolo  il  nostro ritratto di famiglia, un’identità ricavata non dai gesti di grandi eroi ma dal grido dei cavatori di marmo per incitare al lavoro e per esorcizzare la paura e dal lamento sconsolato delle filatrici o dei carbonai. Noi dobbiamo molto a Caterina Bueno e a tutti quelli che da frammenti ,ricordi e mucchietti di parole hanno ricostruito pezzi importanti della nostra storia,un importante compito che non ha bisogno di discorsi di circostanza,ne’ di pubblici encomi. Caterina vive attraverso il suo lavoro che merita l’affetto, il ricordo e la riconoscenza di tutti . Lei soprattutto meriterebbe che infine  "battan l’otto". Ma questa è un’altra storia.

* Gianna Nannini che considerava Caterina "un suo maestro" riprende questo verso in una delle sue canzoni.

Bella Ciao lo spettacolo del Festival di Spoleto è un disco del Nuovo Canzoniere italiano edito dai dischi del Sole.

Interpreti :Caterina Bueno,Ivan della Mea,Giovanna Daffini,Sandra Mantovani,il gruppo padano di Piadena,Michele Straniero.Testi  di Franco Fortini

Bella ciao fu il disco che Enrico Berlinguer portò in dono ad Ho Chi Min

Buona notte,Caterina

Buona notte,Caterina

CatePoi arrivò il mattino e col mattino un angelo
e quell’angelo eri tu, con due spalle da uccellino
in un vestito troppo piccolo e con gli occhi ancora blu.
E la chitarra veramente la suonavi molto male,
però quando cantavi sembrava Carnevale,
e una bottiglia ci bastava per un pomeriggio intero,
a raccontarlo oggi non sembra neanche vero.
E la vita Caterina, lo sai, non è comoda per nessuno,
quando vuoi gustare fino in fondo tutto il suo profumo.
Devi rischiare la notte, il vino e la malinconia,
la solitudine e le valigie di un amore che vola via.
E cinquecento catenelle che si spezzano in un secondo
e non ti bastano per piangere le lacrime di tutto il mondo.
Chissà se in quei momenti ti ricordi della mia faccia,
quando la notte scende e ti si gelano le braccia.
Ma se soltanto per un attimo potessi averti accanto
forse non ti direi niente ma ti guarderei soltanto.
Chissà se giochi ancora con i riccioli sull’orecchio
o se guardandomi negli occhi mi troveresti un pò più vecchio.
E quanti mascalzoni hai conosciuto e quante volte hai chiesto aiuto,
ma non ti è servito a niente.

Caterina questa tua canzone la vorrei veder volare
sopra i tetti di Firenze per poterti conquistare.

Francesco De Gregori – Caterina  (dall’album Titanic)

Il barbiere di Stendhal (Les Transtévérins)

Il barbiere di Stendhal (Les Transtévérins)

StendhalDicono che anche Trastevere sia un quartiere pericoloso : io lo trovo superbo,pieno di “energia” qualità sempre più deficiente nel nostro secolo.Adesso abbiamo scoperto il segreto di risultar  bravissimi anche senza un dito di energia e di carattere.Nessuno “sa volere” : la buona educazione ci ha fatto dimenticare questa grande qualità….Per questa gente il colmo del ridicolo sarebbe di arrischiare anche una sola graffiatura nell’interesse del Papa loro Sovrano;essi lo ritengono,chiunque esso sia,un essere potente,felice e cattivo con il quale però è indispensabile mantenere buoni rapporti.Tutti parlano della sua morte,l’aspettano,ne godono,tranne alcuni tenebrosi personaggi che dicono ” il successore sarà ancora peggio ” ..Quando il mio giovane barbiere mi racconta qualche assurda usanza di cui si compiace,non manca di aggiungere ” Che volete..siamo sotto i preti”.

Stendhal penetrò più di ogni altro lo spirito dei trasteverini dei quali però, nelle Promenades non lodò, solo il carattere e la prestanza :

Il popolo romano ammira e invidia un Borghese,un Albani,un Doria etc cioè i principi romani più ricchi e famosi dei quali ha conosciuto il padre,il nonno.Il romano però non dimostra mai per i nobili quell’attenzione piena di rispetto che spinge un inglese a cercare nel proprio giornale il resoconto del rout del tale milord o del banchetto offerto dalla tale milady ad una “scelta società".Qui una simile venerazione per le classi sociali elevate sarebbe giudicata il colmo della bassezza e del ridicolo.Il costume dei romani di oggi tiene ancora di qualche fierezza repubblicana.Secondo me il romano è un vero uomo.Per fargli commettere una bassezza bisogna pagarlo “bene e in contanti”

Stendhal aveva chiesto che il barbiere personale fosse trasteverino e l’amico Pinelli  aveva reclutato volentieri un giovane burlone e pieno di energia che molto deve aver contribuito alla stesura delle Promenades dans Rome particolarmente nella parte relativa alle notazioni di costume e ai fatti di cronaca.Le promenades sono sotto questo aspetto un libro speciale in cui la guida alla Roma dei Cesari o a quella medievale,rinascimentale e barocca è inframmezzata da racconti di polizie segrete,dame belle e ignoranti, cospirazioni da salotto e fronde da soffitta e poi ancora corruttori,corrotti,nobili e popolani o cardinali più graditi di altri , per riservare la pena di morte esclusivamente alle  carbonerie.Stendhal lascia Roma nel 1829 mentre sale al soglio pontificio Pio VIII (un gran brutto strucchione de Pontefice secondo la brillante definizione del Belli).Il liberalismo napoleonico sta per spazzare via l’Italia di cui Les Promenades sono un’ottima, ultima testimonianza

Les Promenades dans Rome un libro di Stendhal edito in Francia dall’editore Gallimard e in Italia con il titolo di Passeggiate Romane da Garzanti nella traduzione di Marco Cesarini Sforza e con la bella introduzione di Alberto Moravia.

Piazza bella piazza ….

Piazza bella piazza ….

Alla fine, passati il magone, le amarezze e le delusioni della vigilia,la Piazza dei Diritti ha vinto la sfida dei numeri,dei contenuti e della bellezza.Non si sono contate le adesioni  e i messaggi di solidarietà e ,come è d’abitudine in queste circostanze, non sono nemmeno mancate critiche e reprimende.Un respiro di sollievo collettivo,ognuno ha ancora per la testa Piazza del Popolo sabato scorso,soprattutto ognuno ha temuto il confronto numerico con il Family day . Mentre siamo a metà strada , notizie confortanti danno piazza San Giovanni stracolma . E’ arrivato il momento di godersi la parata . Passano gli spartani Passa la realtà.La pratica quotidiana che  è andata tanto più avanti di ogni sciocca considerazione di Primati da attribuire, e a chi o a  quale Famiglia.I figli delle coppie omosessuali sfilano sul trenino colorato :Passa l’orgoglio genitoriale – gay o etero è sempre figlio mio –  sta scritto sulle loro magliette . Sono famiglie che aiutano altre famiglie a capire che non c’è niente da capire.Bisogna solo amare.E sono anche  i più appaluditi. Ma è poi così importante discutere se siano o no le loro richieste di diritti,lecite,ben esposte,se siano appropriate le loro modalità, se siano o meno accattivanti i loro gesti, se questa domanda di diritti non sottaccia  per caso una qualche volontà di diventar normali ,uscendo definitivamente, dal clichè in cui li abbiamo ricacciati? Trasgressivi a vita.E che è ? Una condanna per compiacere il nostro ordine delle cose? Ma poi di quale trasgressione parliamo? L’omosessualità è una naturale tendenza. Questa piazza non chiede approvazione, chiede il diritto di lavorare,di riconoscere i figli,  di assistere il compagno ammalato, di ereditarne la casa o di riceverne la pensione.Trattasi del contenuto di una Direttiva Europea.Non del programma di Belzebù. La risposta a tutti i nostri pruriti di indubbio stampo confessionale,non è nel vento come diceva quel tale. E’ nel disagio che ci procurano i loro corpi nudi, piumati, mascherati,i loro simulacri volgari.L’emarginazione e il razzismo questo sono : vivere in una eterna condizione d’inadeguatezza e di vergogna. Quel disagio, credete a me, è oro.Teniamocelo stretto.