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Categoria: La fabbrica del cinema

Bobby,il meglio di Hollywood

Bobby,il meglio di Hollywood

Il meglio di Hollywood – Helen Hunt,Demi Moore,Antony Hopkins,Harry Belafonte, Eliah Wood, Sharon Stone, Emilio e Sheen Estevez – a paga sindacale ( non bassissima ma certo, niente a che vedere con  i cachet ai quali ognuno di loro è abituato) per ricostruire, non la vicenda dell’assassinio di Robert Kennedy ma ,attraverso venti storie che da quella tragedia furono influenzate, lo spirito del tempo e particolarmente la speranza in un mondo migliore da cui quel tempo era  così profondamente segnato

Un progetto importante, ambizioso,  costato anni,un lavoro complesso nei contenuti e nel messaggio, strutturato  su consultazioni di materiale d’archivio,Bobby rappresenta l’occasione perduta, per il ragazzino nero che dopo la morte del reverendo King vede in Kennedy,l’unica speranza, per il ragazzo che sposa la sconosciuta per evitare il Viet nam ma anche per la ragazza venuta dall’ Ohio col sogno di diventare una star o per il cameriere che preferirebbe vedere una partita dei Dodgers piuttosto che subire turni massacranti.

Da quel 5 giugno siamo diventati sempre più  cinici e rassegnati e credo sia questo uno dei motivi per i motivi per cui ci troviamo a questo punto.Ed è veramente straziante” Estevez Sheen,il regista  sostiene che la data dell’assassinio di Robert Kennedy è importante per capire,un’occasione per chi non c’era e per chi se lo è dimenticato di scoprire lo spirito di un tempo lontanissimo che potrebbe tornare.Montaggio sorprendente.Sharon Stone stellare.Precisissima ricostruzione d’epoca attraverso costumi,scenografie e finanche fotografia.

Self-cinema (adopt a movie)

Self-cinema (adopt a movie)

Lo scopo è quello d’incoraggiare i distributori sempre più titubanti, l’idea quella promuovere film di qualità che per ragioni di mercato,difficilmente sarebbero proiettati nelle sale.Per questo, un gruppo di romani ha dato vita ad un’interessante iniziativa – Self-cinema –  che attraverso il meccanismo della prevendita rassicura gli esercenti garantendo alla pellicola una settimana di permanenza nelle sale.Si sceglie un film e lo si prenota presso alcune librerie,sei euro costa il biglietto e la raccolta continua fino al raggiungimento della cifra occorrente.Il primo film, l’Estate di mio fratello è di un giovane cineasta, Pietro Reggiani pluripremiato da numerose giurie di qualità in vari festival tra i quali anche quello di Tribeca ed è la storia delle fantasie di un bambino al quale è stata annunciata la nascita del fratellino.

Le librerie e i punti vendita  che partecipano all’iniziativa sono qui.Il resto,progetto,adesioni e schede film, compresa l’iscrizione alla newsletter  nel ricchissimo sito di Self-cinema

Bloggare stanca ( a dull boy)

Bloggare stanca ( a dull boy)

Non il coltellaccio da cucina con il quale Jack,rincorre sua moglie,non il giardino labirintico,non l’Overloock Hotel affollato di orribili proiezioni e reminescenze.Il dramma di Jack è tutto in quella macchina da scrivere e nel ripetersi ossessivo della stessa frase : Molto lavoro e poco divertimento fanno di Jack un malaccorto.Solitudine e alienazione, in luogo del romanzo che tutti credevano stesse scrivendo.

La sostanza di fare cinema

La sostanza di fare cinema


Marco Bellocchio dice che Sorelle è un film dilettantesco, nel senso che è stato fatto per diletto,non c’erano finanziamenti,tutti hanno lavorato gratis,la leggerezza democratica della macchina digitale ha garantito un gusto morbidamente scanzonato e l’assoluto piacere del cinema.Il cast è fatto dalla famiglia del regista : Elena e Piergiorgio che sono i figli,le sorella Maria Luisa e Letizia,Gianni Schicchi amico di famiglia da sempre,poi ci sono gli attori Donatella Finocchiaro,protagonista del Regista di matrimoni  e i luoghi.Bobbio dove Bellocchio ha passato la sua infanzia,la casa di famiglia con le stanze del suo cinema   I Pugni in tasca,dichiaratamente  ma in quella sala da pranzo apparecchiata per l’immutabile rito del pranzo c’è anche uno scorcio d’inquadratura dei pranzi della casa del Regista di matrimoni che s’intravedono nello sfumare tra il viso offuscato di Piergiorgio Bellocchio e quello in rabbioso bianco e nero di Lou Castel.Poi “fare cinema” la scuola estiva che da vent’anni Marco Bellocchio dirige sempre a Bobbio,venti studenti che incontrano professionisti,immaginano,scrivono,girano.Sorelle può considerarsi uno di questi esercizi.Non è un documentario però ne’ un film in cui si racconta la famiglia del regista o il lavoro di didattica.la realtà è punto di partenza in una tensione  sospesa di vissuto e film,un gioco di specchi dentro l’immaginario che commuove,diverte volteggia toccando nel profondo la sostanza stessa del fare cinema.Tre episodi che scaturiscono da uno stesso spunto narrativo,due fratelli sara aspirante attrice che nei primi due è assenza voce lontana al telefono,Piergiorgio ragazzo inquieto e Elena la figlia di Sara cresciuta dalle zie in quella piccola cittadina tra catechismo,preghiere,visite al cimitero e tavole apparecchiate o da apparecchiare.Gianni Schicchi che alle donne amministra il patrimonio e risolve i problemi della cappella al cimitero e le zie che conservano l’abito di nozze della madre,sognando il matrimonio dei nipoti e Sara che dice alla figlia “ci si sposa quando non si è più innamorati” mentre la bimba parla alla madre di cresima e catechismo.Eccolo lì il cinema di Bellocchio.Sorelle è come un puzzle di frammenti lucidi le cui combinazioni possono mutare ad ogni sguardo, Piergiorgio Elena le zie,Gianni Schicchi il documento di finzione con i veri nomi,nei veri luoghi.indizi sparsi tra le citazioni doppie e triple come i volti di donna che si sovrappongono a quelli di Donatella Finocchiaro,Paola Pitagora,Pamela Villoresi,la Nina del gabbiano di Cecov-Bellocchio.ma anche la noia il sogno,la fuga da quella provincia: “sono destinato a tornare qui forse aprendo un Hotel” dice il cinico Piergiorgio alla sorella scappata a Milano anche lei inseguendo fantasie di felicità e successo.Ritorni e partenze,la casa che resta sempre lì,i due ragazzi che vanno e vengono,la bimba che corre verso l’adolescenza stando ferma nello stesso luogo..Il movimento del cinema della poetica (politica) di un cineasta,restare se stessi col cambiamento necesario ad esprimere urgenza,vitalità.Come accade a marco bellocchio questa scatola delle meraviglie che è Sorelle ci porta con grazia raffinata dentro al suo cinema e al tempo stesso libera qualcosa che è sempre diverso che spiazza e sorprende la rete dei rimandi a ogni fotogramma,aprendo diverse prospettive,orizzonti inediti ,non si tratta solo di citazioni ma lampi dentro una macchina complessa,in continua trasformazione.Ed è appunto la voglia di sperimentare condividendo insieme ad altri il suo cinema, nell’attimo stesso del divenire da narrazione a messinscena,laddove realtà e fiction s’ispirano reciprocamente.Lo sguardo che sentiamo osservare i due figli zio e nipote,giocare, ridere assolutamente costruito,un precipitato di verità.

SORELLE  è un film di Marco Bellocchio prodotto dal Comune di Bobbio.Cast : Piergiorgio Bellocchio, Elena Bellocchio, Mariuccia Bellocchio, Letizia Bellocchio