Studenti

Studenti

L’anno comincia con un ‘ Intuizione Forte alla testa del corteo. Voi soli nella zona rossa. Noi liberi nella città. Quindi con la capacità tutta politica di tirare via dal pantano – violenza si, no, forse – dove era stato ricacciato, un dibattito sulla Riforma dell’Università, sul  Diritto allo Studio, sul Futuro.



Non sempre il sogno di cambiare le cose genera un Progetto, non sempre, i  Dreamers ne hanno sentito la reale esigenza. In questo particolare momento però, credo che non ci sia via di scampo :  o le Idee producono un  Fare Politico o non rimangono in piedi più nemmeno come Idee.



E non si tratta solo di vincere o perdere quella o questa particolare battaglia, si tratta di esserci come interlocutori attivi, soggetti politici  di un processo. Questo gli studenti devono averlo capito assai bene quando, chiedendo di essere ricevuti dal Capo dello Stato, hanno portato con sè obiezioni e punti di criticità sulla riforma, gli stessi a cui lavorano da mesi. Come si è poi visto, non è stato inutile quell’incontro.



Quindi con gli studenti che abbiamo chiamato ragazzi e poi anche figli, ai quali abbiamo destinato, lettere, articoli, post e raccomandazioni con quel tanto di paternalismo che un po’ sa di sconfitta, un altro po’ di muffa e un altro po’ d’  indebita appropriazione di altrui energie, istanze, entusiasmi, cominciamo l’anno. Il tag avviato due anni fa, prosegue anche qui. Con stima inalterata.

La foto è stata scattata da Lunpar Lala85 ( ed è bellissima)

3 pensieri riguardo “Studenti

  1. Speriamo che nel corso di questo nuovo anno gli studenti sappiano continuare la loro protesta per un Paese migliore, che sappia valorizzare le potenzialità dei giovani!

  2. Di loro, un paio d’anni fa, avevo apprezzato la capacità di gestire il rapporto con le forze dell’ordine, garantendo ogni volta sicurezza a cortei piccoli e grandi nei momenti più delicati delle sortite improvvise e non concordate dall’Università.Poi il momento chiave : il mega gruppo di studio sulla Riforma sui piazzali del Rettorato.Un lavoro collettivo condotto con grande serietà.
    In quel caso li ho stimati.
    Una simile volontà di cercare la soluzione, di costruire, di volere il dialogo, meritava ben altra risposta da parte delle Istituzioni che invece li hanno sempre e solo insultati.
    Ci ha pensato il Presidente stavolta.Come meglio non avrebbe potuto.

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