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Riabilitiamo (gente di Roma)

Riabilitiamo (gente di Roma)

flora

Essendo nella mia città, non so nulla dell’ospitalità (notturna) dell’Hotel Flora.Posso solo dire ogni bene  del roof garden, fiorito ma senza eccessi (nella foto) e della bellissima vista, nonchè del ristorante che in onore a Fellini si chiama Cabiria.Chi ricorda il film potrà fare, con quanto accaduto, associazioni assai più divertenti ironiche e creative di quelle che ho letto e sentito in questi giorni sulle donne di Roma e sul loro rapporto, diciamo con il potere.Rapporto che nei secoli  è stato educato sotto le migliori teocrazie al mondo (altro che Palazzi) e che ha fatto di noi quel che siamo ..indifferenti strafottenti e pigre. O ironiche come diceva quello ..le ironiche signore romane che danno cene sulle terrazze.(e che escludono certi onorevoli provincialotti e volgaroni)

Anch' io avrei sognato

Anch' io avrei sognato

unipolRiuscendo,l’operazione condotta da  Unipol per l’acquisizione di  BNL, avrebbe garantito risorse al sistema cooperativo,un insieme fatto di realtà economiche  spesso sottoposte a ricatti governativi e bancari.Nessuno ha mai avuto da ridire sulla pletora di banche popolari targate ex DC che oggi annoverano al proprio interno anche la destra.Sull’operazione che avrebbe  creato un polo bancario assicurativo di tutto rispetto, rompendo monopoli e accerchiamenti,invece si è sparato a zero con lo stesso spirito con cui  Tremonti e Berlusconi avevano posto al centro delle loro attenzioni le cooperative.Consorte ha sbagliato metodo e frequentato cattive compagnie mostrando ancor di più  il fianco ai fucili spianati ma quell’operazione era valida.Ogni tanto fate sognare anche noi e oltre che sguazzare nei pettegolezzi,raccontateci fino in fondo,le cose come stanno.E già che non potete proprio fare a meno di sprofferire trascrizioni telefoniche,due paroline proprio due, di commento su Fiorani che ringrazia Berlusconi per l’appoggio ricevuto nella scalata dell’Antonveneta, non farebbero male alla libbbbertà d’informazzzione.A dirla col poeta, quella, non era precisamente roba fatta dello stesso materiale di cui son fatti i sogni.

Il cuore di Roma rifiuta la guerra

Il cuore di Roma rifiuta la guerra

Santa maria in trastevere

Stamane la polizia già ha proceduto alla schedatura degli abitanti dei palazzi di Trastevere dislocati lungo il percorso del corteo presidenziale.I trasteverini hanno una storica vocazione pacifista.Bush non è pertanto gradito ospite nel nostro quartiere.Qualcuno di noi sarà già impegnato ad impedire disordini durante il corteo di protesta che si terrà a Roma sabato.Contemporaneamente diremo a Bush cosa pensiamo delle politiche imperiali, esponendo le bandiere della pace alle finestre.Il cuore di Roma rifiuta la guerra è il nostro slogan e il nostro stile di vita.

Un'oscura marmaglia

Un'oscura marmaglia

frammento

Il post su Coda di Lupo me lo ha suggerito il ritrovamento di questa scritta, il contenuto della quale,conoscevo / conosco a memoria.Impressa sui muri della Sapienza,comparve qualche mese prima della fine.Non c’è il  trionfalismo ne’ l’allegria dei primi momenti e un vago sentore di fallimento – forse tra qualche giorno ce ne andremo –  si avverte evidenziando uno dei molti errori : l’aver accettato lo scontro ma l’essersi  lasciati imporre via via il terreno, per assenza di strategia.L’ultima frase è incompleta,s’intravedono infatti i punti di sospensione…..chi c’era può completare il concetto.

(a chi ci ha creduto e non c’è più)

L'aria che tirava

L'aria che tirava

adriano sofri450588119_f821c3b073

Se Lotta Continua fosse stata quel che dichiara oggi Cossiga e cioè una banda di ragazzini il cui leader era Sofri e il cui servizio d’ordine era guidato dall’attuale sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi, proveniente dal circolo dell’Azione cattolica di cui io ero presidente a Sassari. Come si può pensare che gli eredi di Mario Scelba si affidassero, addirittura per commettere un omicidio, a gente che al massimo avrà compiuto qualche esproprio proletario?  non tornerebbero i conti con l’imponenza della macchina repressiva che l’allora Ministro dell’Interno scatenava indifferentemente contro i militanti e i dirigenti  di LC  e quelli di altre formazioni.L’assassinio di Francesco Lorusso non è che uno dei tanti esempi.Le dichiarazioni di Adriano Sofri, possono far cadere dalle nuvole solo le anime belle e quelli che non c’erano .A tal proposito le parole di Gerardo D’Ambrosio,già titolare dell’inchiesta sulla morte di Pinelli (che si concluse con lo scagionamento del commissario Calabresi) offrono un quadro esauriente sul ruolo degli apparati di sicurezza all’epoca dei fatti cui si riferisce Sofri .Ovviamente la responsabilità della rivelazione è tutta di Sofri. Ma certamente l’ufficio di D’Amato si muoveva in modo spregiudicato e occultò le prove concernenti diversi attentati. I suoi uomini filtravano i risultati delle indagini di polizia e facevano arrivare ai magistrati solo quello che volevano Che abbiano tentato di influenzare e manipolare l’estrema sinistra, come avevano fatto con l’estrema destra, non mi sorprenderebbe affatto.Nulla si sa della proposta in questione, ne’ la tardiva rivelazione può essere addotta come indizio di poca credibilità, data la complessa vicenda giudiziaria che lo ha visto protagonista negli ultimi anni e il fatto  che comunque  i riscontri oggettivi  tempestivamente prodotti – foto e testimonianze -circa l’uccisione di Giorgiana Masi,non hanno portato ad alcuna acquisizione in termini di verità.Tuttavia Adriano Sofri per l’onestà intellettuale che lo contraddistingue,farebbe bene a charire quanto affermato, poichè l’intera vicenda,di tutto ha bisogno meno che di ambiguità e di silenzi.