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Tag: roma pride 2007

Piazza bella piazza ….

Piazza bella piazza ….

Alla fine, passati il magone, le amarezze e le delusioni della vigilia,la Piazza dei Diritti ha vinto la sfida dei numeri,dei contenuti e della bellezza.Non si sono contate le adesioni  e i messaggi di solidarietà e ,come è d’abitudine in queste circostanze, non sono nemmeno mancate critiche e reprimende.Un respiro di sollievo collettivo,ognuno ha ancora per la testa Piazza del Popolo sabato scorso,soprattutto ognuno ha temuto il confronto numerico con il Family day . Mentre siamo a metà strada , notizie confortanti danno piazza San Giovanni stracolma . E’ arrivato il momento di godersi la parata . Passano gli spartani Passa la realtà.La pratica quotidiana che  è andata tanto più avanti di ogni sciocca considerazione di Primati da attribuire, e a chi o a  quale Famiglia.I figli delle coppie omosessuali sfilano sul trenino colorato :Passa l’orgoglio genitoriale – gay o etero è sempre figlio mio –  sta scritto sulle loro magliette . Sono famiglie che aiutano altre famiglie a capire che non c’è niente da capire.Bisogna solo amare.E sono anche  i più appaluditi. Ma è poi così importante discutere se siano o no le loro richieste di diritti,lecite,ben esposte,se siano appropriate le loro modalità, se siano o meno accattivanti i loro gesti, se questa domanda di diritti non sottaccia  per caso una qualche volontà di diventar normali ,uscendo definitivamente, dal clichè in cui li abbiamo ricacciati? Trasgressivi a vita.E che è ? Una condanna per compiacere il nostro ordine delle cose? Ma poi di quale trasgressione parliamo? L’omosessualità è una naturale tendenza. Questa piazza non chiede approvazione, chiede il diritto di lavorare,di riconoscere i figli,  di assistere il compagno ammalato, di ereditarne la casa o di riceverne la pensione.Trattasi del contenuto di una Direttiva Europea.Non del programma di Belzebù. La risposta a tutti i nostri pruriti di indubbio stampo confessionale,non è nel vento come diceva quel tale. E’ nel disagio che ci procurano i loro corpi nudi, piumati, mascherati,i loro simulacri volgari.L’emarginazione e il razzismo questo sono : vivere in una eterna condizione d’inadeguatezza e di vergogna. Quel disagio, credete a me, è oro.Teniamocelo stretto.

No diritti No voti

No diritti No voti

E’ lo slogan più tosto del Pride, quello più difficile. E’ scritto in calce ad un volantino dell’ArciLesbica, lo distribuiscono alcune ragazzette dall’aria risoluta ma a me lo passa ripiegato un amico con un cenno – che ne pensi?, vorrebbe significare – d’implicita richiesta.Che posso dire di uno scritto appuntito sul bullismo omofobo, sulle discriminazioni, sul riconoscimento delle coppie omosessuali ? – No diritti No voti – è la logica conclusione delle speranze disilluse. Hanno ragione – cos’altro? – son io che  sento scaduta ogni  considerazione di buon senso. No diritti No vo ti. Ho paura,o forse spero,  diventi il tema del futuro. Così non rincorro le ragazzette, non le fermo – parliamone !- Le seguo con lo sguardo ,ne osservo le schiene dritte.E penso con fastidio al potere di chi sta loro contro.No diritti No voti è un ricatto contro altri ricatti .Temo di non poter essere loro utile .Siano allora quelli che hanno deluso quest’altra generazione di strafottenti con i quali è impossibile trattare, intolleranti di autorità, partiti e voti, siano loro a recuperarne la fiducia ed il consenso.Io, con le mie piazze bruciate e le mie linee di scontro, con la mia addomesticata protervia è meglio che taccia . Anche se rimarrò lì. Che altro non so fare.

Gino e l'alfetta

Gino e l'alfetta

SILVES

Vado di fretta
vado di fretta
non ho più tempo
datemi retta
Gino mi aspetta
dentro un’Alfetta
piena di muffa

Vado di corsa
vado a una festa
piena di gente
molto entusiasta
ora non posso
vado di prescia
forse ritorno
ma non è una promessa

Vado di fretta
vado di corsa
quello che serve è tutto dentro alla borsa
e per adesso mi basta

Maria sei sempre mia
sei l’unica possibile
ma di Gino io mi fido un po’ di più
lui mi conquista
e mi rilassa
Gino ha i miei stessi punti di vista
e per adesso mi basta

Ehi ehi
sono gay sono gay
non sono gay, no non sono gay
sono gay sono come vuoi
oggi sono lui
da domani poi se lo vuoi
sarò lei
sarò solo lei
mi dirai: come fai
come mai non lo sai cosa sei
sei diverso da noi
ma che vuoi, sono gay fatti miei
che disturbo ne hai
quale enorme disagio ne trai
sono gay sono gay
si sono gay
No non sono gay, ma vorrei
ma lo sai quanti geni ed eroi sono gay
non lo sai?
o non vuoi ricordare
preferisci pensare
che un gay sia una sorta di errore
una cosa immorale
o nel caso migliore
un giullare, un fenomeno da baraccone
e lo tollererai solo in quanto eccezione
e lo tollererai solo in televisione
lo chiamano gay
e tu pensi ricchione

Maria sei sempre mia
sei l’unica possibile
ma di Gino io mi fido un po’ di più
lui mi conquista
e mi rilassa
Gino ha i miei stessi punti di vista
e per adesso mi
basta