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Categoria: La fabbrica del cinema

Lei è un vero reazionario. E Lei un vero conformista

Lei è un vero reazionario. E Lei un vero conformista

Paolo

Egregio Guareschi,

Come ogni umorista che si rispetti – e io voglio rispettarla – Lei è un reazionario.Perciò so bene quale sarà la sua rabbia ,la sua rabbia reazionaria.Sarà la rabbia di chi vede il mondo cambiare,cioè sfuggirgli,perchè i reazionari sono degli ammalati.Degli spiriti senza piedi.So bene chi sarà esaltato e chi sarà umiliato nel suo film.Lei è a destra,difende le istituzioni perchè ha paura della storia.I monumenti non sono pericolosi.Tutt’al più sono brutti.E lei è insensibile alla bruttezza.Lei è insensibile alla bruttezza perciò ha scelto la mediocrità.E’ questa la ragione per cui se la rispetto come umorista,la rispetto meno come scrittore.E appunto perchè lei userà le armi della mediocrità,del qualunquismo,della demagogia e del buon senso,lei uscirà vincitore in questa polemica, lo so bene.Ma qual’è la vera vittoria,quella che fa batter le mani o quella che fa battere i cuori ? Stia bene

Pier Paolo Pasolini

E’ il 1962 . Pasolini ha appena finito di selezionare materiale d’archivio per un  film  La rabbia, un’opera che definirà giornalistica più che creativa, concepita in due parti distinte, la seconda delle quali affidata a Giovannino Guareschi. il Produttore è intenzionato a  mostrare il contrasto tra due diverse concezioni della storia e forse del mondo . L’idea della collaborazione seppure a distanza, aveva prodotto in Pasolini una serie di perplessità (ero seccato, dirà ) di natura ideologica. Guareschi non solo rappresentava quanto di più lontano si possa immaginare dalla concezione pasoliniana dell’intellettuale civile ma la sua opera era bollata,  e non a torto,  dalla critica di sinistra, come qualunquista e reazionaria. Il ripensamento di Pasolini (ma i dubbi  rimarranno, sopravvivendo al film) avviene sulla scorta di alcune riflessioni sul Bertoldo che in qualche modo aveva accompagnato la presa di coscienza antifascista di Paolo giovane, su Don Camillo –  un’opera qualunquista ma non pericolosa –  soprattutto sul fatto che Giovannino Guareschi s’era fatto il campo di concentramento e vi era rimasto per orgoglio. I due scrittori non entrarono mai  in contatto ma a fine lavorazione, Pasolini, dopo aver visto il materiale curato da Guareschi,ritirò la firma (che poi ripristinò) indignato :  Se Eichmann potesse risorgere dalla tomba e fare un film.Farebbe un film del genere.Fare collaborare due culture opposte talvolta è possibile. Ma forse è impossibile  mettere insieme senza collisioni, due versioni incompatibili dell’essere conservatori. La lettera di Pasolini a Guareschi cui fece seguito una pronta risposta dell’interessato, fa parte di un’operazione pubblicitaria per promuovere il film (che fu un fiasco).Un fittizio carteggio nella speranza che si scatenasse una Polemica più ampia e che entrambi i contendenti utilizzarono per marcare le distanze.Il film è stato di recente restaurato e presentato alla festa del Cinema di Roma nell’ambito di una giornata di Omaggio tributato a Pasolini. Ma al di là di ogni altra considerazione, è invece interessante osservare come l’uso del termine conservatore con il quale Pasolini definisce la propria impostazione, introduca ad una polemica di attualità giocata proprio sul conservatorismo di sinistra contrapposto al neoliberismo, sempre di sinistra, ma di recente acquisizione. La risposta di Guareschi non servì a risollevare le sorti del film che fu subito ritirato dalle sale visto lo scarso interesse del pubblico.Troppo presto per apprezzare lo stile, oggi molto in auge, di raccontare la storia utilizzando veri filmati d’epoca, con voce narrante a commentare le immagini o viceversa con immagini che fanno da contrappunto al racconto. ( in questo caso le voci erano quelle di Renato Guttuso e Giorgio Bassani). Qui la scheda del film scritta da Pasolini e pubblicata da Vie Nuove nel settembre 1962.

Egregio Pasolini,

Io borghese di destra,vedendo un negro scannare un bianco,dico “Povero bianco”.Lei dice invece “Povero negro”.E , per questa mia solidarietà di bianco alla razza bianca,Lei mi accusa di razzismo.Questo perchè Lei è un borghese di sinistra e,come tale,conformista.Le dittature non tollerano l’umorismo di cui hanno paura e,sulla soglia del tetro e sconfinato Impero Comunista ,la storia ha scritto col sangue dei milioni di assassinati : “Qui è proibito ridere”.E’ logico perciò che l’umorista Guareschi venga giudicato dal marxista Pasolini come fu giudicato da altri conformisti nel 1943 : Un sovversivo da isolare..Siamo su opposti rive,mentre la sua Rabbia risulterà in regola con il conformismo e con tutti gli ismi di moda,la mia sarà quella di chi è rimasto ciò che era trent’anni fa : un uomo qualunque pronto a battersi sempre contro il conformismo anche a costo di rompersi la testa,un uomo che difende il mondo dello spirito insidiato dal mondo ateo del materialismo e perciò non dimentica la Logica , la Storia, il Buon Senso ed è nemico di coloro che vorrebbero arare la terra dove giacciono le ossa dei nostri Morti.Non potendoLe dire “arrivederci" perchè le nostre strade vanno in direzione opposta,la prego di gradire i distinti saluti di

Giovannino Guareschi.

Altre visioni (questi sono i miei gioielli)

Altre visioni (questi sono i miei gioielli)

Grifi

Se c’è stato un pregio di questa tanto chiacchierata Festa del Cinema, è stato quello di avere offerto spazio e  copertura mediatica a film, a torto, ritenuti  minori . Non è poco se si  pensa a quanto sia difficile per il pubblico anche solo conoscere un ‘opera emarginata dalla critica o dal  circuito distributivo ufficiale .I festival, le mostre, le feste del cinema sono occasioni imperdibili per colmare questo vuoto.Roma sotto questo aspetto ha svolto dignitosamente il proprio compito coinvolgendo nel progetto non solo gli schermi dell’Auditorium ma anche quelli delle sale tradizionalmente legate a programmazioni di qualità. Secondo la critica faziosa o con la puzza sotto al naso, l’impegno non è stato sufficiente e (semplifico )  la Festa è risultata troppo commerciale e senz’anima. Non so di che anima si parli , io so che quella del cinema non è una sola e che abbiamo imparato, nel tempo, a rinvenire cuore, cervello e impegno anche in film  ingiustamente catalogati come prodotti nati per far felice il box office, come pure è capitato di vivere in sala, esperienze raggelanti procurateci da maestri universalmente riconosciuti o da prodotti di nessun pregio spacciati per avanguardia.  – Nanni, per cortesia, mettiti seduto che non mi fai vedere il film – disse Dino Risi a Nanni Moretti che durante una proiezione a Venezia, non la finiva più di polemizzare sbracciandosi. Ecco qui. Fateci vedere i film. Qui di seguito sono le Opere della sezione Extra altre visioni che più mi sono piaciute. Cinquanta ore di proiezione, complessivamente,  che non sono state tutta la mia Festa del Cinema ma una buona parte di sicuro .E in rassegna ce ne erano almeno il doppio,quando nemmeno il tempo basta e per vedere tutto ci vorrebbero due vite.Si comincia con il cuore :

A – Alberto Grifi  La Fondazione Cinema per Roma gli aveva provvidenzialmente consegnato il premio speciale Festa del Cinema poco prima che  ci lasciasse. La sezione Extra ha presentato alla festa  In viaggio con Patrizia opera  costruita negli anni  come dire work in progress e rimasta incompiuta.

A – Auschwitz 2006 – Il reportage del viaggio sui luoghi dello sterminio che annualmente il Comune di Roma organizza per gruppi di studenti accompagnati dai sopravvissuti romani.Straordinarie testimonianze e prezioso materiale di repertorio girato e assemblato da Saverio Costanzo.Prodotto dall’istituto Luce (così Gasparri si cheta)  

C – La cravate – Uno Jodorowsky d’annata (1953) e d’esordio che saccheggia Thomas Mann per raccontare la vicenda di una donna che si guadagna da vivere commerciando in teste umane.

C- Cuban memories – Cinque  documentari di Gianni Minà  di cui tre interviste a Fidel Castro :   una sulla Rivoluzione, la seconda sul Che  e la terza sul comunismo.  Gli altri due sulla visita di Giovanni Paolo II a Cuba  e un ultimo sulla resistenza in Chapas

D – Donne assassine di Herbert Simone Paragnani.Dal regista della prima serie dei Cesaroni , l’epilogo drammatico e inatteso di un rapporto d’amicizia che pian piano è scivolato dalla gelosia all’amore lesbico.Bravissime Donatella Finocchiaro e Sabrina Impacciatore.

F – Forbidden Lie$ – di Anna Broinowski .Chi è davvero Norma Khouri autrice del libro Forbidden Love , un best seller sull’uccisione di una donna per mano del padre e del fratello avvenuta in un paese arabo?Esule Giordana perseguitata da estremisti islamici o truffatrice senza scrupoli? Madre amorevole o moglie fedifraga?Un’indagine giornalistica rivela ilmistero…

Le Franc tireur – Intervista a Clint Eastwood ( è lui il franco tiratore ) di Michael Henry Wilson regista specializzato in documentari sul cinema.Dagli esordi agli ultimi riconoscimenti,il percorso artistico di Eastwood che ha avuto la capacità d’imprimere al proprio lavoro uno stile personalissimo.

I – In prison my whole life di Marc Evans. Mumia Abul Jamal ex membro delle Black Panthers si professa innocente ma è condannato a morte nel 1982 per il presunto assassinio di un agente di polizia,da allora attende che sia eseguita la sentenza.Le riflessioni di un giovane ventiquattrenne inglese nato lo stesso giorno in cui fu compiuto il delitto 

N – Namibia : The struggle for liberation di Charles Burnett . La storia di Sam Nuioma primo presidente della Namibia che ha combattuto tutta la vita per l’indipendenza  del suo paese oppresso da governo sudafricano.Sessant’anni di storia africana raccontata da un personaggio fuori dal comune.Primo film prodotto in Namibia.Un bell’esordio e una scommessa per il cinema africano.

N – Natural Born Star – di Ewen Benestadt Il Percorso umano e artistico di Fred Robsahm che nel 1967 sbarca in Italia per fare l’attore.Il successo e la vita sembrano sorridergli finchè una crociera nel Mediterraneo non travolge completamente la sua esistenza. 

N –  New Home movies from the lower 9th ward di Johnathan Demme.L’uragano Katrina spazza via tutto ma si accanisce particolarmente sulle fragili case dei quartieri poveri.Come Il Lower 9th ward.A che punto è la ricostruzione ? L’America cerca di nascondere la reale situazione di quelle persone che dopo aver perso tutto cercano di ricominciare una vita normale.

N – Niente è come sembra. Di Franco Battiato.Le domande esistenziali sulle quali  un gruppo di amici vicendevolmente si interroga.Spettacolarizzazione,vacuità,possesso.Alla ricerca di una spiritualità che anche più urgente di quanto non lo fosse in passato.

P – Parole Sante di Ascanio Celestini. I precari di una grossa compagni telefonica taccontati da Ascanio Celestini.La loro lotta ma soprattutto l’occulto isolamento da sindacati,politica,partiti,società.

P – Le pere di Adamo  di Guido Chiesa. Le nuvole cambiano in continuazione e anche quando creano guai sono necessarie alla vita. Allo stesso modo i movimenti sociali sono la risposta alle energie bloccate della società . Luca mercalli il metereologo,un adolescente scozzese genio della matematica e quattro precari ,sono i protagonisti di quest’allegoria rivelatrice che lega le perturbazioni meteorologiche e il senso di chi vive su questo pianeta.

T – Taxi to the dark side  di Alex Gibney L’omicidio avvenuto nella base militare americana di Bagram, di Dilawar,un tassista afghano.Un thriller politico sulla strategia che ha portato agli abusi nelle carcere irachene e di Guantanamo

T – Trans liberanti aka Cuori in catene – di Maurizio Iannelli e Marco Penso . Nel carcere maschile di Rebibbia all’interno della sezione che ospita transessuali,s’intrecciano le storie,gli amori di tre detenute.Tra loro c’è anche Angelo, un gay spesso in conflitto con i trans

Z – Zero  Inchiesta sull’11 settembre . Di Franco Fracassi e Francesco Trento Provocatoria ricognizione sui possibili motivi che hanno ridotto la più potente difesa aerea del mondo all’impotenza rispetto all’evento che ha cambiato il mondo e il modo di rappresentarlo.

Festa del cinema Taxi

Scelte coraggiose

Scelte coraggiose

A Roma vincono le scelte coraggiose , le storie  controcorrente e molto on the road, tratte da buoni libri : una ragazzina Juno, che decide di accettare una gravidanza inattesa con la leggerezza di una sedicenne determinata ad affrontare qualsiasi prevedibile e imprevedibile traversia e Sean Penn  che con il suo quarto intenso ed accorato lungometraggio, Into the wild, racconta la storia vera di un giovane agiato , Christopher Mc Candless,  che abbandona i genitori, si libera di tutto, dai quattrini all’automobile – abbandonata senza rimpianti in Arizona –  per intraprendere un viaggio che dalla Virginia  lo condurrà in autostop o su treni merci, in Sud Dakota, Oregon, Utah, Washington, Messico. Per un motivo semplice : perchè nessuna meta & è troppo lontana e troppo fuori mano. Un’odissea libera e tragica raccontata nel suo diario e inframmezzata dalle sue letture preferite :  Tolstoj,Thoreau,London.Morirà ventiseinne in Alaska, l’ultima frontiera, separata dal resto del mondo civile dalla piena di un fiume.

Juno è tratto dall’omonimo libro di Diablo Cody inafferrabile icona della letteratura giovanile americana.Regia di Jason Reitman interprete l’arrembante Ellen Page.Una forza della natura.Come si dice sempre in questi casi.

Into the wild è tratto dall’omonimo libro di Jon Krakauer.Regia di Sean Penn interpreti Emile Hirsh e William Hurt.

Across the universe (gioventù,botte e musica)

Across the universe (gioventù,botte e musica)

Festa del cinema17

La storia di due giovani amanti in viaggio dall’innocenza  prebellica al radicalismo hippie dei 60th e 70 th, è raccontata da trentatrè canzoni dei Beatles reinventate per l’occasione e interpretate rigorosamente live dagli stessi attori. Il risultato è un Musical girato con i ritmi e gli stili   della clip in una felicissima e prodigiosa contaminazione di generi, tra teatralità, surrealismo e fantasia ma anche live action pittura e animazione tridimensionale. La regista Julie Taymor mette in scena danze nelle strade di Manhattan e trasforma ogni giorno in un’ imprevedibile avventura tra le università del Massachussetts, Princeton Ohio, la Statua della Libertà e il Lower East Side di New York.Tra i camei quello di Bono  nei panni dello psichedelico Dr Robert che canta I am the walrus , Joe Cocker con Come together – mentre la possente voce di Diana Fuchs rimanda a quella di Janis Joplin.Una storia che tra manganellate e sesso,azioni nella jungla e amicizie profonde, ripercorre un po’ della storia degli Stati Uniti e si risolve nel final cut – autentico colpo di genio – esito di liti al fulmicotone tra la regista e la Revolution Studios , la pace è costata un felice compromesso che è molto piaciuto a Paul Mc Cartney.

Across the Universe è un film a colori di genere musicale, romantico della durata di 133 min. diretto da Julie Taymor e interpretato da Jim SturgessEvan Rachel WoodJoe AndersonEddie Izzard,Spencer LiffBonoT.V. CarpioNicholas LumleyMichael Ryan,Angela Mounsey.
Prodotto nel 2007 in USA e distribuito in Italia da Sony Pictures 

Across