I guerrieri della notte
Il piatto forte del programma è l’ultras catanese con il cappuccio della felpa d’ordinanza calato fino coprire mezzo volto .La camera lo inquadra prima di tre quarti poi di spalle, ne protegge l’anonimato. Di fronte, un inviato che per incoraggiarne invece le rivelazioni, ammicca,insinua,a tratti finanche sorride,poco ci manca che non gli dia di gomito.Nel corso dell’intervista l’incappucciato avrà modo di esprimersi liberamente, con il linguaggio tipico da malavita organizzata,racconterà a modo suo la dinamica dei fatti ,dirà fatalisticamente "capita", commentando l’accaduto (che poi è un omicidio) approfitterà per condannare comunque il comportamento delle forze dell’ordine in tali circostanze e imbeccato dal giornalista, definirà "codice d’onore" la rete di complicità con la quale i teppisti da stadio si offrono l’un l’altro sostegno e copertura attraverso il silenzio (che poi sarebbe Favoreggiamento).Il "servizio" è all’interno di un contenitore sportivo più vasto,che comprende un dibattito in studio ed è stato intitolato dagli autori " I Guerrieri della notte" .Quando, finita l’intervista,il magistrato titolare dell’inchiesta chiamerà al telefono il Conduttore per indignarsi, gli verrà opposta la solita cavatina risentita sulla libertà d’informazione.In un programma dove con tutta la retorica del caso, si sono messi sul piatto i Valori dello Sport (ma si è contrari a sospendere il campionato) e si cantilena di far "tornare le famiglie allo stadio" ci si sarebbe aspettato una modalità più sobria,un cenno di disapprovazione,il bel gesto di rinunzia al Sensazionale, al pezzo di "colore" e ciò, già che si parla d’Informazione, a tutto vantaggio della Concretezza o quantomeno di un racconto coerente. Finchè i messaggi saranno così contraddittori, sarà inutile pensare a misure eccezionali,a porte chiuse e a divieti di trasferta.Inutile investire energie per governare un fenomeno che poi viene spettacolarizzato e in qualche maniera proposto all’attenzione dei telespettatori con toni epici e compiaciuti.Mentre scorrevano i titoli di coda sul dibattito che ancora spaziava dal calcio inglese,alle leggi speciali, alla proposizione di valori positivi, l’unica voce "stonata" è risultata essere quella del magistrato.E probabilmente lo era.