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Categoria: String of pearls

E che avrà detto mai…

E che avrà detto mai…

I potenti odiano i proletari e l’odio deve essere ricambiato, perciò bisogna restaurare l’odio di classe per contrastare l’oblìo di sè in cui la classe operaia inibita da una cultura dominata dalla  tv, è immersa.

Manco fossimo a corto di notizie in quest’inizio d’anno, tra moratorie, cappi,vendette,Stato dell’Unione (U.S.A) Stato dell’Unione (Italia) divorzi in casa,colpi d’ala e notizie catastrofiche sul clima,tra ieri e oggi le agenzie e i giornali si sono dati un gran dafare intorno all’intervento che il Maestro Sanguineti ha tenuto venerdì sera a Genova,  in occasione della conferenza stampa della lista “Unione a Sinistra” che sostiene la sua candidatura a Sindaco della città.E meno male che più o meno gli stessi concetti aveva espresso in occasione dei 91 anni di Pietro Ingrao nella Lectio Magistralis organizzata dal Centro Studi Riforma dello Stato solo che nessuno se n’era accorto, anzi, in quella circostanza aveva pure aggiunto “oggi è doveroso essere sgarbati per rendere evidente a tutti che viviamo in un mondo disumano in cui il 98% delle persone vive in condizioni di precarietà o di vera e propria miseria” (ma sgarbati non vuol dire violenti,spiegò allora Sanguineti).Dunque dov’è lo scandalo e perchè tutto questo correre ai ripari …è una citazione da Benjamin, no è una fotografia della realtà, no è una metafora.Lasciamo pure che Bondi si scandalizzi, che la Lega evochi Pol Pot e che alla CDL tutta, si scomponga un po’ il nodo alla cravatta.Questo succede quando arriva qualcuno che parla una linguaggio diverso dal consueto.Teniamocelo caro piuttosto,il Maestro Sanguineti

Lo scortato di Dio

Lo scortato di Dio

Magdi Allam, quello che, siccome il capo di Hamas in persona, gli telefona di notte,va in giro con la scorta, è molto risentito per il modo con il quale Benedetto XVI gestisce i suoi incontri interreligiosi , così dopo aver esaminato sull’avvenire del 24 settembre 2006 la composizione del parterre relativo all’ Udienza papale

Sono 22 i diplomatici dei Paesi a maggioranza musulmana che prenderanno parte all’udienza di oggi con Benedetto XVI. Ci saranno poi 16 membri della Consulta
islamica in Italia e 3 rappresentanti del Centro islamico culturale in Italia e della Lega musulmana mondiale invitati dal Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso.
Fra i Paesi rappresentati oggi all’incontro con il Pontefice anche il Pakistan, l’Indonesia, la Turchia, l’Iran e l’Iraq.

si dichiara insoddisfatto e dalle colonne del Corriere della sera pone a un Benedetto XVI, che mi piace immaginare tutt’orecchi, una serie di questioni fondamentali in ordine alla rappresentanza,all’immagine e alla gestione mediatica dell’evento.Tutte faccende che il romano pontefice ignora, compreso com’è della sua missione pastorale,infatti il Vaticano che da che mondo è mondo impartisce lezioni  su come si gestisce una relazione diplomatica , un impero economico ,una rete di banche, per finire a come s’imbastisce lo spettacolo dell’ agonia di un papa in diretta televisiva planetaria , che c’entra con Benedetto XVI? Ma Allam non demorde e attacca la solita tiritera dell’Islam senza figura religiosa unica che possa far da contrappeso a Benedetto XVI,dell’islam teocratico,dei diplomatici che non rappresentano gli ayatollah e degli ayatollah che non rappresentano i presidenti e  dei re che non sono rappresentati dalle corti islamiche, tant’è che alla fine di tutta questa analisi dell’ognun per sè, la sensazione di inutilità dell’iniziativa del pontefice (anzi di qualunque iniziativa) prevale insieme a quella di Barbarie Assoluta di un mondo che, a sentire  Allam,non potresti mai convocare a nessuna udienza,tavolo o trattativa, senza dimenticartene almeno la metà  causa  un misterioso moltiplicarsi di attribuzioni geopolicoreligiose in costante evoluzione.Come possa avvenire tutto ciò, non è dato sapere,lo sa Allam e tanto basta.Meno male che il  discorso  di Benedetto XVI, tenuto oggi, religioso e insieme politico nel senso migliore del termine, è andato in tutt’altra direzione, toccando temi unificanti cari cioè alle tribù come ai grattacieli:una bella risposta alle analisi svilenti e catastrofiche di Allam che riducono il rapporto tra culture ad una selezione di interlocutori e ad una provinciale  rivendicazione dell’orgoglio cristiano “Come italiano, musulmano laico di civiltà occidentale, considero una sconfitta il fatto stesso che oggi, per la terza volta, il Papa si senta in dovere di spiegare che non intendeva offendere l’islam, quando ha esercitato il legittimo diritto alla libertà d’espressione. Ma sarebbe una catastrofe se, in cambio del loro «perdono », venissero legittimati quali interlocutori della Chiesa in veste di «rappresentanti dell’islam», dei governi e delle organizzazioni che predicano e praticano il terrorismo, che mirano alla distruzione di Israele e all’annientamento della civiltà occidentale. Che nessuno si faccia illusioni: costoro si considereranno pienamente soddisfatti soltanto quando il Papa e i cristiani si convertiranno all’islam.

Corriere della sera del 25 settembre

Belli e morti

Belli e morti

l generalissimo Francisco Franco e Leonida Bresnev,si sa, sono sopravvissuti a se stessi, al di là di ogni decenza .Belli e morti, continuavano a essere mostrati nei telegiornali come se fossero ancora vivi onde evitare scompensi nelle masse e favorire elaborati avvicendamenti.Tant’è che ne per l’uno, ne’ per l’altro, si conoscerà mai la data effettiva del decesso, ma l’uno e l’altro,almeno quanto a prolungamenti virtuali dell’esistenza , sono destinati a scivolare nel dimenticatoio, oscurati dalla interminabile agonia di Osama Bin Laden.Ieri fuga di notizie con palleggio da spionaggio francese ai servizi segreti sauditi che lo davano per spacciato, ma mentre Chirac ordinava prevedibilmente un’inchiesta, Vladimir Putin ,lui si che se ne intende,spegneva gli entusiasmi paventando possibili manipolazioni, “Ogni fuga di notizie è mirata” ha dichiarato.Queste informazioni in realtà, rivelavano l’esistenza in vita di Bin Laden fino a un mese fa, in aperta contraddizione con la leggenda che lo voleva morto,  già da anni per un’insufficienza renale che la latitanza e l’ impossibilità di sottoporsi a dialisi,avevano impedito di curare.In realtà Bin Laden, dead or alive, occupa lo spazio virtuale continuando ad arringare le masse in video sulla cui veridicità, nell’epoca del ritocco digitale,è impossibile scommettere.E in questo spazio continuerà a predicare la Guerra Santa, ben oltre la riduzione delle sue ossa  in polvere e con la benedizione di Dick Cheney che ci ha promesso una guerra dei 50 anni contro il terrorismo.In questo ambito di moltiplicazione esistenziale,  s’inscrivono tutte le biografie, le congetture,le interpretazioni,lo studio del colore dei turbanti di Al Zawahiri ,le carte geografiche sulle possibili dislocazioni di grotte e spelonche ,le rielaborazioni di foto segnaletiche dell’ uomo, che quanto a terrorizzare ,se la batte col feroce Saladino e che è divenuto, grazie ad un battage pubblicitario non sempre autiprodotto, più famoso della Coca Cola..I maligni sostengono che in realtà l’Asse del Bene ha assoluto  bisogno del Nemico  per  realizzare il suo piano cinquantennale,dunque pochissimi hanno un vero interesse a celebrare le esequie di Bin Laden e  Osama, dalle mille vite ,c’è da esserne certi, non deluderà.

Il destino il condannato e le opere (della compagnia)

Il destino il condannato e le opere (della compagnia)

Secondo me quella migliore non è la piroetta per mostrare la nuca, il trapianto e  il golf pervenche, a braccia spalancate  “sinite parvulos” – style .E nemmeno quella dell’Italia cattolica -agli-italiani-fuori-lo-straniero e le tentazioni multiculturali annesse,buttata lì tanto per raccogliere a piene mani  tutti i sensi della carità cristiana  dei ciellini plaudenti e ringalluzziti alla sola idea della rimonta dell’Orgoglio Occidentale, e neanche la storia dell’obbligo morale alla prosecuzione del divino mandato,per il bene comune, sia chiaro.Obbligo che poi è anche investitura giussaniana che poi è anche egoismo che poi è anche volontà precisa..insomma essere Uomo del Destino, non è mica una cosa da niente e dunque sorvoliamo pure sulla storia della condanna a vita (sua e  a cascata,se così dovesse essere, pure nostra).Del resto la tensione emotiva monta ed esplode ad ogni gag, perchè c’è tra Quella Platea e Quell’Uomo, una corrente affettiva particolare ,rafforzata da un sentire comune, da un’identità di vedute :la fissazione per i “governissimi” antico tic di C.L,la teorizzazione dell’intreccio affari- politica al quale entrambi ,Compagnia delle Opere e Uomo della Provvidenza, devono le rispettive fortune , i fatturati miliardari, nel caso di CL, ottenuti attraverso  Appalti Benedetti dal Padreterno ma anche dagli Uomini  e con  gran spolvero di protezioni addirittura pontificali,Giovanni Paolo II in testa.Certo CL è un pochettino meno “smart” con quell’arietta da avanzi di sagrestia e a lui il tocco ieratico,che dire?, dona particolarmente.Massì che sono fatti l’uno per gli altri e quando avvolto dall’ondata di consensi tira fuori la più delirante : dimezzare gli uomini della Missione (1200…macchè 3000) e con quei pochi,disarmare Hezbollah,la platea,al solo pensiero di togliere la scimitarra all’Infedele,poco ci manca che si strappi le vesti