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Categoria: Élysée

Douce France

Douce France

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La seconda buona notizia è che Le Pen è furibondo.Una partecipazione eccezionale al voto lo ha ricacciato all’11%.La prima  è che Segolene passa al secondo turno con un’affermazione insperata che sfiora il 26 %.I giochi sono di nuovo aperti. Quel che succederà di qui a quindici giorni, sarà interessante da osservare, poichè Ségolène che già dalle prime ore, ha incassato l’indicazione di voto dei partiti di sinistra,per vincere ha bisogno dei voti di Bayrou con il quale dovrà costruire un accordo.Si ripropone anche in Francia il tema del rapporto con il centro con l’incognita delle possibili richieste che Bayrou potrà avanzare. La sua eventuale vittoria rappresenterebbe un fatto del tutto rivoluzionario.Intanto hanno comunque vinto la sua tenacia,la sua volontà,il suo saper parlare agli elettori di problemi che li riguardano da vicino,il suo chiedere loro, di continuo, sostegno ed ispirazione e il suo saper ascoltare.Ma soprattutto ha vinto la sua indipendenza e il suo essere libera a cominciare da quel partito che non ha mai creduto in lei.

La France Présidente

La France Présidente

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Jean Marie Colombani, direttore de Le Monde nell’ editoriale di ieri, intitolato Impératif démocratique, elencando le gravi questioni che attanagliano la società francese ( non dissimili dalle nostre) e alle quali il secondo mandato Chirac, non ha saputo dare risposte, conclude : Tradizionalmente in una votazione presidenziale si dice che al primo turno si sceglie e al secondo si elimina.Questa volta bisogna eliminare al primo turno per essere sicuri di poter scegliere al secondo.A dispetto della confusione che ha accompagnato la campagna elettorale,il solo progetto che si oppone a quello di Nicolas Sarkozy e che poggia su una forza politica capace di governare è quello di Ségolène Royal.E’ ancora di ieri la visita di Zapatero a Toulouse, sempre per sostenere la candidatura Royal che, stando all’imprevedibilità tipica dei consensi che Le Pen  è capace di far saltar fuori dal cappello,rischia di non arrivare nemmeno al secondo turno.I motivi potrebbero essere diversi ,dal fatto che pur avendo stravinto alle primarie e convogliato sul partito socialista migliaia di iscritti, non è stata da questo  sostenuta a sufficienza o per l’eccessiva frammentazione delle candidature a sinistra o semplicemente perchè è una donna e allora vale la solita regola secondo la quale Sarkozy, il piacione, può esibire un programma ambiguo e articolato a slogan ,Ségolène   no, e a dispetto di un impegno profuso in una campagna elettorale defatigante ,di un programma ben fatto, esaustivo, espresso in un linguaggio comprensibile, di decine incontri ,  dei siti e dei blog e dell’enorme sforzo organizzativo per coordinare il dibattito in rete ( faccenda questa, non delle più semplici ) ,se poco poco si azzarda a non sapere quanti sottomarini ,di preciso ha la Francia,com’è capitato in un intervista con domande a trabocchetto, in televisione,il suo programma è vago e la sua capacità di governare dubbia.Basta addentrarsi nei forum di Liberation, storico giornale della sinistra francese ,niente affatto generoso con Ségolène,  per rendersi conto di come le critiche, se non concernono le competenze in campo militare,di sicuro riguardano il tradimento e l’imbarbarimento della causa socialista, una trama, che seppure fosse, sarebbe stata ordita  da una sola donna, in una sola campagna elettorale.Ha ragione Colombani : Scartare oggi per poter scegliere domani è un motto da tenere a mente.Mica solo in Francia.

L’altermondialiste

L’altermondialiste

Josè Bovè

Ose Bovè è lo slogan del candidato all’Eliseo più informale che la Francia abbia mai potuto immaginare.Chiedere agli elettori di osare, significa già annunciare una campagna in controtendenza e forse qualche dispiacere sui risultati ma se altrove, si cerca di tranquillizzare, smorzando i toni o glissando sulle tematiche più controverse, nella speranza di acchiappare quanti più voti è possibile, Bovè, mantiene il suo stile incaricandosi  di una  stagione elettorale molto appassionata, generosa  (e senza mezzi termini) sui temi dell’ambiente,della globalizzazione , del precariato e dell’antirazzismo .I suoi 125 punti per vincere – sottotitolo – Ce que nous voulons – Quello che vogliamo – portano il segno di questa schiettezza e pur conservando i toni  appassionati delle forti spinte ideali, di  un  notevole imprinting politico.Così se qualcuno pensasse di accostarsi al programma di Josè Bovè e di trovare solo qualche sviolinata ambientalista,sbaglierebbe.Ne’ sfugge a Bovè l’enorme opportunità che  le presidenziali offrono all’intero movimento ambientalista di porre tematiche importanti e, al di là del risultato finale di cominciare a gettare le basi per l’attuazione di politiche future Come nel caso della prevista costruzione del reattore nucleare in Normandia :

Le Réseau Sortir du nucléaire, Federazione di 772 associazioni ambientaliste ieri ha presentato sul sito elettorale di Josè Bovè un comunicato stampa  contro la costruzuone del reattore nucleare EPR a Flamanville in Normandia.A qualche giorno dalle elezioni presidenziali – vi si legge –   le Réseau Sortir du nucléaire invita a NON votare i seguenti candidati che si sono pronunziati a favore della costruzione del reattore :

Marie George Buffet (del Partito Comunista Francese)

Arlette Laguiller (di Lutte Ouvriere)

Fréderic Nihous (Chasse Pêche Nature et Tradition)

Nicolas Sarkozy (UMP)

Gérard Schivardi (Parti des Travailleurs)

Ma quel che è più interessante è l’appello a Ségolène Royal et François Bayrou, che rispetto al costruzione del reattore hanno,in passato , riconosciuto la necessità di aprire un confronto  democratico, a dichiarare ciascuno,immediatamente, la propria volontà di annullare il Decreto e di sospendere i lavori già avviati. Provvedimento questo che secondo la Federazione dovrebbe essere assunto, dopo l’elezione presidenziale e prima delle legislative e della designazione del primo ministro (che in Francia è di competenza del Presidente della Repubblica).Mi è molto piaciuto il piglio e il tono circostanziato dell’appello che in buona sostanza può essere letto come un’offerta di sostegno al secondo turno.Speriamo che il movimento ambientalista riesca ,se non ad avere un rappresentante all’Eliseo,lo stesso a vincere la battaglia del reattore. 

Sarko, tonton flingueur libéral

Sarko, tonton flingueur libéral

Sarkozy

Contdown puntato direttamente sulla data in cui è previsto il secondo turno , marcetta ruffiana appositamente confezionata e che ricalca nel titolo e nel ritornello lo slogan della sua campagna elettorale  – Ensamble tout devient possible – Nicolas Sarkozy, Sarko, per l’entourage, il campione piacionico ( ha convinto persino Simone Weil che serenamente gli tira la volata, partecipando a convention rassicuranti) del centro destra francese , non  sembra nutrire particolari ambizioni interattive.Il suo sito,piuttosto convenzionale, ricalca quello dei politici americani con molti video ,sventolii e strette di mano (ma nel frattempo si è saputo che esperti statunitensi di comunicazione politica,  stanno,com’era prevedibile, studiando i siti di Bayrou e della Royal) .Del resto di Sarko, piacciono il decisionismo e le maniere spicce. Basti pensare che il suo programma elettorale non è chiamato  come quello degli altri candidati , Propositions, ma  seccamente Projet, una quindicina di voci  piuttosto scarne che culminano con un  Fiers d’être français (come se ce ne fosse bisogno da quelle parti) che non si capisce bene se sia parte integrante del Projet o un ‘esclamazione estemporanea. Tuttavia anche se con la sua proposta di un ministère de l’Immigration et de l’identité; nationale  ha suscitato un vespaio, Nicolas Sarkozy nei sondaggi stacca la Royal di qualche punto.Lacuna che al secondo turno potrebbe essere colmata da un apparentamento con Le Pen che si è già dichiarato possibilista.La stampa di sinistra si rimpalla la lista delle frasi storiche o a effetto.Il genere è  io sono dalla parte di quelli che pagano il biglietto oppure quando gli viene rimproverato d’innervosirsi facilmente nei dibattiti  Je m’enerve pas, j’explique. La sua volontà di  nettoyer un quartier sensible au Kärcher espressa di recente, ha ricordato a molti la strategia messa in atto nelle banlieus,luoghi in cui non ha osato mettere piede.Anche se gli abitanti sensibles au Kärcher hanno provveduto egualmente a (re)visionare i suoi manifesti.

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Observatoire Presidentielle 2007

Observatoire Presidentielle 2007

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Internet irrompe nella campagna elettorale francese, come era già accaduto nel Referendum  sulla Costituzione del 2005 ma in modo del tutto nuovo rispetto al passato.I principali candidati, hanno creato  siti di riferimento attraverso i quali sono espressi sia i contenuti di campagna elettorale che i dati ,le notizie ,gli appuntamenti ,i programmi e i dibattiti on line nei i quali  interagiscono centinaia di blog aperti dai sostenitori. Particolarmente attivi i Socialisti con i circa millecinquecento blog dedicati a Sègolene Royale, coordinati dal curatissimo  Désirs d’avenir che lavora incessantemente da assai  prima delle primarie e che ha guadagnato ai socialisti ben 16.000 iscrizioni on line .Il sito che invece segue nel modo migliore le novità della rete e che può aiutare gli elettori ad orientarsi nella  campagna elettorale è l’Osservatorio presidenziale 2007  che si propone di analizzare la parte di web  dedicata alle presidenziali allo scopo, come avverte la proprietaria RTG SAS, nella home page,di agevolare il dibattito politico ma anche di avviare un ragionamento  sulle relazioni tra politica e Internet.Nella foto è indicata la Blogopole una guida alla dislocazione dei blog politici, cliccando sull’immagine appare una mappa analitica strutturata per partiti, candidati e blog afferenti che ne facilita la raggiungibilità. Sullo stesso sito, si può verificare l’andamento di ciascun soggetto con il tendenzometro che permette di seguire il rumore informativo prodotto da ogni candidato.Mi sono fatta sedurre anch’io da questo strumento che ho inserito nella colonna a destra. Se si pensa ai lustrini dei siti o dei blog aperti dei nostri politici che poi finiscono, passata la campagna elettorale, per diventare tombe virtuali,ci si può rendere conto come Internet nella politica italiana è considerato meno di un(‘inutile) campagna di affissioni.La missione scientifica dell’Osservatorio Presidenziale si realizza, oltre che nei grafici di sorprendente chiarezza, anche in alcuni studi,particolarmente interessante quello sul Le web et le débat sur la constitution européenne en France occasione quella, in cui Internet ebbe un peso determinante sull’esito grazie all’azione di propaganda dei blog.Tra i siti più tradizionali ma non meno ricchi d’informazioni  ad uso degli elettori c’è  senz’altro Quel candidate  per naviganti disorientati ed incerti,  creato dalla Dauphinè Liberè un quotidiano di provincia ,ha costruito la sua fortuna con il test Quel candidat vous ressemble ? Che mettendo a confronto le risposte degli elettori con quelle dei candidati, stabilisce con buona approssimazione il grado di affinità politica.Le domande non sono affatto peregrine  – Etes-vous favorable à l’entrée de la Turquie dans l’Union européenne? – per esempio. E la relativa inevitabile  l’opzione  : Oui, si elle reconnaît le génocide arménien et redouble d’efforts sur les droits de l’homme. Così attraverso il test ho potuto scoprire anch’io di essere vicinissima a Sègolene e sua potenziale elettrice. Invece tra i più bei blog politici visitati, segnalo Les murmures d’Eric Dupin, realizzato da un giovane giornalista con  curriculum di tutto rispetto che cerca di analizzare con rigore  aspetti della politica francese e della campagna elettorale ,animando sul suo  blog  dibattiti piuttosto stimolanti,