Un'altra scienza

Un'altra scienza

Naturalmente solo gli scienziati e i tecnici  sono davvero in grado si valutare l’ attendibilità della ricerca predittiva sul radon. Tuttavia, dopo la catastrofe che alcuni vorrebbero annunciata, non si può fare a meno di considerare una previsione sul sisma che più volte sbaglia il giorno e l’epicentro, come una non – previsione. Senza pensare al danno che involontariamente si arreca a questo tipo d’indagine, comunque scientifica –  pubblicizzandone gl’insuccessi e dunque via via abbassando quel livello di credibilità necessario al prosieguo dei finanziamenti –  si preferisce ogni volta coltivare l’idea dell’establishment crudele e dello scienziato buono, piuttosto che concentrare l’attenzione su acclarate cognizioni  scientifiche di contrasto,  pertanto su vere responsabilità.

Al Disastro che in pochi secondi spazza via tutto generando smarrimento, dolore e senso d’impotenza, non può essere sacrificato neppure un briciolo di raziocinio. Il Profeta Inascoltato segue l’iconografia della tragedia al pari delle squadre di soccorso, degli sciacalli colti sul fatto, dei ministri a ispezionare i campi profughi, delle rovine cosparse di cosidetti oggetti quotidiani.

Il paese emotivamente instabile preferisce correre dietro alle leggende piuttosto che soffermarsi a riflettere sul fatto che l’unico modo per arginare la catastrofe è seguire Regole che attengono ad un’altra scienza : quella delle Costruzioni. Inutile ricordare che nel paese delle superfetazioni e delle verande abusive, le norme antisismiche vengono puntualmente disattese. Anche negli edifici pubblici.

Passata la buriana, cioè tra breve, torneranno a raccontarci che seguire le regole comporta perdita di tempo e danno per l’economia o che possono  essere condonate  indistinte sopraelevazioni di interi piani realizzati senza minimamente porsi il problema di tenuta delle fondamenta. E che piuttosto che agevolare il lavoro degli Uffici Tecnici magari incrementando l’organico di qualche unità, è meglio sfoltire la materia e tagliare sui controlli.

Più che di antidoti emotivi ci sarebbe bisogno di guardare in faccia la realtà, laddove è dimostrato che la massima parte delle nostre disfunzioni – eufemismo, nel momento in cui si parla di vera qualità della vita e di morti per niente – è data dalla nostra cronica mancanza di senso civico e di classi dirigenti che per mantenersi in vita ne assecondano pervicacemente la china.

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