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Tag: venticinque novembre

Il lato chiaro di questa società

Il lato chiaro di questa società

La pazienza l’emo persa, essendo questo uno striscione romano, in altre città l’eventuale perdita della virtù dei forti, può essere declinata a piacimento

La violenza sulle donne non è l’esito di una devianza eccezionale, ne’ responsabilità di degenerati. E’ il lato chiaro di questa società, della sua cultura, della sua organizzazione e di politiche che, umiliandone la condizione, ricacciano le donne in casa, il luogo meno sicuro, quello in cui sono più esposte.

Ce lo hanno chiarito sabato scorso anche le studentesse dell’Onda : tra i disoccupati, le donne sono le ultime a trovare un lavoro, tra le precarie le prime a perderlo, ma staranno a casa anche quelle che non potranno più usufruire del tempo pieno per i loro figli . Le donne, pagano la crisi – slogan caro alle surfiste – più di tutti gli altri.

Riflessi

Riflessi

Imma«La piazza era nostra» dicono le organizzatrici, che sottolineano il fatto che ad essere intervistate «erano due esponenti politici che, tra le altre cose, hanno votato il pacchetto sicurezza che a noi non è mai piaciuto». Una vera e propria «prevaricazione», secondo le organizzatrici, che «non è rispettosa dello spirito stesso della manifestazione. Se poi a questo si aggiunge l’intervista su un palco dove non avrebbe dovuto salire nessuno, allora – spiegano – è comprensibile quello che è successo oggi». da Stampa.it

Tutto avrei pensato fuori che ieri pomeriggio oltre che la nostra determinazione e la nostra rabbia, avremmo dovuto esibire anche tutta la nostra Purezza di donne che non hanno bisogno di nulla : ne’ della Politica, ne’ di un patto con gli uomini, ai quali da qualche tempo stiamo  chiedendo una presa di parola, ne’ dei cronisti ai quali invece spesso rimproveriamo di ignorare o non saper raccontare la nostra storia.Così anche noi, non  potendo fare a meno di rifare il verso alle 10 100 1000 Nassiria o ai falò di bandiere, o a tutto il corredo di metafore  inutilmente violente che caratterizzano spezzoni minoritari dei cortei della sinistra da un po’ di tempo in qua, abbiamo guadagnato il nostro quarto d’ora di gloria decidendo CHI tra le donne avrebbe dovuto esserci e CHI no , CHI avrebbe potuto parlare e CHI  tacere. Infine a chi sarebbe toccata la titolarità della manifestazione e quindi le interviste e le dichiarazioni dell’ufficialità. L’Egemonia, si sa , si conquista sul campo a insulti e spintoni . Ma davvero noi pensiamo di andare lontano , interrompendo la diretta dell’unica televisione che ci ha dato spazio? Davvero crediamo che emarginare Stefania Prestigiacomo o aver dato della venduta a Barbara Pollastrini, sia una grande conquista del movimento delle donne ? C’è un solo modo per abbattere la violenza, il femminicidio, l’assalto maschile alla libertà delle donne nel mondo : diventare Soggetti Politici senza smettere mai di interrogarsi, perchè la violenza ci riguarda non solo come vittime ma come riflesso dell’altro che ha lasciato l’impronta. Ne sono state una chiara testimonianza ieri pomeriggio, i comportamenti emulativi delle modalità di gestire i rapporti politici dei maschi. Questa non è e non sarà mai la nostra Storia.

Nell’illustrazione Imma Battaglia che ha difeso la presenza di Stefania Prestigiacomo al corteo

Giovanna chi?

Giovanna chi?

sessismoPoche ore sono bastate perchè il tema della violenza sulle donne, trasversale, transnazionale e globalizzata, venisse rimosso a destra come a sinistra per lasciare spazio alla razionalità politica,ai temi alti della biopolitica, dell’immigrazione,della costituzionalità dei provvedimenti,della sicurezza  nell’era post ideologica ,della responsabilità penale individuale o delle espulsioni vere o presunte,di massa, individuali o di famiglia.Sui temi si sono pronunziati i giuristi i sociologi,gli psichiatri i sacerdoti, le camere penali ,i prefetti,i politici i giornalisti e l’immancabile Comunità Europea.Tutti invariabilmente dimentichi di Giovanna. E’ indecente la strumentalità con la quale si vogliono  legittimare i provvedimenti,le ronde e il repulisti da una parte ma è altrettanto disdicevole dall’altra ,la facilità con cui quell’omicidio scivola nelle argomentazioni di chi vuole difendere i colpevoli e si rifiuta di criminalizzarli.La questione sessuale è radicata nel razzismo come nella solidarietà.Non uno degli uomini che proclama di avere a cuore la sicurezza e il bene comune sarà credibile finchè trasferirà sui romeni (o chi per loro) un’autocoscienza che non riesce a fare su di sè.Nessun uomo che ha a cuore l’accoglienza dei rom o dei romeni sarà credibile finchè non s’interrogherà sulle violenze di cui le donne romene o rom sono vittime nelle loro case.Il ventiquattro novembre si annuncia una manifestazione di donne contro la violenza sulle donne, in occasione dell’omonima giornata internazionale (che poi è il venticinque) .Mi rifiuto (per la prima volta) di scendere in piazza o di partecipare a convegni.L’omicidio di Giovanna ad opera di un romeno per caso,chiama ad un ordine differente delle cose : quando gli uomini convocheranno la manifestazione del 25 novembre,io parteciperò alle iniziative.Prima no.