Avvitati
Il colpo riesce a metà e sulle prime pagine la notizia del Miracolo di Lampedusa deve battersela con quella della Prescrizione Breve, un po’ per i metodi con i quali si è inteso stravolgere l’ordine del giorno, ma soprattutto per l’ improvvida decisione di La Russa di sfidare i manifestanti fuori Montecitorio e successivamente di vantarsene in Aula con le conseguenze che sappiamo.
Oggi non è andata meglio e dopo una seduta in cui gli esponenti del PDL hanno continuato a dare il peggio di sé al punto che non è stato possibile ottenere nemmeno l’approvazione – il colmo – del Verbale della seduta di ieri, la Prescrizione Breve slitta a martedì, quinto posto all’ordine del del giorno. Cioè dopo il conflitto di attribuzione.
Il combinato disposto di furbizie, ricatti ed irregolarità comincia a dare i suoi risultati e mentre si affastellano le ricadute di comportamenti istituzionalmente scorretti, l’avvitamento è inevitabile. La politica non può essere questo,soprattutto se diventasse davvero questo, sarebbe impossibile persino adempiere agli atti dovuti. Non è un paradosso.
Non è un caso che il tanto sventolato reato di clandestinità che doveva garantire sicurezza ai cittadini, oggi mostri tutti i suoi limiti nella gestione degli sbarchi, che le politiche fondate sull’ossessione securitaria di questi ultimi anni giochino un ruolo non indifferente nel rifiuto delle regioni ad accogliere parte dei migranti ed infine che la nostra scarsa credibilità internazionale ostacoli la formulazione di accordi persino con la Tunisia.
Così Lampedusa non è un problema solo per eccezionalità dell’evento o per carenze organizzative ma diventa una delle tante occasioni in cui si dimostra come il legislatore al servizio non della collettività, ma della propaganda o dell’interesse particolare unitamente al malgoverno,all’indifferenza e all’approssimazione, producano disastri. Oggi qui, domani a Manduria e dopodomani a Pisa. Poiché il piano organizzativo ancora è assente, mentre l’arroganza di voler fare di tutto un’opportunità per confortare un consenso in piena crisi, è in costante aumento.
Qualcosa ogni tanto va storta pure ai Grandi Comunicatori e così l’investimento – case & pescherecci – che avrebbe dovuto segnare il ritorno di Berlusconi sulla scena e distrarre l’attenzione da quanto si stava verificando in Parlamento, almeno al momento, si è rivelato meno remunerativo del previsto. Non gli resta che ritentare, magari col casinò o col campo da golf.